La notte ha il suo profumo
di Marco Azzalini
Laurana, marzo 2025
C’è un odore che la notte porta con sé, fatto di nebbia, fumo e ricordi: Marco Azzalini lo riconosce, lo insegue, lo distilla parola dopo parola nel suo romanzo La notte ha il suo profumo, edito da Laurana.
Anche se apparentemente sembra un giallo politico, è sulle tinte del noir che ci muoviamo, in un’inchiesta interiore e collettiva, che alimenta la tensione e gioca a scacchi con la Storia. Le tematiche sono tante: si parla di amicizia, di lotte politiche, di un domani che sembrava assodato e di un presente che rimescola le carte, in una città che fa i conti con il proprio passato più torbido.
Siamo a Padova, una città raccontata senza compiacimento, restituendole la doppia identità di scenario urbano e teatro psichico: per le sue strade si muove il vicequestore Carlo Oriani, uomo ferito, rispettoso del sistema ma soprattutto empatico, che viene chiamato a risolvere un omicidio che affonda le radici nel 1974. In quell’anno in città c'è stato un attentato, passato alle cronache come l’attentato dell’aula tre, e consumatosi mentre il movimento studentesco universitario stava celebrando, in maniera abbastanza pacifica, i 5 anni dalla strage di Piazza Fontana. incontro per Coincidenze tra le righe
Lo stile di Azzalini è asciutto, tagliente, con un andamento dialogico quasi cinematografico. Non c’è alcuna retorica nel suo modo di raccontare, solo una tensione sincera, costante, che aderisce ai pensieri dei personaggi e ai luoghi che abitano. Come accade nei noir migliori, la verità non arriva come una luce a rischiarare il buio, ma come un bagliore opaco, che obbliga a guardare ciò che si preferirebbe rimuovere. Oriani è un uomo in cerca, comincia a incontrare i testimoni, non si lascia abbindolare dalle verità facili, scava più a fondo e lo fa ascoltando, intrecciando e infine comprendendo.
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Azzalini dialoga con Samantha Viva |
E in effetti, pagina dopo pagina, si avverte che questo romanzo nasce da un’urgenza più che da un progetto editoriale: l’urgenza di raccontare ciò che spesso sfugge ai manuali e si insinua nei corridoi della vita. Non manca un ritmo musicale dentro le pagine, legato anche ai tanti riferimenti musicali, in primis quello relativo al titolo, che è una strofa di una famosa canzone di Dalla, a ribadire come spesso le canzoni ci identifichino e siano la colonna sonora del nostro vissuto.
La forza del libro sta anche nei silenzi: quelli delle vittime, quelli delle istituzioni, quelli dei carnefici mai davvero identificati. Azzalini non giudica, ma fa emergere. Non sentenzia, ma lascia che i fatti parlino. E lo fanno, eccome, in un finale che lascia il lettore in uno stato di allerta, quasi d’inquietudine. È la condizione ideale per uscire da queste pagine: vigili, più consapevoli, meno disposti a credere nella versione comoda della Storia e più lucidi nei confronti dei rapporti di lunga data.
La notte ha il suo profumo è un romanzo che va oltre i confini del genere. È un noir civile, un atto d’amore per la verità, un modo di camminare tra le macerie della vita senza perdere l’orientamento e siamo quindi in attesa di nuove inchieste di Carlo Oriani, che, come ha anticipato in rassegna l’autore, arriveranno presto e parleranno di argomenti nuovi e contesti diversi. Intanto Azzalini ha esordito in maniera convincente e a settembre si ritroverà tra i big internazionali del festival "Venice noir" dal 14 al 16 novembre.
Samantha Viva
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