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#PercorsiCritici - n.22 - Cani in letteratura: c'è chi scodinzola e chi abbaia

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Dopo il pezzo dedicato ai gatti, ci siamo detti: perché non scrivere un #PercorsiCritici incentrato sull'altro animale domestico per eccellenza, ovvero il cane?

Definiti da sempre come gli amici dell'uomo, i nostri fidati quattro zampe hanno l'opportunità di accompagnarci nelle nostre avventure e l'amore verso di loro unisce davvero tutti, regine comprese. Infatti, è ormai arcinota la predilezione che la sovrana inglese aveva per i suoi amatissimi corgi, tanto che questi fanno la loro comparsa nei libri di fantasia dedicati alla Regina Elisabetta. Un caso esemplare è quello dei libri di S. J. Bennett, in cui la Regina Elisabetta compare nei panni di un'investigatrice alquanto atipica, alle prese con dei misteri che riguardano Buckingham Palace. In Un problema da tre cani (Mondadori, 2022), la sovrana si ritrova a indagare su un caso che ha a che fare con il furto di alcune opere d'arte, mentre, già nel 2007, lo scrittore Alan Bennett aveva dato alle stampe un volume in cui facevano la loro comparsa gli amati cagnolini. In La sovrana lettrice (Adelphi Edizioni, 2007), "the queen" fa la conoscenza - proprio grazie all'intervento dei corgi - del bibliotecario Norman e grazie a lui per la prima volta si lascerà incuriosire dai libri e dalla lettura, smettendo per una volta i panni dell'integerrima regnante e prendendosi del meritato tempo per sé stessa.

Al di là dei personaggi più noti al grande pubblico, nella vita di tutti i giorni i cani rivestono un ruolo fondamentale nella definizione del rapporto tra uomo e animale. Celeberrimo è Il richiamo della foresta, in cui Jack London, attraverso il punto di vista del San Bernardo Buck, racconta di quanto la vita possa essere dura e piena di ostacoli e di come l'unione con la natura possa essere salvifica.

Anche un altro scrittore passato alla storia, Thoman Mann, ha nella sua produzione un libro avente come protagonista un animale a quattro zampe: in Cane e padrone (Newton Compton editori, 1995), lo scrittore mette in scena il suo rapporto con il bracco Bauschan, dal primo incontro in cui il cane si presenta come un piccolo botolo tremante, fino all'accoglienza in casa Mann, grazie a cui diventa grande e forte. Il rapporto tra i due, simbiotico e armonico, viene descritto con pennellate veloci e tocchi di grazia, in un quadretto di idillica bellezza.

Anche altri scrittori, più recentemente, hanno visto in questo animale domestico una presenza gradita e indispensabile: in Il patto dei labrador, di M. Haig (Edizioni e/o, 2019), Prince, labrador protagonista della storia, racconta la sua vita in famiglia, accudito e coccolato da Adam e Kate e i loro figli Hal e Charlotte. Ma un interrogativo si staglia sullo sfondo della storia: fino a che punto si deve spingere il patto del labrador, che prevede che questa razza debba proteggere a ogni costo la famiglia che si prende cura di lui? La risposta, inquietante e decisamente sconvolgente, si trova tra le pagine del libro.

Sempre raccontato in prima persona è Woody (Giunti, 2015): in un centinaio di pagine Federico Baccomo dà vita a un romanzo toccante, in cui il protagonista, un cagnolino di razza basenji, racconta il mondo intorno a sé: sempre vicino alla sua padrona, Woody assiste a come una storia d'amore possa trasformarsi, purtroppo, in violenza domestica. Il piccolo cucciolo, con il suo sguardo ingenuo ed essenziale, diventa testimone privilegiato di quanto l'amore possa sfociare in ben altro. Ci mostra il suo desiderio di proteggere la padrona, ma anche il dolore per una situazione che gli sembra insensata. Romanzo adattissimo a un pubblico di piccoli lettori, Woody mette al centro un cane quale nume tutelare, che, alla fine della storia, porterà un po' di speranza in un finale dolceamaro.

