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#RileggiamoConVoi – Marzo 2024 – Ogni viaggio ha la sua importanza

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Buongiorno a chi ci legge,
in questo momento siamo davanti a uno schermo. Che sia del pc o di un telefono, che sia alla scrivania o mentre andiamo al lavoro, o che sia un momento di svago, vorremmo poterci alzare e partire. Qualunque tipo di viaggio è importante: una meta esotica, tornare nella casa dell'infanzia, esplorare nuovi posti o anche, semplicemente, una passeggiata serale. La Redazione vi porta quindi in tutte le tipologie di viaggi possibili nelle storie che ama, nella speranza che, per un momento, vi facciano dimenticare di essere davanti a uno schermo.

Buon inizio mese e buone letture,
la Redazione

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Claudia consiglia
Carte false di Valeria Luiselli (La Nuova Frontiera)
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Perché: dentro questa raccolta di brevi divagazioni letterarie firmata da Valeria Luiselli si passeggia molto, e dappertutto. L'approccio è quello di una flâneuse contemporanea che avanza con acume, curiosità e un certo malinconico spirito di scoperta.
Dai cimiteri di Venezia a Città del Messico, dai ponti dell'Île Saint-Louis alle mappe del cielo tracciate dagli aerei intercontinentali: si passeggia a piedi, si va in bicicletta, ci si sposta con l'immaginazione. Esplorazioni reali e immaginarie che la scrittrice ci consegna nel tentativo di riflettere insieme sulle tante dimensioni dell'umano. 
A chi: a chi riflette sui concetti di spazio, identità, cittadinanza, appartenenza. A chi è abituato a guardare le città scomponendole in infiniti riflessi di prospettive. A chi ama perdersi nelle biblioteche e negli archivi. 

Deborah D'Addetta consiglia 
Tangerinn di Emanuela Anechoum (edizioni e/o)
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Perché: Mina è figlia di genitori misti, mamma italiana, papà marocchino. Più che la sua storia – la storia di una ragazza expat che fugge dal suo paesino di nascita della Calabria per andare a vivere a Londra – il libro evoca la storia di Omar. Evoca anche la complessità del loro rapporto, fatto di silenzi, incomprensioni, affetto represso, in un viaggio sia immaginario che fisico nei luoghi in cui Omar è nato e cresciuto.
A chi: a chi ama le storie di rapporti familiari complicati e i romanzi che strizzano l'occhio all'attualità. Difatti il romanzo parla anche di ciò che non vogliamo sentire, degli immigrati, di come arrivano, di come partono, di come vengono trattati. Politico anche nella descrizione dello stato d'animo di una ragazza che non ha prospettive ed è costretta a lasciare tutto per cercare una vita decente all'estero. Politico nello spazio di un corpo che lei sente non conforme, di un colore di pelle diverso, di un rapporto con un'amica ricca e stupida che cerca di essere progressista, ma risulta solo razzista e classista. 

Debora consiglia
Custode della terra, riflessioni sul paesaggio americano di N. Scott Momaday (Black coffee)
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Perché: rileggere oggi Custode della terra, a poche settimane dalla scomparsa dell'autore, è un omaggio sentito allo scrittore che è stato il primo nativo americano a vincere il premio Pulitzer (nel 1969 con il romanzo Casa fatta d'alba) e un viaggio tra terra e cultura letteraria. Questo volume piccolo contiene però tutta l'essenza di Momaday: è una «biografia spirituale», a confine tra memoir e poesia, costruito per frammenti, che ci porta dentro il paesaggio americano e ben si inserisce anche nel dibattito contemporaneo su ambiente, cambiamento climatico, ecologia.
A chi: a chi rifugge etichette di genere troppo rigide, a chi non ha mai pensato che la tradizione letteraria nordamericana sia solo bianca, a chi dentro un libro cerca le domande più che le risposte. 

