di Alix Paré
Il libro delle ombre di Alix Paré è una meravigliosa antologia visiva sul sovrannaturale del XIX secolo. È una raccolta che presenta circa 350 illustrazioni realizzate da oltre 150 artisti. L'autrice ha scelto di far partire questa suggestiva scoperta nei meandri delle tenebre con la fine del Romanticismo fino al Simbolismo dei primi anni del Novecento. L'intera opera si sviluppa attorno al concetto di fantastico, nell'accezione in cui questo smette di essere puro ornamento figurativo ma diventa invece una vera e propria discesa agli inferi, alla ricerca delle ombre che infestano l'immaginazione umana. Il libro è infatti una ricostruzione visivamente magnifica volta a far compiere al lettore una passeggiata al chiaro lunare tra creature fantastiche: angeli, demoni, streghe, spiriti maligni, fate. Non c'è limite all'immaginazione. Questi personaggi appartengono al nostro immaginario collettivo, ma hanno avuto origine a partire dai racconti di artisti e poeti, e nutrono di una forte influenza simbolica ancor oggi fortemente preesistente. È bellissimo vedere come nel libro vengano presentate le diverse visioni di una stessa creatura, a seconda che la si indaghi in un campo differente.
Ad esempio, il concetto di strega o di fantasma cambia se lo si affronta nella fiaba, nella mitologia o nella religione. E non soltanto il campo d'interesse è determinante di questa percezione, ma la stessa epoca è incidente sul ruolo benevolo o maligno di un determinato personaggio.
Paré costruisce un percorso ricco e sorprendente attraverso opere che abbracciano più epoche e sensibilità, dalle più visionarie alle più inquietanti, passando per artisti che hanno dato vita a presenze sovrannaturali, in bilico tra mitico e demoniaco. Ciò che sicuramente colpisce non è soltanto la bellezza delle illustrazioni selezionate, ma la capacità dell'autrice di renderla armoniosamente parte integrante di un'unica grande narrazione. Il fantastico è da sempre fonte di mistero per l'uomo: come un vaso di Pandora, capace di allietarlo e disintegrarlo allo stesso tempo. Un vaso che, se aperto, scatena desideri e paure, se chiuso, cela al suo interno le più profonde intuizioni spirituali.
L'opera scelta per la copertina dell'edizione italiana (ma anche nella versione originale francese) rappresenta una pittura tedesca intitolata La ballata di Lenore, che raffigura una giovane fanciulla a cavallo, abbracciata a un cavaliere. Il suo sguardo è di orrore, perché quello che abbraccia non è il fidanzato, come lei credeva, ma è invece uno spettro in armatura, che fingendosi il suo innamorato, la rapisce durante una notte oscura. I due sono raffigurati nell'intento di scavalcare una tomba. Il terrore e l'inquietudine trasmessi da quest'opera ebbero notevole rilievo nel diciannovesimo secolo, tanto di ispirare musicisti e scrittori. L'opera stessa è ispirata, a sua volta, al celebre poema tedesco Leonore, dell'artista Gotffried August Bürger.
La struttura del libro favorisce infatti un approccio contemplativo: ogni opera è accompagnata da riflessioni che non sono solo esplicative, ma vogliono innanzitutto ricordarci che le ombre dei demoni e delle creature oscure non sono appartenenti a un altro regno lontano, ma sono parte integrante dell'animo umano. Le citazioni e i riferimenti letterari sono molteplici, come quelli ai poemi classici greci e romani, ai fratelli Grimm o alle leggende delle tradizioni scandinave e britanniche o addirittura allo stesso Shakespeare, offrendo al lettore un dialogo continuo tra le diverse arti.
Ho particolarmente apprezzato il capitolo dedicato alle Fate, perché, oltre a essere meno tenebrose rispetto agli altri protagonisti del libro, grazie a esso hanno finalmente preso un importante spazio nel mondo dell'arte, proponendo figure dall'apparenza quasi angelica ma dal simbolismo fortemente suggestivo: dietro alla loro innegabile bellezza si nasconde il fascino immenso della natura. Le vediamo a cavallo di un pipistrello in Ariel o investi quasi angeliche in Ritratto di una fata. Il potere innegabile dell'arte di suscitare forti emozioni contrastanti trova qui grande sfogo per la mente umana.
L'edizione di L'Ippocampo, come sempre, si distingue per qualità e cura: è un vero piacere sfogliare e consultare questo manuale, lo si legge infatti con dovuta premura e lentezza, come a non volersi far sfuggire nemmeno una sfumatura. Da appassionata d'arte, devo dire che è uno dei più belli che abbia mai consultato e apprezzato. È sicuramente un'opera che si rivolge agli amanti sia del fantastico che dell'arte, ma la ritengo anche una stimolante scoperta introspettiva verso se stessi, senza aver paura di far emergere i nostri demoni più nascosti.
Carlotta Lini

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