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«Chiese dove si trovava. "Sei qui, che domande!"» I mondi fantastici di Sébastien Perez, il rifugio dall'oscurità del reale

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I mondi fantastici
testi di Sébastine Perez
illustrazioni di Minji Kim
L'Ippocampo, ottobre 2025

Traduzione di Daniela Salomoni

pp. 64
€ 19,90 (cartaceo)

Nella zona sud della Nigeria c’è una foresta sacra, dove «alberi millenari si alternano alle sculture del popolo Yoruba» (p. 36) ed è proprio qui che, secondo la leggenda, vive Osun, la dea della fertilità. Migliaia di chilometri di distanza, fino in Polonia: una distesa verde, a Bialowieza, l’ultima foresta primaria del continente europeo. Restiamo in Europa, arriviamo in Italia, nella bellissima, misteriosa Venezia: affacciata sul Canal Grande una dimora dalla «splendida facciata di marmo rosa» (p. 22), Ca’ Dario, ma considerata da molti un luogo maledetto, custode di macabre leggende. Anche la tinta rosso sangue della linfa di uno strano albero che cresce sull’isola Socotra potrebbe far pensare a qualche oscura leggenda e invece è il simbolo vitale di un luogo unico al mondo, popolato di alberi che sembrano ombrelli aperti. Luoghi distanti tra loro, certo non tutti facili da raggiungere, ma accessibili ai volenterosi – se muniti di un certo coraggio in alcuni casi.

Ci sono luoghi a cui però non si arriva percorrendo le strade consuete: ci vogliono porte speciali, treni che non fermano al binario nove né al dieci ma, diciamo, tra l’uno e l’altro, armadi che danno l’accesso a molto più di vecchi cappotti… Se vi state chiedendo di cosa stia parlando o se avete colto alcuni dei riferimenti, siete senz’altro pronti per avventurarvi tra le pagine de I mondi fantastici, il meraviglioso albo da poco uscito per L’Ippocampo: fa parte della collana L’enciclopedia del meraviglioso, ideata e curata da Sébastien Perez che firma anche i testi di questo volume illustrato da Minji Kim. L'universo immaginifico di Perez è popolato di antiche storie, folklore, miti e leggende, con cui fa immergere noi lettori in atmosfere ora piene di luce ora di oscurità: con L'infanzia dei cattivi (L'Ippocampo, 2024) coniugava gusto estetico e una ricerca che si faceva quasi filologica nell'inventare ciò che erano i cattivi delle fiabe prima di diventare malvagi, tratteggiandone l'infanzia e quel momento in cui tutto è cambiato per sempre; con il dolcissimo albo La migliore mamma del mondo raccontava le molteplici forme della maternità animale, in una narrazione ancora una volta su più livelli, testuali e iconografici; o, ancora, con il volume Le fate, costruiva una sorta di «florilegio chiarificatore e accattivante delle fate [...] più influenti del panorama storico e leggendario». Un universo che prende forma sulla pagina accompagnandosi alle illustrazioni di abili artisti che sanno trasporre le parole e i mondi di Perez, amplificandone l'effetto per una lettura ancora più immersiva.

I mondi fantastici è un testo prezioso che, è il caso di dirlo, contiene mondi: insieme alla protagonista, Anna, ci avventuriamo tra luoghi scomparsi, isole, foreste, città, luoghi subacquei, maledetti, minuscoli, a comporre le sezioni in cui è diviso il volume. La narrazione di Perez accompagna il lettore tra folklore, pagine letterarie o spazi del reale, scegliendo di raccontare di questi luoghi gli antichi fasti, le leggende che vi sono racchiuse, gli uomini e le donne che vi hanno dato forma, i misteri che custodiscono. Ed è proprio in tale varietà di spunti e suggestioni che sta la ricchezza de I mondi fantastici, un volume da gustare tanto per la bellezza estetica quanto per le storie che racchiude, finestre su altri viaggi e letture, approfondimenti, ricerche.

Il catalogo de L’Ippocampo e questa recente uscita confermano quanto la suddivisione delle letture per fasce di età abbia senso solo in una direzione, quando cioè dobbiamo orientare i piccoli lettori verso contenuti e forme adatte per essere comprese: per gli adulti, invece, crolla ogni paletto anagrafico di fronte alla bellezza e profondità di certe storie, godibili a qualunque età. Ecco, dunque, che la consapevolezza adulta permetterà di immergersi negli strati più profondi di questo nuovo libro, facendosi trascinare dal desiderio di riprendere in mano storie già lette, approfondirne altre di cui si era solo sentito parlare, scoprire leggende e luoghi di cui forse non si era ancora a conoscenza. Ma il lettore adulto di oggi non potrà restare indifferente neanche a ciò che si cela dietro la vicenda che fa da cornice al volume, all’eco della realtà contemporanea: i mondi fantastici cui Anna accede grazie ai gessetti magici ereditati dal nonno, sono infatti il rifugio da una realtà oscura, popolata di lupi e pericoli sempre più incombenti. 

Una cornice tratteggiata appena, di cui né le parole di Perez né le illustrazioni di Kim vogliono dare troppi dettagli del contesto ma, suggestionati forse dalle tenebre in cui il mondo contemporaneo pare sempre più avvolto, non è difficile immaginarla quale simbolo della realtà odierna stessa, specie in luoghi dove i lupi indossano le uniformi e le case non riparano a lungo dalle bombe. I lupi della storia di Anna si fanno sempre più vicini, gli adulti, compresi i famigliari, non compaiono in questa storia e per salvarsi Anna dovrà scegliere di avventurarsi da sola in quei mondi fantastici. E qui, noi lettori partecipi, sceglieremo quale interpretazione dare alla vicenda: quell’altrove sarà davvero fisicamente ad attenderla oltre una porta magica e darle riparo o rappresenta invece l’ultimo rifugio possibile, quello della fantasia, in un mondo caduto nell’oscurità e nella violenza?

Tu, lettore, che cosa sceglierai?

Debora Lambruschini