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Quali romanzi italiani regalare a Natale? Ecco le scelte della redazione

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Buongiorno Lettori! 
Parte l'avvento e, come ogni anno, ci ritroviamo per i nostri consigli di #LibriSottoLAlbero, la rubrica in quattro puntate che vi consiglia quali titoli regalare a chi amate (sono ammessi anche gli auto-regali!). Abbiamo iniziato con la narrativa italiana, perché questo è stato un anno molto intenso, con uscite che abbiamo amato molto in redazione. 

Buone letture e ci vediamo la prossima settimana con la seconda puntata! 

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Carolina regalerà: 
"La malnata" di Beatrice Salvioni (Einaudi) 
Perché nella sua opera d’esordio l’autrice rivela già maturità e incisività narrativa nel descrivere una storia di amicizia e formazione ambientata negli anni del Regime; perché è una storia che ci parla di un'Italia di provincia, in un’epoca che è spesso protagonista della letteratura, ma mai con un taglio così intimo e allo stesso tempo preciso. Perché Francesca e Maddalena sono due ragazze che cercano il proprio posto nel mondo e imparano che a volte, per trovarlo, serve andare “contro” tutto ciò che è imposto dall’esterno, a livello tanto sociale quanto famigliare. 
A chi ha apprezzato Oliva Denaro di Viola Ardone, di cui ritroverà qui una certa anima; a chi ama le storie di empowerment femminile, di riscatto, di crescita e di definizione di sé; a chi vuole scoprire se sono fondati i paragoni che sono stati fatti tra Francesca e Maddalena e Lila e Lenù; a chi vuole un libro che scorre incalzante da leggere davanti al caminetto. 

Claudia regalerà:
"Dove non mi hai portata" di Maria Grazia Calandrone (Einaudi) 
Perché: è un libro poetico pieno di riconoscenza, compassione, comprensione. L'autrice torna sui nodi cruciali della propria storia familiare per mettersi a dialogo tu per tu con le figure dei genitori, soprattutto con quella della madre biologica. "Scendo a conoscere cosa hai sentito", le dice prendendola per mano e scrivendo di lei. Calandrone ha riscoperto un mondo che l'ha preceduta e l'ha fatto attraverso viaggi, sopralluoghi, ricerche documentali, lotte contro l'assurdità delle leggi italiane, incontri, ipotesi e ricostruzioni. Il ritratto umano dei genitori e delle altre figure di questo mondo ritrovato si intreccia al quadro storico dell'Italia di ieri, per niente incline a comprendere le donne e a dare loro un ruolo che andasse oltre quello di mogli. 
A chi: a chi non ha paura dei libri profondi, nel senso che scendono tanto in profondità. A chi ama le storie familiari complesse, a chi legge poesia. A tutti i figli che vogliono capire cosa significhi essere genitori e ai genitori che vogliono ricordare com'è essere figli.

Daniele regalerà: 
"Operaprima" di Simone Salomoni (alter ego)
Perché: Per il modo in cui l'autore ci intrappola, dalla prima frase, in una narrazione viscerale, dominata da una scrittura dall'impressionante carica seduttiva. Per la storia ambigua, la trama frammentata, le riflessioni sull'artista e l'arte in generale. Per la capacità di giocare col lettore. Per il senso di candida bellezza che attraversa queste pagine. 
A chi: ama le sperimentazioni, le narrazioni morbose. A chi ama la scrittura, tagliente e consapevole, la capacità di padroneggiarla, il processo creativo, la crisi che tormenta un'artista. 

