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Ecco quali romanzi stranieri regaleremo a Natale

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Buongiorno lettori! 
Dopo la prima puntata dei "Libri Sotto l'Albero" dedicata alla narrativa italiana, abbiamo deciso questa volta di spostarci fuori dal nostro Paese e consigliarvi libri che ci hanno decisamente colpito. Come sempre, oltre alla motivazione che spinge i nostri redattori a regalare un titolo, troverete anche un breve ritratto del destinatario "perfetto". 
Lasciatevi ispirare! 

Buona lettura,
La Redazione

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Carolina regalerà: 
"Segnali di fuoco" di Dani Shapiro (Neri Pozza) 
Perché: una notte stronca una vita e ne segna, in modo diverso, molte altre; le vicende della famiglia Wilf e quelle degli Shenkman si intrecciano profondamente, in quel tessuto complesso, variegato, che è l’esistenza. Shapiro riesce a costruire una storia in cui i concetti di tempo e spazio, vita e morte si fanno permeabili, in cui la disperazione va a braccetto con la speranza e il destino individuale permette di intravedere quello collettivo, non solo comunitario, ma umano in senso lato. 
A chi ama i drammi famigliari, non disprezza la poesia delle piccole cose, o si è fermato almeno una volta a contemplare le stelle e a interrogarsi sul senso del tempo e della vita.

Claudia regalerà: 
"La vita altrove" di Guadalupe Nettel (La Nuova Frontiera)
Perché: è una raccolta piena di personaggi intenti a vivere (e vedersi un po' vivere). Tutti, ognuno a proprio modo, fanno esperienza di una forma di distacco dalla propria vita ordinaria perché qualcosa improvvisamente è cambiato, hanno scoperto un segreto, hanno perso un amore, un familiare, un amico, hanno indossato nuovi sguardi o rubato la vita di qualcun altro. Famiglie, coppie, amici, amanti si trovano a navigare senza bussola in acque sconosciute, verso luoghi in cui potersi dire diversi. Testi inquieti e profondi che ci fanno scoprire inaspettate connessioni. 
A chi: ai lettori di racconti, a chi ama le incursioni del fantastico nelle nostre esistenze comuni. A chi ha voglia di perdersi nei labirinti. 

Daniele regalerà: 
"Pedro, in teoria" di Marcos Gonsalez (Mar dei Sargassi) 
Perché: si tratta di un libro dalla struttura molto particolare che diventa un simbolo degli emarginati. Raccontandoci di chi vive da figlio di immigrati negli Stati Uniti, l'autore ci parla di chi racchiude in sé lo stereotipo del clandestino, il respinto, lasciando emergere numerosi riflessioni sull'emarginazione e in generale sulle vite di chi viene sempre escluso, guardato con diffidenza, lasciato fuori. 
A chi: a chi ama le storie di chi non ha voce e vive ai confini; a chi si interessa al punto di vista degli emarginati, di chi ha sofferto e dovuto superare uno dopo l'altro i tranelli dell'esistenza.

Debora Lambruschini regalerà: 
"Il circolo Pickwick" di Charles Dickens (Mattioli)
Perché: che cosa c'è di meglio da leggere a Natale di un classico? E se il tempo si dilata possiamo avventurarci in un romanzo corposo come Il circolo Pickwick di Dickens, il volume con cui Mattioli ha inaugurato il monumentale lavoro di ritraduzione di tutte le opere dell'autore inglese. Primo romanzo di Dickens, è un viaggio indimenticabile attraverso l'Inghilterra di inizio Ottocento insieme al protagonista, Mr Samuel Pickwick e alla sua bizzarra combriccola. 
A chi: agli amanti dei classici, che saranno entusiasti di questa nuova curatissima edizione, ai lettori che non si lasciano scoraggiare dalla mole di un libro perché sanno che Dickens è capace come pochi altri di catturare nella trama della storia.

Deborah D'Addetta regalerà: 
"Sono una pazza a volere te" di Camila Sosa Villada (Edizioni Sur) 
Perché: dopo il successo de "Le cattive", sempre edito da Sur, l'autrice, donna trans e scrittrice molto amata, torna in libreria con una raccolta di racconti che riprende le tematiche del testo precedente, la lotta del donne transgender. Il linguaggio è lo stesso ma, a mio avviso, pur tenendosi nel pantano dello sporco, del rude, dell'esplicito, lo trovo più gentile e raffinato, anche nel suo estremo erotismo. "Le cattive" è un romanzo che scava nel fango, negli escrementi, nella violenza senza redenzione; qui, Villada insiste sullo stesso registro, ma fa quel passo in più di crescita che le permette di coinvolgere ancora di più il lettore. 
Per chi: agli amanti di Lemebel, di Mariana Enriquez, di Monica Ojeda, di Julian Rios. Ovviamente anche a chi legge storie queer, soprattutto storie di violenza e rivendicazione delle donne trans, prediligendo quelle prose in perfetto equilibrio tra lirismo ed erotismo che sfocia quasi nella pornografia. 

