Alessia consiglia
La Gatta di Colette (Adelphi)
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Perché: La gatta di Colette è un piccolo gioiello di introspezione psicologica e di sottile tensione emotiva. Con la delicatezza che contraddistingue la sua scrittura, Colette racconta un triangolo amoroso insolito, dove il legame più profondo non è quello tra marito e moglie, ma tra un uomo e la sua gatta. Il romanzo riflette con grazia e ambiguità su cosa significhi davvero amare, scegliere, e rinunciare, mostrando quanto la dedizione assoluta, anche se rivolta a un animale, possa mettere in crisi un’intera vita coniugale.
Un libro che si legge in poche ore ma resta impresso a lungo.
A chi: a chi ama i romanzi psicologi, ma fuori dagli schermi, che si leggono in poco tempo, un classico da portare anche in spiaggia. A chi ama scavare all’interno delle relazioni e a chi ama la scrittura raffinata e sensuale di Colette. E, ovviamente, a tutti gli amanti dei gatti che li considera creature mitiche. Questo libro è un piccolo gioiello.
Camilla consiglia
La bella estate di Cesare Pavese (Einaudi)
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Perché: l'estate è la stagione della malinconia languida e nostalgica del passato, dell'immobilismo, della placidità degli eventi, anche i più traumatici e sconvolgenti. Ginia è la protagonista, una giovane ragazza che attraversa l'estate del suo cambiamento con nuovi sentimenti.
A chi: questa lettura è rivolta a tutti coloro i quali vivono l'estate come un transito lento e cadenzato verso un nuovo inizio, come la stagione adolescenziale della vita, che prepara alla vita adulta.
Carlotta consiglia
La vedova di José Saramago (Feltrinelli)
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Perché: La vedova è un romanzo che mostra un José Saramago inedito: non lo sperimentatore ardito di Cecità, ma un narratore giovane, classico, già profondamente sensibile alla complessità dell’animo umano. In un Portogallo rurale, chiuso, lontano da tutto, si muove una protagonista intensa e fragile: Maria Leonor, vedova troppo presto e troppo presto sola. È un romanzo fatto di ossessioni mute e tensioni sottili. Saramago scava nel dolore e nei non detti con la grazia di chi sa già che le ferite più profonde sono quelle che non si vedono. E in fondo a tutto, resta la domanda: cosa significa davvero sopravvivere?
A chi: a chi, nonostante il caldo afoso, ama i personaggi tormentati e le atmosfere intime. A chi apprezza i grandi ritratti femminili e le battaglie interiori che si combattono in silenzio, ogni giorno.
Carlotta consiglia anche
L’estate che ho ucciso mio nonno di Giulia Lombezzi (Bollati Boringhieri)
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Perché: il titolo è spiazzante, forse troppo, per chi non è ancora pronto. Ma la verità è che si legge tutto d’un fiato. L’estate che ho ucciso mio nonno è uno di quei romanzi che colpiscono sin dalla voce narrante: limpida e amaramente sincera. Giulia Lombezzi costruisce una storia che parla di legami familiari spezzati, di crescite interrotte, di solitudini silenziose e di un bisogno profondo di essere visti e ascoltati. Con un’ironia pungente, racconta il momento preciso in cui si smette di essere adolescenti, anche quando non lo si è scelto.
A chi: a chi è in cerca di una voce nuova, capace di raccontare l’adolescenza con uno sguardo adulto, ma mai giudicante. A chi, come Alice, si ritrova da solo ad affrontare la vita, senza poter considerare la famiglia un rifugio sicuro e scontato.
Claudia consiglia
La gatta e il generale di Nino Haratischwili (Marsilio)
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Perché: è un romanzo avvincente che comincia nel dicembre 1994 in Cecenia e poi ci porta in avanti, abbracciando ampie porzioni di storia georgiana. Una narrazione che come un cubo di Rubik ci chiama alla soluzione di un enigma, tra grandi temi morali come il senso di colpa, la vendetta, il riscatto, mentre sullo sfondo si staglia la grande Storia.
A chi: a chi d'estate sceglie i romanzi corposi perché vuole libri ricchi di fili narrativi da sciogliere e riannodare, a chi cerca personaggi a cui legarsi e destini a cui affezionarsi.