Debora Lambruschini regalerà:
"Giù nella valle" di Paolo Cognetti (Einaudi) 
Perché: è un romanzo-racconto malinconico e intenso, poche pagine ma intrise di crudeltà e bellezza. Ogni nuovo libro di Cognetti è per i suoi lettori un appuntamento irrinunciabile e in questa storia in cui si intrecciano segreti e parole non dette la lingua si fa scarna, potente, evocativa, ricordando la postura del racconto.Perché i personaggi sono umanissimi, fatti di carne e sangue. 
A chi lo regalerà: all'amica che negli ultimi anni si è innamorata della scrittura di Cognetti, a chi cerca una lettura breve ma non per questo meno intensa; a chi andrà a caccia dei rimandi e delle occorrenze tra altre storie di Cognetti. A chi dice di non amare i racconti: con questo romanzo-racconto forse inizierà a incuriosirsi. 

Deborah D'Addetta regalerà: 
"Prima che chiudiate gli occhi" di Morena Pedriali Errani (Giulio Perrone Editore)
Perché: perché l'intento dell'autrice è nobile, ovvero quello di restituire dignità a un popolo che ha fatto parte della Resistenza, il popolo sinto, e sulle cui battaglie molto spesso viene stesa una cortina d'indifferenza e silenzio. Inoltre, il libro è dedicato alla nonna dell'autrice, Fiammetta Pedriali, una sinta realmente esistita che ha combattuto come partigiana. Il libro è dedicato a lei e per quanto sia romanzato, ci lascia pensare che tutto ciò che è successo a Jezebel, la protagonista del romanzo, sia successo anche a Fiammetta. 
A chi: per chi vuole saperne di più sul popolo sinto e sulle sue battaglie, portate avanti ancora oggi, e per chi crede che la memoria sia importante. 

Deborah Donato regalerà: 
"Vi avverto che vivo per l'ultima volta" di Paolo Nori (Mondadori) 
Perché: Nori ci illumina su un grande poeta (e non poetessa, così voleva essere chiamata Anna Achmatova) e ci accompagna per mano nel suo lirismo e nella sua coerente lucidità. Ma anche perché è una delle riflessioni più lucide sulla guerra tra Russia e Ucraina che siano state scritte. Una riflessione che ci conduce oltre la contingenza e soprattutto al di là degli schieramenti, interrogandosi sulla barbarie insita nell'uomo, ma allo stesso tempo sulla sua pietà e umanità. 
A chi: ama la poesia e crede che la poesia sia l'urlo più autentico contro la disumanità. Il sottotitolo del libro è "Noi e Anna Achmatova" e quel "noi" a cui è rivolto il testo è "noi" che ricerchiamo disperatamente il senso della bellezza, che è in fondo il senso della salvezza. 

Elisa regalerà: 
"Fame d'aria" di Daniele Mencarelli (Mondadori)
Perché: attraverso la storia di Pietro, diretto in puglia con il figlio disabile, Daniele Mencarelli affronta il delicato tema della disabilità con una scrittura diretta e priva di fronzoli che arriva dritta a fare breccia nell'anima. Tra le pagine di Fame d'aria coesistono dedizione e solitudine, ma anche odio e rancore per una condizione il cui disegno divino appare incomprensibile. Ma le persone che Pietro incontrerà nel paesino di Sant’Anna del Sannio, dove sarà costretto a restare alcuni giorni a seguito di un guasto all'auto, gli faranno capire che non è vero che non sa più amare. 
A chi: a chi non chiede aiuto, per ricordargli che l'amore può sempre entrare di nuovo nella propria vita e che gli altri possono inaspettatamente rappresentare la salvezza. A chi si sente impotente di fronte al dolore degli altri, per rammentargli che possiamo sempre salvare, anche chi non riesce a tendere la mano.

Federica regalerà: 
"Come d'aria" di Ada D'Adamo (Elliot) 
Perché: l'autrice riesce a parlare del dolore e di temi ancora troppo poco affrontati al giorno d'oggi, come la disabilità, l'aborto e la morte, con una sincerità priva di retorica e di sentimentalismo. Perché è una storia che dà forza, tanta quanta l'autrice deve averne avuto vivendola e raccontandola. Perché leggere storie di sofferenza altrui arricchisce sempre la mente e il cuore, regalandoci una prospettiva diversa anche su ciò che viviamo. 
A chi: vuole leggere una storia vera che sentirà subito propria. Ma anche a chi pensa che le storie sulla malattia siano tutte necessariamente velate di pietismo: leggendo "Come d'aria" si ricrederà. 

