In occasione del mese del Pride appena concluso, il Percorsi Critici di oggi sarà dedicato a libri che hanno al centro questioni inerenti l'identità di genere. Per mettere in ordine le parole, vorremmo partire da un contributo di tipo saggistico, che possa darci qualche indicazione teorica intorno al tema: Fare la differenza. Educazione di genere dalla prima infanzia all'età adulta (Il Mulino, 2019) è un volume che appartiene alla collana "Farsi un'idea" e in esso l'autrice, Rossella Ghigi, cerca di dare un inquadramento e una definizione generale, toccando anche le corde di un dibattito sempre in corso. Un ottimo strumenti per chiarirsi le idee.
Di qualche anno più recente (2021), è Questioni di un certo genere, un volume di stampo saggistico che appartiene alla serie Cose spiegate bene, pubblicata da Iperborea in collaborazione con Il post. Con i contributi di Arianna Cavallo, Fumettibrutti, Vera Gheno, Gianmarco Negri, Diego Passoni, Massimo Prearo e della redazione del Post, Questioni di un certo genere si pone l'obiettivo di dare un'infarinatura generale su una questione tutt'altro che secondaria nella nostra società, per capire meglio e comprendere a fondo, con il consueto stile lucido e ragionato de Il Post.
Anche Nicla Vassallo, in La donna non esiste. E l'uomo? Sesso, genere, identità (Codice edizioni, 2018), raccoglie diversi contributi, anche interdisciplinari sul tema, per accendere una luce sulle implicazioni di tale dibattito su identità, medicina e società.
Se passiamo ai romanzi, invece, L’uomo diventato donna e altri racconti, di Sherwood Anderson (Marsilio, 2020) raccoglie storie brevi che parlano di vicende che cambiano le vite dei protagonisti tra cui, appunto, quella che dà il titolo alla raccolta.
Ha destato molto interesse anche in Italia Nevada, bestseller di Imogen Binnie (Feltrinelli, 2021): presentato come «uno spaccato di vita trans», il romanzo non narra il momento dell'epifania, ovvero quando Maria ha capito e trovato la sua reale identità di genere; viceversa, racconta la quotidianità di una donna trans, in un romanzo privo di retorica e di sentimentalismi, che ha permesso alla nostra redattrice Debora Lambruschini di capire meglio il mondo il punto di vista della protagonista.
Perché sono da sempre un corso d'acqua, di Kim de l'Horizon (Il Saggiatore, 2023) è il romanzo di una persona non binaria che racconta la difficoltà di essere tale in un mondo in cui la lingua, il tedesco, in questo caso, obbliga sempre a specificare il genere, come in italiano. A partire da questo dettaglio viene costruita la sua storia, che ha inizio con la perdita di memoria da parte della nonna, fino ad arrivare al nome con cui pubblica il libro, un anagramma di quello reale.
E sul rapporto col proprio corpo, un rapporto che si evolve man mano che gli anni passano, è Sarà solo la fine del mondo, di Liv Ferracchiati (Marsilio, 2021), un libro che racconta la storia di un protagonista transgender, come l'autore.
Ma se risaliamo la china degli anni, già Virginia Woolf si era cimentata col racconto di un uomo che si trova in un corpo di donna: Orlando, che proponiamo nella recente edizione Neri Pozza con la nuova traduzione di Nadia Fusini (2023), è un affascinante contributo ante litteram sulla questione di genere.
Possiamo infine chiudere con un linguaggio diverso, ovvero quella della graphic novel; in questo campo vi proponiamo Queer - Una storia per immagini (Fandango, 2021) e Gender - Una storia per immagini, entrambi di Meg-John Barker e Jules Scheele (Fandango, 2021). A dire il vero, più che novel, qui di tratta di graphic essay, ovvero un'opera in cui la teoria accademica si fonde con l'aspetto grafico.
Pur non trattando direttamente l'idea della transizione di genere, Primavera in Siberia (Astoria, aprile 2025) di Artem Mozgovoy non è solo il racconto di un primo amore tra ragazzi, ma un vero e proprio romanzo di formazione emotiva e identitaria. Ambientato nella Siberia post-sovietica, il libro mostra il percorso di Alexej verso la consapevolezza di sé: un cammino che passa attraverso il senso di estraneità, il rifiuto paterno, la repressione sociale e infine la speranza. Il romanzo tocca corde molto vicine al vissuto di chi si interroga sulla propria identità: il senso di non appartenenza, il desiderio di trovare uno spazio in cui essere sé stessi senza vergogna, la paura e il coraggio nel vivere apertamente ciò che si è. In questo senso, Alexej diventa una figura simbolica per tuttə coloro che si sono sentiti un “altro” rispetto alle aspettative altrui, e il suo percorso di consapevolezza e affermazione personale risuona profondamente con le narrazioni queer e di genere.
Ultimo in ordine di pubblicazione è un romanzo che abbiamo più volte consigliato su CriticaLetteraria: La Cecilia, romanzo d'esordio di Michela Panichi uscito per Nottetempo nel maggio 2025: la tredicenne Cecilia vede il suo corpo cambiare suo malgrado e lei, che non è per niente sicura di voler diventare donna, si traveste da ragazzo e prova a vivere "da maschio" per un po', godendo di libertà che altrimenti le sarebbero negate, come la libertà di avvicinarsi a una ragazza conosciuta in spiaggia, per cui prova un'attrazione che non riesce a spiegarsi. La formazione di Cecilia è un percorso accidentato, pieno di dubbi a cui nessuno sa rispondere; sarà quell'estate assolata a Ischia a chiarire tanto.
Terminiamo questa parziale rassegna segnalandovi un'intervista esclusiva a cura di Debora Lambruschini al Salone del Libro di Torino di quest'anno: Shon Faye ha raccontato tanto di sé e del suo romanzo Amore in esilio (Blu Atlantide, maggio 2025). Amore in esilio è un testo incendiario che parte dall'esperienza personale e la fine di una relazione per riflettere in modo più ampio su identità sessuale, stigma sociale, impegno.
Quindi, che vogliate tuffarvi in un romanzo o che vogliate approfondire in maniera sistematica l'argomento, sicuramente è il momento giusto per farlo!
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