Corinna consiglia
Gli amori difficili di Italo Calvino (Mondadori)
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Perché: Calvino, con la sua prosa leggiadra, ma sempre attenta e puntuale, è in grado di delineare un immaginario ben preciso che resta impresso nella mente del lettore senza alcuna fatica, che sia strappando un sorriso con acuta ironia o commuovendo con delicata tenerezza. Un’antologia di racconti che, in poco più di duecento pagine, catapulta il lettore in contesti e situazioni sempre nuovi, in cui ognuno saprà trovare un po’ di sé.
A chi: a chi sotto l’ombrellone non si accontenta di un solo viaggio ma è pronto a intraprendere una nuova avventura all’inizio di ogni capitolo. A chi, con il caldo, non ha voglia di impegnarsi nella lettura di tomi faticosi, ma sa che, qualora ne sentisse il desiderio, potrà sempre trovare un nuovo racconto di Calvino pronto ad attenderlo.
Debora consiglia
Le cose che non facciamo di Andrés Neuman (Sur)
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Perché: una raccolta pura, eterogenea, ricca di spunti di riflessione e dalla tenuta tecnica straordinaria. In questi venticinque racconti Neuman indaga i sentimenti, le relazioni, la crisi della coppia, la perdita, lo scorrere inarrestabile del tempo in storie da cui è impossibile staccarsi.
A chi: a chi vuole scoprire la perfezione della forma breve, la cura artigiana per la parola, le molteplici possibilità del racconto. Dove tutto si è formato, il cuento.
Edy consiglia
La mia ultima storia per te di Sofia Assante (Mondadori)
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Perché: tratta tematiche universali (l’amore, la famiglia, l’amicizia), permettendo a ogni lettore di rivivere emozioni che probabilmente ha già sperimentato durante la sua adolescenza; con esiti imprevedibili, racconta l’evoluzione del lungo e tormentato legame tra due ragazzi appartenenti a due diversi contesti socioeconomici, celebrando da un lato il valore dei ricordi, dall’altro la magia della scrittura che li rende eterni.
A chi: a chi apprezza una scrittura limpida e vivace, per chi pensa al passato con malinconia e per chi non ha mai dimenticato il primo amore.
Giada consiglia
La grande sete di Erica Cassano (Garzanti)
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Perché: perché Erica Cassano ha saputo intrecciare verità storica e famigliare, tanto da dare al lettore la sensazione di accompagnare Anna, la protagonista, tra i vicoli partenopei. In una Napoli assetata durante la Seconda Guerra Mondiale, Anna e la sua famiglia fanno di tutto per cercare di distribuire l’acqua ai vicini, dopo che una bomba ha distrutto le tubature delle case ed è, aiutando il prossimo, che la giovane comprende bene che questo non le basta, vuole fare di più. D’altronde, La sete della protagonista non è di acqua, ma è il desiderio di trovare il suo posto in un’Italia distrutta materialmente e ideologicamente.
A chi: a chi ama i romanzi storici, a chi vuole conoscere una storia che non lascia indifferenti, a chi semplicemente interessa il periodo post bellico italiano.
Giovanna consiglia
Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov (Voland)
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Perché: l'autore riesce a rendere visibile un sentimento – la malinconia – che spesso sentiamo senza manco accorgersene. Soprattutto vengono svelati gli infiniti poteri di questo sentimento, a cominciare dal rendere immortali ed eterni ricordi e persone.
A chi: lo consiglio a chi si sente perso, a chi cerca una nuova lente per guardare la vita e nuovi spunti per conoscere se stessi.
Gloria consiglia
Promettimi che non moriremo di Mara Carollo (Rizzoli)
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Perché: a volte si ha voglia di portarsi con sé un solo grande libro per le vacanze. Con oltre seicento pagine, Promettimi che non moriremo ha il potere di tenere avvinti per ore per scoprire cosa succederà a Nina, grande protagonista che ha un amore idealizzato, il sogno di una svolta, la speranza di realizzare ciò che i suoi genitori non hanno potuto fare. Certo, poi c'è la Storia, che si mette in mezzo a far danno e costringe Nina a fare i conti con una realtà mutevole e decisamente imprevedibile.