Federica consiglia 
L'ultimo viaggio di Lenin di Francesco Pala (Neri Pozza)
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Perché: è una vera e propria ucronia letteraria, e come tale dà stimolo all'immaginazione, lasciando il lettore libero di fluttuare indietro nel tempo per trasformare il corso della storia, modificarla, deciderne un'altra versione e, possibilmente, un altro esito. In questo caso, si tratta del viaggio della salma di Lenin e di come sarebbe potuta andare la storia sovietica se la salma fosse stata rapita per costruire un nuovo stato socialista, la Repubblica di Leninesia. Avrebbe avuto forse un esito più promettente?
A chi: ama i finali alternativi, i romanzi immaginifici ma ambientati in una vera realtà storica; a chi ama le narrazioni utopiche che portano sempre a una riflessione più profonda e attuale; e ovviamente a chi è appassionato di letteratura russa! 

Giada consiglia 
Cani di paglia nell’universo di Ye Chun (Neri Pozza)
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Perché: perché, in questo romanzo storico, l’autrice racconta una storia negata di cui, ancora oggi, sappiamo molto poco. A distanza di dieci anni, un padre e una figlia lasciano il loro paese, la Cina, per cercare fortuna negli Stati Uniti. Da qui, inizia il romanzo di Ye Chun: una storia di speranza, razzismo, sopravvivenza e identità. E se da una parte, le vicende dei protagonisti mostrano quanto fosse difficile essere accettati nella nuova società; dall’altra, l’autrice trasporta in un’America ancora da costruire, lontana da quella immaginata oggi.
A chi: a chi cerca un romanzo avvincente e dal sapore dolce amaro, a chi vuole conoscere una parte di Storia poco affrontata, a chi vuole leggere di un padre e di una figlia lontani nel tempo ma uniti dallo stesso destino. 

Giulia consiglia
Domani a quest'ora di Emma Straub (Neri Pozza)
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Perché: intriso di dolcissima nostalgia, Domani a quest'ora esplora lo sconfinato mondo del "what if?". Come sarebbe stata la vita di Alice se avesse sposato il ragazzo del liceo per il quale aveva una cotta? Se il padre avesse scritto un nuovo romanzo dal successo planetario? Se lo avesse convinto a smettere di fumare? Come sarebbe stata la sua vita se avesse preso decisioni e strade diverse? Tanti punti di domanda che la conducono in un viaggio nella concezione più delicata del multiverso in cui il cardine è il forte rapporto con il padre.
A chi: a chi ha sempre sognato di viaggiare nel tempo, oltre che nello spazio. A chi vorrebbe dare un'occhiata a come sarebbe andata la propria vita se solo avesse detto o fatto quella cosa, per scoprire che siamo proprio nel punto in cui siamo da sempre destinati a essere.

Gloria consiglia 
Le viaggiatrici del Grand Tour di Attilio Brilli con Simonetta Neri (Il Mulino)
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Perché: chi ha detto che il Grand Tour fosse una pratica solo maschile? Tra il 1757 e il 1845 viaggiatrici straordinarie sono state ricordate dagli autori del libro per le loro scelte decisamente insolite che hanno compiuto vere e proprie imprese, sfidando i pregiudizi e spingendosi oltre i limiti imposti alla libertà femminile. L'imperativo supremo: esplorare il mondo. Magari con qualche nuovo amore da aggiungere alle proprie memorie. 
A chi: a chi ama ricostruire la storia scoprendo aspetti meno indagati, attraverso documenti dell'epoca, pagine di diario, lettere e memorie. 

Marianna consiglia 
Verso Santiago di Cees Nooteboom (Iperborea)
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Perché: Verso Santiago è stato pubblicato per la prima volta nel 1992 e raccoglie le impressioni di viaggio, le riflessioni, gli spostamenti che l’autore scrisse durante i suoi viaggi in Spagna, dal 1981 al 1992: Nooteboom attraversò il paese in auto, alla ricerca degli eremi più sperduti, i luoghi deserti, quelli dove il tempo sembrava essersi dissolto, liquefatto, come gli orologi di  Dalì.  E non rimase deluso. I paesi mediterranei, per lui che veniva dal basso delta nordico, rappresentano un’attrattiva troppo grande. Nel libro ci sono delle fotografie in bianco e nero, ma il lettore farà bene a cercare man mano su Google i luoghi e le opere d’arte che a suo tempo sono state ammirate dallo scrittore. Così la lettura diventa più coinvolgente e sembrerà davvero di viaggiare con l’autore.
A chi: questo libro è consigliato a chi ama non solo la narrativa di viaggio – leggere di itinerari e descrizioni di luoghi –, ma è indicato anche a chi cerca pagine ricche di commenti che spesso sembrano i flussi di coscienza di un viaggiatore curioso, colto e contemplativo.

