Tutto quello che so sull'amore
di Dolly Alderton
Traduzione di Veronica Raimo
Rizzoli, 2023
pp. 348
€ 13,00 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
Diventato in breve tempo un cult, capace di parlare a un'intera generazione, Tutto quello che so sull'amore è sicuramente il libro più famoso di Dolly Alderton, un vero e proprio best seller originato dal potere del passaparola. Era da tempo che lo avevo in wishlist e quando finalmente, tra le letture, ho trovato il modo di aggiungerlo, ho capito davvero cosa significhi che quello che leggiamo nei libri spesso cambia a seconda del momento. Infatti, inizialmente devo dire che non sono entrata subito nell'umore del libro e non capivo dove volesse andare a parare; non comprendevo perché tutti lo osannassero tanto e addirittura stavo per abbandonare la lettura. Tuttavia, nella seconda parte, ho capito davvero perché questo libro ha parlato a così tante persone.
Ma andiamo con ordine: l'opera si presenta come un memoir narrativo della vita dell'autrice, un vero e proprio romanzo di formazione, a partire dai primi anni di scuola fino all'età contemporanea. Si parte dal sobborgo londinese in cui è nata e cresciuta, si passa agli anni dell'università di Exeter e infine si arriva al trasferimento a Londra, città in cui approda per iniziare seriamente il suo lavoro di giornalista. Se le prime due parti – caratterizzate da feste, divertimento estremo, alto tasso alcolico – mi hanno lasciato un'impressione di fugacità e mi sembrava di non scorgere quella profondità che in tanti celebravano, è stato con la terza parte che ho finalmente capito. Il trasferimento a Londra con la migliore amica Farly e altre anime affini diventa per Dolly un vero e proprio punto di svolta, che la fa entrare nell'età adulta e nelle responsabilità del lavoro. Tuttavia, il vero punto centrale è il fidanzamento di Farly, in conseguenza del quale Alderton riporta con estrema onestà, senza nascondere le meschinità e le contraddizioni del suo sentire, i sentimenti contrastanti che prova: felice per la sua amica ma anche dispiaciuta perché sa che - inevitabilmente - ora niente sarà più come prima; infatti Farly andrà a convivere con il suo fidanzato, interrompendo la convivenza con le ragazze.
Inoltre, ciò che turba maggiormente Dolly è la disparità di situazioni tra le due: mentre Farly sembra avviarsi verso un futuro di coppia, con un uomo che si presenta come una spalla solida e sicura, lei continua a barcamenarsi da un appuntamento all'altro, incontrando persone sempre più strane o che assumono atteggiamenti decisamente poco galanti. Alderton ci mostra con chiarezza quanta sofferenza possa esserci in un'amicizia che muta forma, in un allontanamento dettato dalla vita ma che porta con sé un cambiamento del rapporto, anche se piccolo. Tuttavia, alcune cose prendono una piega inaspettata e in quell'occasione l'amicizia che le lega si rivela essere lì, rinnovata nella sua forza e immutata nella sostanza, a fare da paracadute alle avversità.
Lascia che le amiche ti abbandonino per una storia d'amore, le migliori torneranno sempre (p. 252)
L'altro grande tema è l'amore, che, insieme alla crescita, costituisce uno dei punti cardine del libro, come recita anche il titolo. Ebbene, se vi aspettate un'autrice che dispensa consigli su come trovare la persona della vita e tenersela stretta, vi sbagliate di grosso. Ciò che colpisce del libro è l'assoluta schiettezza nel raccontare il profondo disagio vissuto dalla voce narrante, la quale vede tutte le sue amiche trovare la relazione giusta, appagante e sicura, mentre lei resta al palo, in attesa non si sa nemmeno di cosa. E nel mezzo, ovviamente, una serie di cambiamenti obbligati, anche ovviamente dettati da necessità pratiche, come ad esempio il bisogno di trovare una casa meno costosa per permettersi l'affitto da sola, e tentativi di capirci qualcosa di più con la psicoterapia, pratica che porta allo scoperchiamento di diversi vasi di Pandora.
La grande lezione a cui Dolly Alderton arriva e che condivide con noi tutti è la necessità imprescindibile di amare sé stessi, nella convinzione che sia quella la base con cui affrontare la vita, e la necessaria presa di coscienza dell'importanza di prendere atto dell'amore - anche non romantico, se non c'è - che è presente nella nostra vita.
Un fattore da prendere in considerazione, molto più sottostimato e incredibilmente semplice, è capire quanto ti piaccia la sua compagnia. Da quando le mie amiche hanno cominciato ad avere figli, e le osservo nelle loro dinamiche di coppia, mi è diventato ancora più palese che la cosa più importante in una relazione è funzionare bene in squadra. Se ti sembra un concetto trito c'è una ragione: due persone che formano una coppia devono essere innanzitutto ottimi amici. (pp. 272-273)
Letta così, in poche righe, può sembrare una massima da cioccolatino, me ne rendo conto, ed effettivamente fuori dal contesto sembra perdere tutta la forza e l'efficacia che si respira nel libro, poiché nelle pagine di Alderton si sentono davvero tutta la sofferenza, la solitudine, la crisi profonda e la messa in discussione della propria persona, che l'hanno attraversata, e le parole risultano davvero intense, pregne di significato. Lo sguardo di Alderton, che rende questo libro diverso da un qualunque romanzo sul tema, è estremamente disincantato ma mai cinico, lucido e perciò netto ed efficace.
L'amore dovrebbe essere un modo per allineare la tua vita a quella di un altro, non un luogo fittizio dove scappare per sentirsi sempre su di giri, fare la diva e venire adorata senza mezzi termini. (p. 274)
Tutto quello che so sull'amore è un romanzo potente, in cui sentirsi compresi nel profondo, con le proprie contraddizioni, timori e speranze. Un libro che comunica in maniera forte e chiara la necessità imprescindibile di una netta e sicura autodeterminazione.
Quando il tuo cuore batte all'impazzata in quelle notti dove chiudere occhio è impossibile, pensa a tutte le avventure che hai davanti e a tutte le distanze che hai già coperto. Abbracciati forte, e mentre ti stringi, stringi forte anche questo pensiero: io ho te. (p. 252)
Valentina Zinnà
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