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Ora è completa la trilogia della biografia di fantasia di Mika Biermann con "Tre giorni nella vita di Paul Cézanne"

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Tre giorni nella vita di Paul Cèzanne
di Mika Biermann
L'Orma, novembre 2025

Traduzione Chiara Licata 

pp. 108
€ 13,00 (cartaceo)
ebook non presente

La cassetta dei colori e il cavalletto da campagna gli rimbalzano sul groppone. Non ha nessuna idea di dove lo conduca il sentiero, tra ombra e luce. (p. 11)

L'Orma pubblica l'ultimo volume mancante e così completa la trilogia di fantasia biografica di Mika Biermann, scrittore francese di origine tedesca che, tramite la sua poliedricità artistica, ha creato tre romanzi dedicati a spaccati di vita di tre grandi pittori: Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Berthe Morisot.

L'autore, dopo aver studiato Belle Arti, si trasferisce a Marsiglia, impara il francese e si dedica con passione e dedizione alla scrittura, alla pittura e alla fotografia, ed è nel contesto del sud della Francia, crocevia storico di pittori impressionisti e non solo, unito alle sue conoscenze, che sviluppa l'idea di immaginare tre momenti distinti nella vita di questi artisti. L'Orma pubblica nel 2024 il secondo e il terzo volume, Tre donne nella vita di Vincent van Gogh, poi Tre notti nella vita di Berthe Morisot e in ultimo, in verità in Francia uscito per primo, Tre giorni nella vita di Paul Cézanne. 

Ancor prima di parlare del romanzo e della scelta immaginaria di Biermann, voglio soffermarmi sulla scelta stilistica di ogni copertina della trilogia; la casa editrice si discosta dalle pubblicazioni francesi scegliendo e trovando quadri meno conosciuti dei pittori, conferendo a tutta la trilogia in sé quell'accuratezza che rende i volumi non solo piacevolmente originali nella loro ideazione, ma anche oggetti da collezionare.

Chi ha potuto leggere i "capitoli" precedenti sa che l'autore scrive con penna sciolta e sicura, fraseggio breve, capacità di passare da un delicato lirismo alla crudezza più tagliente, ma la particolarità che si apprende in lettura è l'abilità dell'autore di creare tre tagli diversi, inquadrature differenti, luci e ombre distinte per ogni personaggio, traendo energie e profondità dai caratteri singolari di questi pittori.

È noto, tramite diverse biografie, che Paul Cézanne era un burbero, un uomo scostante, solitario, schivo e introverso, peregrinava tra Parigi a Aix en Provence; nella prima risiedevano sua moglie e suo figlio, ma lui di gran lunga  preferiva vagare per la campagna del Sud della Francia, con il suo cavalletto portatile, lontano dalle persone, ma anche da altri pittori con cui non andava d'accordo. Solo con Renoir riusciva ad avere un rapporto più o meno costante.

Paul il Pittore apre la porta e avanza sotto l'alto pino d'Aleppo. Renoir, seduto a tavola, ha poggiato giacca e cappello su una sedia. Indossa una vaporosa camiciotta bianca. Inzuppa un pezzo i brioche nella tazza, succhia la mollica e sospira di piacere. (p. 88)

Nei tre giorni di vita nell'età adulta di Paul Cézanne, ormai solo, senza neanche più una musa ad accettare le contraddizioni del pittore, Biermann lo immagina in uno dei suoi momenti di pittura en plein air, quando incontra La Rotonde, una donna di origini umili, maltrattata dall'uomo con cui condivide una sorta di catapecchia non lontano dalla casa di Cézanne. 

Non esistono muse per la pittura. Come arte, non è abbastanza nobile. Ce ne sono per gli scrittori, sì, a bizzeffe. Per i teatranti. Persino i ballerini. Ma non per i pittori! Allora prendi armi e bagagli e togliti dai piedi. (p. 78) 

In uno di questi tre giorni descritti, tra gli incontri con il figlio, Renoir e Rose, signora del paese che si prende cura di lui e della casa, accade qualcosa di terribile a La Rotonde, in un clima dai tratti allucinatori seguiamo i sogni del pittore, le sue idiosincrasie:

La notte gli ha sottratto i colori. Sta morendo, adesso, alla luce del giorno. Ecco cosa succede a guardare un quadro prima di aver bevuto caffè. (p. 74)

 e la sua ossessione per il colore, così pieno del Sud della Francia:

Ammira l'indifferenza dei pini, l'alterigia delle ginestre, la pacatezza delle falesie. (p.12)

Tre giorni nella vita di Paul Cézanne diventa tassello immancabile per completare la visione così fantasiosa di Biermann, ma comunque aderente della vita di questi grandi e immortali artisti. Una trilogia interessante per chi cerca di unire letteratura al mondo della pittura e delle Belle Arti.

Caterina Incerti