Deborah Donato regalerà: 
"Questi adulti" di Alison Espach (Bollati Boringhieri) 
Perché: Chi l'ha detto che a Natale siamo tutti più buoni? Mettiamo sotto l'albero un libro tagliente e caustico come quello della Espach, che attraverso l'io narrante Emily, ci dona uno sguardo allucinato e irriverente sul mondo degli adulti. Perché è un libro che fa male ma che diverte, che ci cattura irrimediabilmente anche grazie ad una prosa fresca, appassionata e mai banale. È un romanzo di formazione sui generis, o di una formazione mancata, che ci spinge però a non far morire mai l'adolescente che è in noi. 
A chi: A chi è rimasto orfano di Holden Caufield e vuole un io narrante con la stessa presenza dirompente. A chi ama le famiglie disfunzionali di Jonathan Franzen, a chi non si è mai rassegnato ai rituali e alle abitudini di "questi adulti" e vuole tenere forte dentro sé la voce ribelle di un adolescente. 

Elisa regalerà: 
"Una vita bella" di Virginie Grimaldi (edizioni e/o)
Perché: una scrittura scorrevole, vivace e mai banale fa da cornice alle vicende di Emma e Agathe, le sorelle protagoniste che durante la settimana che trascorreranno insieme nella casa delle vacanze in occasione della morte della nonna Mima si racconteranno senza filtri, dopo cinque anni di silenzi, in un alternarsi di eventi presenti e flashback dal passato. L'ironia si mescola alla commozione e il lieto fine non è scontato. 
 A chi: a chi ama le storie di vita, intrise di gioie e dolori, di legami di sangue contemporaneamente eterni e fragili, a chi ha ancora qualcosa da dire a qualcuno che ama. 

Giulia regalerà: 
"Ned e la balena" di Robbie Arnott (NNEditore) 
Perché: "Ned e la balena" è un romanzo di formazione ambientato in Tasmania e con tracce di realismo magico, intriso di commozione per l'immensità degli spazi, la descrizione degli animali e la potenza del luogo. Il richiamo all'animale che più di tutti rappresenta il conflitto uomo-natura è il fulcro di una storia che vuole raccontare il rapporto tra uomo e natura che non deve per forza essere conflittuale. Un eco-romanzo che ci mostra che il nostro peso è pari a quello di una libellula e, come tali, dovremmo comportarci.
A chi: a chi ama romanzi in cui l'ambiente e il paesaggio respirano e fanno percepire la loro grandezza. A chi vuole immergersi in pagine da uno stile limpido, con una storia che non mette l'uomo al centro, ma la necessità di comprendere la natura senza cedere al desiderio di dominarla a tutti i costi.

Giada regalerà: 
"Anatomia di un matrimonio" di Virginia Reeves (Clichy editore)
Perché: Virginia Reeves riesce a raccontare una storia che s’insinua tra le crepe del rapporto di coppia, quando basta anche solo un’incertezza a far crollare una vita intera. Il matrimonio tra lo psichiatra Fred e sua moglie Laura sembrava quello dei sogni, fin quando il medico in carriera prende in cura la paziente Penelope. Da questo punto in poi, il loro matrimonio inizierà a scricchiolare, portando a galla anche risentimenti passati e mai del tutto risolti. In questo triangolo amoroso, l’autrice indaga le pulsioni carnali, l’ipocrisia e la rassegnazione, trasportando il lettore nell’ambito psichiatrico degli anni Settanta, quando lo studio della malattia mentale era in un momento cruciale. 
A chi: a chi vuole approfondire la storia della malattia mentale, a chi interessa sviscerare le crepe di un matrimonio all’apparenza perfetto e a tutti gli amanti della penna di Patrick McGrath. 