Marianna consiglia anche
Dalla via Emilia a Sanpietroburgo di Tiziano Bisi (Quodlibet edizioni)
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Perché: il giovane Tiziano è un bolognese vagabondo, senza radici, che ama viaggiare all’avventura tenendosi lontano dalle agenzie viaggio, da treni e aerei. Il suo unico scopo è godere pienamente del viaggio, dello spostamento e lo fa grazie all’autobus e a mezzi più lenti. Zaino in spalla e siamo pronti con lui: con lo scorrere delle pagine attraversiamo diverse città dell’Europa orientale prendendo un bus a Bologna diretto a San Pietroburgo passando per Varsavia arriveremo a destinazione in piacevole compagnia. Faremo conoscenza, infatti, con diversi personaggi curiosi, tra cui alcuni italiani. La meraviglia del libro è però la godibilità della scrittura e la peculiarità del personaggio, che, pur col suo snobismo, le sue tirate contro gli italiani che sono vivi ma sembrano morti anzitempo, cattura la simpatia del lettore: Tiziano è un giovane con la letteratura che gli scorre nelle vene, con gli occhi popolati di sogni e di amori di belle ragazze russe dolci e accondiscendenti che si susseguono di città in città.
Per chi: per tutti coloro che amano la letteratura di viaggio e la bella scrittura.

Sabrina consiglia 
Viaggio nel buio di Jean Rhys (Adelphi)
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Perché: riprendere questo romanzo, uscito per la prima volta nel 1934, significa prendere coscienza del dramma dello sradicamento, del taglio con le proprie origini e della difficoltà della ricostruzione di un'identità in un contesto completamente nuovo e tendenzialmente ostile. Una tematica che è sempre attuale, in periodo di grandi ondate migratorie, e che il lettore qui attraversa grazie alla storia di Anna, nata in Dominica da madre nativa e padre inglese, costretta a lasciare la sua terra per compiere un viaggio di non ritorno: dai colori dominicani al grigio di Londra, dai profumi caraibici ai porridge inglesi, dal caldo abbraccio della sua isola al freddo respingente dell'isola paterna. Una lacerazione che la trasformerà per sempre.
A chi: ai lettori che amano riscoprire testi del passato andati per lo più dimenticati, a tutti coloro che apprezzano libri "sfidanti", chiusi, che non si lasciano amare di primo acchito, ma che necessitano di una lettura attenta e di uno sforzo di compartecipazione al dolore della protagonista per apprezzarne le diverse sfumature.

Samantha consiglia 
La ragazza eterna di Andrea Piva (Bompiani)
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Perché: perché oltre a essere un viaggio fisico da Nord a Sud, compiuto dal protagonista, è anche un viaggio metaforico dentro il dolore, la fatica di sopportarlo e una parte di quella spiritualità antica che si avvale del momento rituale per provare a comprendere, senza barriere, la morte. Inoltre la parte razionale del personaggio lo porta a diffidare di alcune sostanze e solo nel momento in cui proverà il suo viaggio psichedelico potrà comprendere cosa vuol dire, in termini di cura ai malati terminali, questa pratica e quanto sollievo possa arrecare.
A chi: a coloro che amano i personaggi forti, le esperienze al limite e i viaggi interiori, soprattutto quelli che si svolgono in maniera circolare, e riescono ad arricchire coloro che li intraprendono, attraverso esperienze esterne che si riversano sul loro inconscio.