Giada regalerà: 
“La piccinina” di Silvia Montemurro (Edizioni E/O) 
Perché: perché Silvia Montemurro in La piccinina riporta a galla una storia dimenticata dell’emancipazione femminile, raccontandoci il primo sciopero contro lo sfruttamento minorile. “Le piccinine” erano, infatti, bambine che si occupavano di trasportare pesanti carichi ed erano sfruttate nell’industria tessile milanese come apprendiste sarte o modelliste. Le loro condizioni di lavoro rasentavano, frequentemente, quelle della schiavitù; mal pagate e umiliate, Nora ( la protagonista), insieme ad altre sue colleghe, deciderà di ribellarsi, organizzando il primo sciopero contro quest’indegna situazione. 
A chi: a chi ha voglia di leggere un libro tutto al femminile, a chi ama immergersi in una storia passata ma dal sapore attuale, a chi vuole conoscere un’autrice dallo stile diretto e incalzante. 

Giulia regalerà: 
"Dna Chef" di Roberta Lepri (Voland) 
Perché: la storia di Guido Nocentini, chef affermato, si muove su vari periodi e latitudini. Dal mare azzurro delle Tremiti che durante il Ventennio diventano luogo di confino per dissidenti e omosessuali, si sposta alla Londra contemporanea ed è legato dal filo della cucina e dei sapori che Guido riesce a maneggiare così bene: d'altra parte, suo nonno, durante l'esilio in quanto comunista, è riuscito a cucinare una pasta con i ricci di mare che echeggia ancora nelle leggende locali. Ce l'ha nel sangue la passione per la cucina. Ma quella che sembra una storia di tradizioni e piatti familiari è una storia di allontanamento e rabbia che riesce a demitizzare l'aura romantica che di solito si dà a storie di questo tipo. 
A chi: a chi ama le storie di famiglia e di cucina. Sembra quasi un connubio scontato, ma il modo in cui i piatti si intrecciano con alcuni punti meno noti della storia d'Italia rendono questo romanzo una lettura originale e dal gusto complesso.  

Gloria regalerà: 
"Piero fa la Merica" di Paolo Malaguti (Einaudi) 
Perché: ci sono tanti modi per raccontare il desiderio di riscatto sociale, ma Paolo Malaguti sceglie una via tra le più ardue: prende un personaggio giovanissimo, illetterato e che non ha niente, e lo fa partire con il padre e il fratello oltreoceano, alla ricerca di un pezzo di terra tutto loro in Brasile. La loro storia di migrazione è una sfida enorme, talvolta all'insegna della violenza, talaltra della scoperta sconvolgente. Diventare grandi in circostanze del genere non è semplice, ma Piero compirà un percorso verso l'adultità che comprende l'amore e scelte coraggiose, anche a costo di andare contro l'insegnamento e il volere paterno. 
A chi: A chi ama le storie d'altri tempi con un'ambientazione non scontata, raccontate con un tocco di patina dialettale e di tradizione. Il romanzo è perfetto anche per chi, alla fine, vuole sapere come effettivamente la storia andrà a finire. 

Ilaria regalerà: 
"Mi limitavo ad amare te" di Rosella Postorino (Feltrinelli) 
 Perché: perché c'è sempre l'urgente bisogno di leggere libri che raccontino i legami, il dolore, la guerra, la perdita, ma anche il profondissimo legame che esiste tra madri e figli, l'infanzia, la vita, la condivisione, l'amore, la sopravvivenza e la resilienza. Perché bisogna sempre ricordare che non basta un Paese nuovo per scappare dal nostro passato, non è sufficiente provare a cancellare le nostre radici per cambiare chi siamo, ma è doveroso imparare a far pace con chi siamo e chi siamo stati per costruire chi diventeremo. 
A chi: a coloro che sono appassionati della Storia più vicina a noi, a coloro che troppo spesso dimenticano gli orrori della guerra e quanto non esistano conflitti lontani dalla nostra realtà, perché ogni battaglia riguarda tutti gli uomini e le donne.