Talvolta, però, il rapporto simbiotico tra uomo e cane può crescere fino a diventare morboso, al punto che controllare l'istinto diventa difficile per l'animale. Ad esempio, questo è il caso di Il mio cane del Klondike, di R. Petri (Neri Pozza, 2017): un giorno l'io narrante (una donna, senza nome, come tutti i personaggi della storia) trova all'uscita della scuola in cui insegna un enorme cane, riverso, malconcio, aggredito dalle zecche. La donna decide così di portarlo a casa e di accudirlo, fino a che l'animale non si ristabilisce. Ma ecco che, dopo che i due hanno impostato un rapporto simbiotico e speciale, succede qualcosa di imprevisto: la donna diventa madre e tutto, compreso il cane, passa in secondo piano. L'animale viene addirittura mandato in un'altra casa, quella della nonna del bambino, che ha più tempo per seguirlo. Tuttavia l'istinto animale non si silenzia con così poco e resta vivo, pulsante. Come finirà?

Dello stesso avviso, anche se di diverso impianto, è Il selvaggio, un romanzo di straordinaria potenza firmato da G. Arriaga (Bompiani, 2018). Il protagonista vive nel Messico della fine degli anni Sessanta, nella parte più violenta e sanguinosa. La morte del fratello gemello, ancora nel grembo materno, lo fa nascere con un peso da portarsi appresso, di furia e rabbia, e quando scopre che Colmillo, il lupo purosangue dei suoi vicini di casa, verrà presto abbattuto, inizia una lotta per portarlo in salvo. I due si somigliano e si appartengono senza che ne abbiano coscienza: entrambi arrabbiati col mondo, in guerra, pronti a difendere il proprio territorio. Accanto alla furia di Colmillo, il terrore del cane di casa, il placido King, ma anche tanti altri sentimenti che, loro malgrado, saranno in grado di distruggere e far rinascere i personaggi della storia. 

Di diversa atmosfera è, invece, Persone che potresti conoscere, di J. Sfar (Edizioni Clichy, 2019), libro in cui vengono indagati i rapporti umani a partire da quella frase, tipica dei social, che dà il titolo al libro. Dietro tale espressione si nasconde tutto un mondo di possibilità e speranze, vivide perché non ancora vissute. Una porta spalancata verso il nulla, che promette di trovare quello che si cerca: proprio grazie a questa funzione di Facebook, il protagonista, di nome Joann, intreccia una relazione virtuale (tutt'altro che serena) con una donna misteriosa, di nome Lili. E quindi, cosa c'entrano i cani con questa storia? Loro si inseriscono come uno dei Leitmotiv della narrazione, poiché Joann cerca per tutta la vita di impostare dei rapporti positivi con questi animali, anche se i due tentativi di adozione non sono andati a buon fine. Per questo motivo, i cani diventano nel romanzo un simbolo dell'incompiuto e dell'irrisolto, fino a diventare una sorta di modello replicato nelle relazioni umane che egli conduce. Ma, attenzione, Persone che potresti conoscere è un libro tutt'altro che pesante, anzi, l'ironia ne è la cifra stilistica caratterizzante.

E se invece a essere appassionata di cani fosse una signora apparentemente innocua ma in realtà decisamente pericolosa? Ha architettato un personaggio decisamente imprevedibile P. Lemaitre, in Il serpente maiuscolo (Mondadori, 2022): un'innocente vecchina, accompagnata dal suo dalmata, unisce l'amore verso i cani, che accudisce amorevolmente, a un cinismo spietato, che le permette di eliminare senza pietà chi incautamente decide di sbarrarle la strada. Un noir decisamente atipico e intrigante, con alcuni colpi di scena un po' splatter e pieni di azione degni di un hard-boiled.

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Infine, concludiamo citando un libro che fa della presenza canina un simbolo ben più alto e trasfigurato. Ci riferiamo a Un bene al mondo, di A. Bajani (Einaudi, 2016; ora riproposto da Feltrinelli, 2022), in cui il bambino protagonista va in giro con un guinzaglio agganciato apparentemente al nulla, con cui in realtà tiene legato a sé il proprio dolore. Quasi una favola per adulti e un libro senza età, in questa sua nuova copertina, decisamente più accattivante e iconica, Un bene al mondo è una trattazione delicata e intima del dolore, un'immersione nella depressione, infantile e adulta. Rialzarsi è possibile, sì, ma bisogna smettere di accarezzare quella solitudine che, con il suo starci adagiata accanto, è a tratti rassicurante. E così, iniziando con un "c'era una volta" e proseguendo con scampoli di realtà, Bajani disegna una storia che resisterà negli anni, per arrivare dritta dentro i lettori e non uscirne più.  

Quale di questi vi intriga di più?