in

Con l'amore sempre accanto (anche quando è altrove): "La mia ultima storia per te", l'esordio di Sofia Assante

- -



La mia ultima storia per te
di Sofia Assante
Mondadori, 2025

pp. 384
€ 20 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)


Elettra è qui, lo è sempre stata, e non importa in quale capo del mondo io decida di scappare, ogni volta che chiuderò gli occhi saranno i contorni del suo viso che vedrò. (p. 337)

Sentirsi accanto l'amata, anche quando lei non c'è fisicamente, anche quando qualcosa ha interrotto i rapporti - ma non il sentimento: questo vive Andrea Taroni, protagonista di La mia ultima storia per te, romanzo d'esordio di Sofia Assante. Non è un caso se l'opera si apre con questa riflessione: «Della vita prima di Elettra non ricordo molto» (p. 19): sì, perché la memoria seleziona i ricordi, talvolta addirittura li riplasma rendendoceli più amici di quanto non sia stata davvero la realtà. Ecco perché per raccontare gli eventi più lontani nel tempo Andrea dice di essersi basato su diari, fotografie e materiale conservato. 

Perché di anni, dall'ultima volta che ha sentito Elettra, ne sono passati dieci: e intanto è cresciuto, adesso ha ventisei anni e lavora in America come assistente e ricercatore di Semiotica, sufficientemente squattrinato ma innamorato del suo lavoro. Tuttavia, neanche un oceano di distanza gli ha fatto dimenticare Elettra: sono bastate le sue parole, la richiesta di tornare in Italia, perché è morto suo padre, perché Andrea lasci tutto e, a costo di perdere il lavoro, rientri a Roma. Quell'uomo, Gregorio Alfieri della Scala, per lui ha rappresentato tanto, ma soprattutto è tornato perché è stata Elettra a chiederglielo. 

Proprio questa chiamata innesca il bisogno di ripercorrere i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza insieme a lei, anni in cui Andrea ha sentito di avere un'altra famiglia oltre a suo padre Roberto e all'anziana zia Mimì. Non che i suoi parenti non lo amino: Roberto coltiva l'arte del risparmio per lasciare un giorno il ristorante di famiglia al figlio e fa di tutto per crescerlo da solo, dopo che la moglie lo ha abbandonato per iniziare un'altra vita; zia Mimì non mostra affetto in modo tradizionale, perché lei ha gli improperi sulla punta della lingua, è più abituata a far battute sferzanti che a lasciarsi intenerire. In ogni caso, loro ci sono sempre, ma questa è una forma d'affetto che si capisce e si apprezza da adulti. Invece quando Andrea ha undici anni e arrivano questi nuovi vicini di casa, in poco tempo il protagonista si ritrova a vedere in Clara - accogliente, colta, elegante in ogni cosa, sempre presente e accudente - una nuova madre, diversissima da quella naturale; in Gregorio - altrettanto distinto, avvocato sì ma mai schiacciato dal lavoro, piuttosto aristocratico nel mettere al primo posto il proprio tempo libero - un secondo padre in grado di godersi la vita, a differenza di Roberto. E in Elettra? «Io ed Elettra, dopo quel primo giorno, diventammo inseparabili» (p. 44), ed è questa l'unica definizione che si adatta a loro due. Amici? Come fratello e sorella? Innamorati? Ancora tutto da scrivere in realtà. 

Si può dire invece con certezza che fin dall'inizio Elettra e Andrea condividono i loro segreti, anche quelli più riposti, sapendo che l'altro sarà in grado di capire; trascorrono molto tempo insieme, specialmente parlando. Lui, in particolare, le racconta storie create sul momento e lei gli fa promettere che un giorno, quando saranno adulti e lui diventerà famoso, gliele dedicherà. Infatti, Elettra crede nelle capacità di Andrea, molto più di quanto faccia lui, ed è anche questo uno dei regali più preziosi che gli fa: accrescere un po' l'autostima di quel bambino che si sente brutto, basso, inadeguato e immeritevole d'amore. Lei, intanto, è come una musa ispiratrice e diventa, via via che gli anni passano, una ragazza ineguagliabile, al cui confronto ogni altra svanisce. 

Eppure anche gli Alfieri della Scala, con il loro mondo aristocratico, la casa sul lago d'Orta, la propensione a godersi la vita, tra oggetti pregiati, cultura e viaggi, hanno dei segreti. E il mondo apparentemente ideale che si sono costruiti crolla miseramente dopo un tragico evento, in seguito al quale si crea un punto di non ritorno nel rapporto tra Andrea ed Elettra: dunque, perché ora tornare? 

La seconda parte del romanzo è occupata dai due protagonisti ventiseienni, che si ritrovano dopo dieci anni di silenzio, dopo che Elettra ha interrotto i rapporti (per motivi che si capiranno nel corso della lettura). Andrea è cambiato, lei anche; basterà l'affetto (l'amore?) di una volta a risanare le ferite e a far recuperare tanto tempo perso? 

Lo scopriremo percorrendo senza alcuna fatica le quasi quattrocento pagine di questo romanzo d'esordio ambizioso, in cui traspare il gusto per una narrazione distesa, popolata di dialoghi e di episodi che vogliono dare al lettore modo di capire la preziosità di quel rapporto insolito, stregante, in cui forse qualcuno vedrà dipendenza, qualcun altro la magia di incontri che accadono di rado. 

GMGhioni