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Libri del 2021 da mettere sotto l'albero all'ultimo momento (per fare un figurone) - (puntata 4)

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Photo by Mel Poole on Unsplash

Buongiorno, lettori! 
Mancano pochi giorni a Natale, ma siamo sicuri che i consigli del #LibriSottoLAlbero torneranno utile a qualcuno di voi (e anche a qualcuno della redazione) in ritardo con i regali! 
Abbiamo pensato di suggerirvi libri usciti nel 2021, a volte anche recentissimi, per fare un figurone. 
Se invece preferite gialli, thriller, noir, fate un salto alla nostra prima puntata; se cercate la storia di una vita o di una generazione, sfogliate i consigli del secondo appuntamento e se volete regalare un saggio, frugate tra le alternative della terza puntata.

In ogni caso, buona scelta, buoni regali e ottime letture! 
La Redazione
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Alessia consiglia: 
“Io non ti lascio solo” di Gianluca Antoni (Salani)
Perché regalarlo: perché è un libro in grado di restituire alla perfezione la meraviglia dell’infanzia, con la leggerezza e la profondità che nei bambini si uniscono per generare un’armonia speciale. Perché è un romanzo che può sembrare una normale avventura con protagonisti due bambini, ma nel finale sorprende con dei colpi di scena che fanno commuovere e riflettere, inserendo la storia in una cornice più ampia e significativa. “Io non ti lascio solo” parla di infanzia e di amicizia, del dolore ma anche del potere taumaturgico della solidarietà. Un libro profondo, vero, struggente, reso ancora più emozionante dalla purezza del punto di vista di un bambino. 
A chi regalarlo: a chi ha amato “Io non ho paura” di Ammaniti per la maestria nel tratteggiare lo sguardo di un bambino, ma desidera leggere qualcosa che trasmetta speranza e fiducia. A chi viaggia con la fantasia e crede che l’infanzia possa regalare momenti di irripetibile bellezza, perché è unica la magia contenuta negli occhi di un bambino che guarda il mondo. 

Carolina consiglia: 
“Lei che non tocca mai terra” di Andrea Donaera (NN) 
Perché il romanzo di Donaera travolge con la forza della sua prosa, l’intensità delle relazioni che riesce a portare sulla pagina, la mimesi dello stile grazie alla quale ogni personaggio parla con la propria voce e si fa portatore di una propria visione del mondo. Il grande interrogativo sollevato dall’autore, che si chiede se l’amore sia più forte del male, diventa filo conduttore di una trama frammentata eppure tesissima, che non troverà una risposta facile e che manterrà il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina. A chi attendeva con ansia un’altra prova dell’autore di “Io sono la bestia”, agli amanti delle prose dure che non fanno sconti, a chi apprezza una descrizione schietta di relazioni tormentate, che affondano le loro radici in rapporti e sentimenti disfunzionali. 

Carolina consiglia:
“Il fiocco” di Laurent Gapaillard e Bertrand Santini (L'Ippocampo) 
Perché questo breve volume, in equilibrio tra la favola scientifica e l’apologo morale, è un regalo perfetto per i lettori di ogni età: lo splendore quasi miniaturistico delle illustrazioni consente un’esperienza immersiva, che coinvolge sensi diversi, e il messaggio ecologista che emerge dal racconto può portare a una riflessione profonda e importante, valorizzata anche da una eventuale lettura condivisa. 
Agli appassionati di volumi illustrati e dí Albrecht Dürer, a chi è solito indagare le relazioni tra Scienza e Fede, tra Uomo e Mondo; a chi sa che L’Ippocampo non delude mai; a chi è in ritardo sui regali di Natale e vuole puntare su un oggetto che unisca cultura, bellezza e profondità. 

Debora consiglia: 
“La felicità del lupo” di Paolo Cognetti (Einaudi)
Perché: un romanzo breve, il ritorno di un autore italiano amatissimo. In poche pagine sono condensate tematiche e spunti cari all'autore, la lingua cesellata con cura artigiana: la montagna, l'idea di felicità, la scrittura, l'introspezione. E tra quegli spazi vuoti appare una storia sommersa che catturerà la sensibilità dei lettori.
A chi: a chi attende sempre una nuova storia di Cognetti con grande trepidazione, a chi nella brevità sa bene che si nasconde un abisso di bellezza. A chi sta cercando la propria dimensione. Ai lupi irrequieti là fuori. 