Gloria regalerà: 
"Il velo dipinto" di Somerset Maugham (Adelphi)
Perché: Questo grande scrittore mette in scena una storia che apparentemente riguarda un triangolo amoroso. Invece, c'è molto altro. Troviamo la razionalità estrema del marito, batteriologo di professione; l'apparente superficialità della moglie, annoiata e per questo attratta da un amante tanto avvenente quanto fatuo ed egoista. Poi, però, il cambiamento: partire per una regione remota della Cina, dove è in corso una grave epidemia di colera, può sembrare un inferno - e almeno all'inizio è così per la moglie. Eppure qualcosa poi cambia e la cambia. 
A chi: a chi ama esplorare i segreti di un matrimonio sapendo che troverà anche ricerca di identità, solitudine, inesauste domande su cosa significhi essere felici. E le risposte a volte arrivano dalle circostanze più estreme. 

Marianna regalerà: 
"Dizionario del linguaggio dei fiori" di Antonio Lobo Antunes (Feltrinelli) 
Perché: Dizionario del linguaggio dei fiori è il trentaseiesimo libro del prolifico António Lobo Antunes, a buon diritto considerato il più importante autore portoghese vivente. Si tratta di un'opera dalla prosa particolare, ardita e sorprendente. In questo libro è densa anche la trama che si presenta come il gioco del crucintarsio: la chiave non è nominata, ma attraverso l’incastro di ventiquattro testimonianze il lettore potrà risalire al nome di un personaggio veramente esistito. Si tratta di Júlio Fogaça, segretario del Partito comunista portoghese morto nel 1980. Siamo di fronte a un romanzo corale, in cui risuonano le voci di diverse persone, familiari, uomini e donne che hanno incontrato sul loro cammino Júlio Fogaça. Ogni testimonianza presenta un tessuto narrativo estremamente particolare, esteso su due livelli: gli eventi del presente e la memoria. L’uno si sovrappone all’altra creando un ritmo spezzato, a volte vorticoso e ipnotico per via del martellare di formule ripetute o parole, come se ogni testimone temesse di perdere brandelli di antiche conversazioni o si sorprendesse a ricordare momenti della propria vita, immagini del passato che appaiono nel presente come proustiani flash, come squarci all’interno del racconto. 
A chi: a chi ama la penna di Lobo Antunes e per tutti i lettori che cercano godimento, oltre che dalla trama, anche da una prosa assolutamente fuori dagli schemi.

Sabrina regalerà: 
"Un diamante nella neve" di Kate Quinn (Nord)
Perché: ha il fascino del romanzo storico e il passo incalzante del thriller. Perché ha il merito di riportare alla luce la storia di una cecchina russa realmente esistita, Ljudmila Pavličenko, eroina dell'Armata Rossa nella Seconda Guerra Mondiale, detta Lady Morte per la sua precisione nell'eliminare i nemici tedeschi. Un romanzo affascinante dove si rincorrono echi sentimentali, atrocità di guerra, patriottismo e amore materno. Il tutto incarnato da una donna a cui la Quinn ha saputo dare anima e cuore togliendola dal libro impolverato della Storia. 
A chi: ama leggere libri sostenuti da una tensione sottopelle senza cedimenti e a chi ama le rievocazioni di personaggi storici. In questo caso, nella finzione romanzesca, è la stessa Mila a raccontare al lettore la sua storia, mettendosi a nudo, non nascondendo dubbi, tormenti e dolori.

Samantha regalerà: 
"Vertigine" di Franck Thilliez (Fazi) 
Perché: Perché Thilliez costruisce un labirinto mentale, un inganno congegnato per far precipitare anche l’uomo più avvezzo alle più alte vette, verso la profondità delle proprie paure e angosce. Una sfida di sopravvivenza che ci ricorda, in un mondo fatto di tante cose superflue, come siano davvero poche le cose indispensabili, quelle in grado di farci emergere dagli abissi, di liberarci dalle catene e da tutto ciò che non possiamo accettare. E A Natale è proprio il caso di ricordarci cosa è indispensabile e lasciar andare il superfluo, inoltre dopo i pranzi in famiglia, forse un thriller può diventare un modo per rilassarsi ed estraniarsi. 
A chi: A tutti gli appassionati lettori di Thilliez, che aumentano di giorno in giorno, grazie alla capacità di questo autore di creare sempre nuove sfide con il lettore. A chi pensa che sia impossibile reggere per quasi 400 pagine una storia che ha solo tre protagonisti e nessun appiglio concreto che non sia il buio e la profondità della grotta in cui sono rinchiusi. A chi ama le atmosfere alla "Saw, l'enigmista" e ama guardare ai particolari, sebbene ci sarà sempre un piccolo dettaglio che sfugge e che costringe a rileggere il libro, con più attenzione.