A chi: a chi ama le storie con una protagonista femminile verosimile, che si misura giorno per giorno con la Storia. A chi ama i romanzi familiari e le storie d'amore non scontate.
Leonardo consiglia
Chiodi di Antonio Schiena (Fazi)
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Perché: Il romanzo di Antonio Schiena è un testo che fa riflettere. Il destino di Marco Torre si presenta come plausibile e credibile, e proprio per questo merita attenzione. Il protagonista affronta le difficoltà dell'adolescenza senza negare le proprie fragilità; in un periodo in cui i prodotti narrativi sull’età evolutiva – come la serie Adolescence – occupano sempre più spazio nel dibattito culturale, Chiodi lo fa a modo suo, trattando il tema del bullismo.
A chi: a chi ha vissuto l'estate al paese dei nonni e vuole ritrovarsi tra i banchi di scuola. A chi ha accettato una sfida pur di sentirsi parte di un gruppo, magari entrando in un cimitero di notte. A chi cerca un invito alla consapevolezza: riconoscere il male e, quando possibile, sottrarsi alla sua influenza.
Sabrina consiglia
Hemingway e l'Italia di Richard Owen (Donzelli)
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Perché: «La terra spaghettosa ti entra nel sangue e poi ti rovina per qualsiasi altra cosa». Così il grande autore americano si esprimeva a proposito della nostra patria, che davvero gli era entrata nell'anima. Perché riprendere questo libro? Per capire quanto Hemingway amasse l'Italia attraverso i suoi scritti, gli incontri, le lettere, le interviste. E naturalmente i suoi romanzi da cui il nostro Paese fa capolino, primo fra tutti quell'Addio alle armi, che ha come teatro la battaglia di Caporetto. Un evento storico che fu il battesimo del sangue per il giovane Hem, arrivato dall'America per guidare le ambulanze, e ritrovatosi ferito seriamente per lo scoppio di un mortaio.
A chi: dedicato a chi sta magari pensando a un giro vacanziero per l'Italia e intende seguire le tappe raccontate da Hemingway. E a chi ama la figura dello scrittore, immensa sia nella produzione letteraria che nella baldanza con cui affrontava le vicissitudini della vita.
Samantha consiglia
La vita normale di Yasmine Reza (Adelphi)
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Perché: è uno spaccato di esistenze che mette in evidenza gli invisibili, coloro che abitano la loro vita come fossero fantasmi, in una dimensione costellata da violenza, razzismo, ordinaria follia. Non solo vittime ma soprattutto colpevoli. Il tutto compone un puzzle in cui non c’è spazio per la morale, ma solo per i fatti e le emozioni, senza eccezioni. Tra questi spaccati di vita emerge quello della stessa scrittrice, che paragona la sua esistenza a quella di tanti altri, non ponendosi in un ruolo di superiorità o di confronto, ma raccontandosi con naturalezza e onestà.
A chi: per gli amanti dei racconti che insieme rappresentano una narrazione corale, per coloro che sono in cerca di semplicità e di una prosa affilata, disarmante. Per chi cerca un diario intimo senza intimismo, un’istantanea dell’esistere che rifiuta ogni forma di eroismo. In un tempo che pretende narrazioni lineari, Yasmina Reza sceglie la sconnessione, il vuoto, l’ombra.
Samantha consiglia anche
1991 di Franck Thilliez (Fazi)
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Perché: è l’occasione per gli appassionati del giallista francese di conoscere il commissario Franck Sharko. Questo libro ha il fascino dell’indagine ambientata in un’epoca senza smartphone né Internet, dove i dati si cercano in biblioteca e i criminali non lasciano tracce digitali. La Parigi del 1991 che Thilliez ricostruisce è una città densa di ombre, fatta di interni cupi, fascicoli impolverati, e atmosfere claustrofobiche che ricordano certi noir cinematografici di fine anni Ottanta.
A chi: a chi vuole conoscere a tutto tondo il mondo del giallista e sapere come un personaggio, che in Italia arriva per la prima volta, ma è già amato in Francia, sia nato e si sia fatto strada nelle sue prime indagini. A chi ama i giochi psicologici dell’autore e non vede l’ora di cimentarsi tra le nuove pagine del suo thriller.
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