Debora consiglia: 
“Klara e il sole” di Kazuo Ishiguro (Einaudi) 
Perché: il ritorno di Ishiguro alla narrativa quattro anni dopo il Nobel per la letteratura è un romanzo complesso, denso di spunti e interrogativi che trascende i generi, costruito con quello stile piano e lineare peculiare del suo autore. Attraverso la storia di Klara, lo sguardo di Ishiguro si posa sulla parte più intima e complessa dell'uomo, interrogandosi su che cosa, da ultimo, ci rende umani.
A chi: ama farsi sorprendere dalle storie che rifuggono etichette e semplificazioni. A chi ama le atmosfere particolarissime di Ishiguro. A chi nelle letteratura non cerca risposte ma le domande giuste.

Giada consiglia: 
“La fiaba nucleare dell’uomo bambino” di Hamid Ismailov (Utopia)
Perché: è una storia tenera quanto feroce quella raccontata da Eržan, apparentemente bambino ma in realtà adulto. Ci troviamo in Unione Sovietica in uno sperduto villaggio della steppa russa e seguiamo la sua terribile storia. Nato e cresciuto vicino a una centrale nucleare, nella quale venivano svolti esperimenti durante la Guerra Fredda, la sua vita sarà stravolta da questo. Un romanzo malinconico e crudo che ci obbliga a riflettere sul ruolo della Storia, quando tutti gli eventi sembrano lontani, ma in realtà ci influenzano irreversibilmente la vita. Hamid Ismailov, pubblicato per la prima volta in Italia, scortica l'anima con questo romanzo, raccontandoci come ne siamo tutti protagonisti a nostro malgrado. 
A chi: a chi non ha paura di immergersi in storie che fanno male, a chi ha amato Preghiera di Černobyl’ di Svetlana Aleksievič e vuole scoprire il lato umano della Storia, quella fatta non dai grandi, ma da persone normali che ne hanno, però, sofferto le conseguenze. 

Giulia consiglia: 
“La regina d'oro” di Christian Jacq (Tre60)
Perché: i romanzi storici sono un genere trasversale, capaci di coinvolgere lettori di quasi tutti i target. Se si aggiunge il fascino dell'Egitto, bacino in pratica sconfinato per gli autori di genere, non si può che pensare a un nome: Christian Jacq. Insieme a Wilbur Smith, recentemente scomparso, è l'autore che più di tutti ha portato negli scaffali delle librerie l'Antico Egitto in forma romanzata. Dopo l'immortale saga di Ramses e della Pietra di Luce – solo per citarne due – è tornato a raccontare di un personaggio storicamente fuori dall'ordinario e finora rimasta abbastanza in ombra: Hatshepsut, la donna che diventò Faraone. Con i suoi moduli narrativi classici che mettono in scena uno scontro di Bene contro Male, Regola conto Caos, ci immergiamo di nuovo nell'Egitto pensato da Christian Jacq che, con un'attenzione alle tematiche contemporanee, porta in primo piano una figura femminile di grandissima potenza; sia storica che narrativa. 
A chi: a chi ha amato saghe di personaggi storici come "Alexandros" di Valerio Massimo Manfredi per scoprire, in forma romanzata e con lo stile di Christian Jacq, una nuova figura storica di cui ancora in narrativa ci si era occupati poco. 

Gloria consiglia: 
“Il maialino di Natale” di K. J. Rowling (Salani)
Perché: è una fiaba moderna, che al tempo stesso omaggia la tradizione. Rowling dimostra ancora una volta sua straordinaria capacità d'affabulazione, chiudendo tante storie dentro la cornice principale, e sa come solleticare la curiosità e la tenerezza di tutti i lettori di ogni età. Troverete una straordinaria storia d'amicizia, di coraggio, di fedeltà, ma anche un viaggio pieno di imprevisti, dove uno dei rischi con cui fare i conti è la frustrazione e l'altro è l'accettazione di una perdita. 
A chi: non ci sono limiti di età, ma ci deve essere la disponibilità a mettersi in gioco e a lasciarsi trasportare nel mondo a tratti fatato e altrove spietato della Terra dei Perduti. Per tenere bene a mente che nella notte di Natale, "la notte dei miracoli e delle cause perse", tutto può succedere! 