Marianna regalerà: 
"Anna sta coi morti" di Daniele Scalese (Pidgin) 
Perché : Il Natale potrebbe essere una buona occasione per scoprire scrittori italiani talentuosi come Daniele Scalese, che tra l'altro, scrive anche per la redazione di CriticaLetteraria. Leggere il suo lavoro Anna sta coi morti vuol dire mettersi alla prova, fare una catabasi fin dentro al dolore, una delle tematiche del libro. Anna, la protagonista del romanzo, ha scoperto di avere una terribile malattia: la leucemia linfoblastica acuta, una forma tumorale. Avrebbe bisogno di curarsi con la chemioterapia, ma la rifiuta per proteggere la nuova vita che porta in grembo da poche settimane. L’obitorio è il luogo dove lei lavora fino al riposo per gravidanza a rischio e verrà poi sostituita da Enzo, il suo compagno, che è senza lavoro e contribuisce in vario modo al sostentamento della famiglia. Tra le pagine il lettore scoprirà gli irrisolti della vita, i traumi, i fantasmi del passato dei personaggi. E anche tanto altro. 
A chi: Si tratta di un libro non adatto a tutti, poiché parla di malattia, di dolore fisico e spirituale, di morte e di guarigione con uno stile assolutamente originale. Da regalare a chi sa apprezzare quella penna che, con poche parole, illuminate ed essenziali, riesce a lanciare affondi nella coscienza di chi legge. 

Sabrina regalerà: 
"L'inventario delle nuvole" di Franco Faggiani (Fazi)
Perché: Franco Faggiani è un grande cercatore (e "trovatore") di storie. Le cerca in particolare camminando su e giù per le montagne, percorrendo chilometri e chilometri, incontrando persone, villaggi, luoghi. Questo romanzo racconta di una professione antica, quella del caviè, il raccoglitore di capelli femminili, ricercatissimi un tempo per realizzare parrucche. È quindi la storia di Giacomo, ragazzo della Val Maira, che apprende questo mestiere dal nonno Girolamo. Ed è la storia di tutte le donne che Giacomo incontra nel suo peregrinare tra valli, boschi e povere case. 
A chi: ai lettori e alle lettrici che amano fare un salto nel tempo, alla scoperta di antichi modi di vivere , a coloro che prediligono le storie di relazioni e sentimenti e a chi desidera leggere una storia serena, raccontata bene, per scaldare le lunghe serate invernali. 

Samantha regalerà: 
"Alla vecchia maniera, il caso del commissario Botero" di Paolo Roversi (Mondadori)  
Perché: È un giallo da manuale che ci racconta un commissario incline ai metodi di una volta, che scommette sull’’intuito più che sulla tecnologia e che sa sorprendere per il suo modo di vivere fuori dal tempo. Un uomo che si rifiuta di credere che bisogna abdicare alle evidenze della modernità e che sposa fermamente i valori che rendono un buon commissario anche un uomo di intuito, che poi è quello che può fare la differenza ovvero la cura per i dettagli e l’attenzione per il contesto e il movente. 
A chi: agli amanti dei gialli che non si risolvono dopo l’ultima pagina o solo dietro alla scoperta di un assassino, ma che creano un mistero che prosegue anche nella vita di chi indaga, come per Botero, che ha avuto un incontro ravvicinato con un serial killer e non ricorda più nulla, a parte un rinnovato odio per la tecnologia. A chi ama le atmosfere noir ambientate nelle città italiane, come Milano, protagonista anch’essa di questa vicenda, che diviene un luogo di intrigate trame e di varia umanità. A chi è appassionato del genere giallo della tradizione e gioca a scoprire gli indizi come Sherlock Holmes.