di Louis-Ferdinand Céline
Adelphi, settembre 2025
Forse farei meglio a spiegarvi dove si svolgono i fatti. Londra non è molto lontano d'accordo, però è anche costosa quando non hai gli indirizzi giusti per cavartela, specie in fatto di cibo cosi spesso demoralizzante. Questo contraria il viaggiatore, lo spaventa. Le patate fritte in particolare sono infami. Insomma bisogna essere informati. Ma il quartiere di cui vi parlo è cambiato enormemente. Non vi raccapezzereste più. Io ancora ancora mi ci oriento certo però esito lo stesso... In via Leicester, in pieno centro è vero, rimasto come un tempo c'è solo il convento del-le Dames du Bon Jésus, diretto sempre da suore france-scane, proprio accanto all'appartamento dove noi devotamente risiedevamo. Tutto il resto sono negozi e camere ammobiliate ben diversi. Intanto da sei anni in qua in Inghilterra sono durissimi con i protettori. Invece il fruttivendolo con il suo carretto monumentale occupa sempre almeno metà della strada, un vero frutteto, patate e banane, tutto distribuito su uno spesso tappeto di lana, verde da cacciare un urlo quando lui ci dà dentro con l'acetilene. (p. 43)
Tono concitato e ritmo sincopato: quello che ha reso la scrittura di Céline inconfondibile. Londra è un lungo visionario monologo, che talvolta diventa chiamata al lettore, confidenza, sfogo. Alla concitazione del dire corrisponde la concitazione dell'azione, che non è un'azione ma un vagare, uno spostarsi senza meta continuo da fuggiasco. Come in tutti i suoi romanzi, anche qui l'alter-ego di Céline non riesce a stare fermo: percorre in lungo e in largo la capitale inglese per evitare la polizia sia perché è il complice dello sfruttatore di prostitute Cantaloup, sia perché è un disertore e teme di essere rispedito nel campo di battaglia nelle Fiandre. La maggior parte dei personaggi di Londra ha il terrore di essere fucilato per la diserzione. Come in tutti i romanzi di Céline, l'orrore narrato in modo delirante ha come centro e causa sempre la guerra, scena madre del male del mondo.
Su questo schema che contrappone la fuga dalla morte e la ricerca del denaro tramite il sesso, cioè le tre grandi leve che muovono la macabra danza dell'umanità, Céline presenta una carrellata di personaggi immorali e amorali, disperati e teneri, con un'attenzione quasi da Dostoevskij agli ultimi e al loro universo senza redenzione. Abbiamo un esercito di prostitute e di loro sfruttatori, un vecchio anarchico disilluso, alcolizzati e pazzi. Gente "impresentabile", ma che il dottor Destouches presenta benissimo, senza indulgere in pietà o giudizio. Per orientarci in questo immenso circo dei visi e dei nomi incontrati nel romanzo, la curatrice Ena Marchi ha inserito un utile indice dei nomi, a fine volume.
Ma la vera protagonista del libro, come dichiarato chiaramente dal titolo, è Londra, la stratificazione dei sogni e delle disperazioni delle tante persone che brulicano nella metropoli. Perché
a Londra le cose non prendono mai forma volentieri. Una rimanda all'altra, tutto qui. Ti devi accontentare di un'impressione. Stai in campana per anni. Abbassi un po' la guardia. Risultato: non sai mai se hai sbagliato. Ecco l'inglese. Sempre infinito. (p. 45)
E di questo rimando, di questo infinito, lo stile di Céline è l'espressione più caricaturale e insieme veritiera.
Il testo è corredato da una bella premessa e da una breve postfazione, oltre al già citato indice dei personaggi; questo fa sì che il volume sia un testo imperdibile per chi vuole continuare ad avventurarsi nell'universo stralunato di Céline o per chi ha bisogno di una buona bussola per iniziare a scoprirlo.
Deborah Donato
.png)
Social Network