Gloria consiglia: 
“Il tempo di tornare a casa” di Matteo Bussola (Einaudi)
Perché: il nuovo libro di Matteo Bussola è una lezione di empatia sotto forma di racconti di vite altrui. In una stazione ferroviaria come tante, si incrociano le vicende di tanti personaggi. Il loro sguardo sugli altri ci mostra come, spessissimo, siamo "uno, nessuno e centomila" e dobbiamo ricordare che ognuno di giorno in giorno ha la propria battaglia da combattere. 
A chi: per ogni viaggiatore, che si trova a passare tanto o poco tempo nelle stazioni, per ricordarci che non sono solo luoghi di passaggio, ma molto di più e ci possono offrire un'occasione di incontro, ma anche tempo per rallentare e, nell'attesa del prossimo treno, pensare a chi siamo, a chi siamo stati e a chi vorremo essere.

Olga consiglia: 
“Atlante di botanica profumata” di Jean-Claude Ellena, con le illustrazioni di Karin Doering-Froger (Ippocampo) 
Perché: Jean-Claude Ellena con Atlante di botanica profumata ci incoraggia ad affidarci al fiuto, come il guardiano del giardino dell’olfatto nell’Adone di Giovan Battista Marino, con la finalità di esplorare nuove vie irrazionali, dove «prova dopo prova, materiale dopo materiale, ricostruivo quella che per il mio naso era una cattedrale olfattiva». 
A chi regalarlo: a chi ha il desiderio di lasciarsi guidare in un mondo fatto di sole percezioni e piaceri, percorrendo le vie di Ellena e Karin Doering-Froger, illustratrice di odori e profumi caleidoscopici dalle forme ambigue alla Rorschach, che ci conducono verso la distorsione e l’alterazione delle nostre facoltà, necessarie per fare chiarezza nelle chiassose sovrapposizioni di definizioni e aromi. Quale meraviglia, odori ispiratori, che attingono l’essenza più segreta del reale! 

Sabrina consiglia: 
“L'inverno dei leoni” di Stefania Auci (Nord) 
Perché: perché la scrittrice, Stefania Auci, ha saputo, in maniera assai pregevole, mettere la narrativa al servizio della storia e viceversa, ridando vita a personaggi da lei studiati nelle carte e nei documenti nel corso di una ricerca durata anni. Dalla sua penna i rappresentanti della famiglia Florio, generazioni di commercianti calabro-siciliani, noti per il Marsala e per la targa automobilistica, si rialzano dalla polvere degli archivi con una freschezza prodigiosa portando agli occhi del lettore tutte le loro emozioni, le gioie e i dolori che costellarono la loro vita. Figure indimenticabili come Giovanna, Vincenzo Florio, Ignazziddu e soprattutto lei, donna Franca Florio, splendida icona di eleganza e lusso che, con grande dignità, percorrerà l'ultima curva della corsa di casa Florio: il declino dell'impero. 
A chi: sicuramente a chi a ha amato la prima parte della saga, "I leoni di Sicilia", il romanzo che nel 2019 sbancò tutte le classifiche dei libri venduti. "L'inverno dei leoni" è la seconda parte della storia, prende avvio esattamente dove finisce il primo. Ciò nonostante anche questo secondo libro può essere letto a sé, i personaggi sono diversi, il periodo storico pure. E sono sicura che un lettore che si avventuri nella storia della famiglia siciliana a partire da questo secondo libro non resisterà alla curiosità di sapere che cosa accadde prima. E correrà in libreria. 

Samantha consiglia: 
“Tre” di Valerie Perrin (e/o)
Perché all'interno si trova il mondo variegato di questa scrittrice, che ci affascina coi suoi personaggi ma che non si risparmia nel toccare le più svariate tematiche. Da quella animalista, che racconta molto anche dell'amore della stessa scrittrice per gli animali, a quella della famiglia, intesa come nucleo solido di affetti, non per forza tra consaguinei, e spesso dipinta come disfunzionale, monoparentale o assente. E poi non manca una sostanziale parte dedicata alla diversità, di carattere, di temperamento e anche sessuale, che non vede barriere nella scelta di chi siamo o di chi decidiamo di amare, ma orizzonti e possibilità. 
A chi ha amato "Cambiare l'acqua ai fiori" e "Il quaderno dell'amore perduto", perché troverà in questo romanzo una completezza diversa, una quadratura dei personaggi più netta e il solito stile accattivante della scrittrice francese. Ma anche a chi ha ancora qualche perplessità sulla Perrin e vuole avere l'occasione di conoscerla, partire da "Tre" non potrà che convincervi che questa scrittrice fa per voi oppure scoprirete che non fa per voi, ma in ogni caso è un viaggio da affrontare tra le pagine di una delle penne più interessanti degli ultimi anni.