Claudia consiglia
Le dissonanze di Edith Bruck (Guanda)
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Perché: è una raccolta di poesie che planano leggere sull'anima, anche quando sono dense di ricordi e di qualche dolore antico.
Testi che esplorano la memoria, il senso del tempo, le vite comuni. Scritti con una voce tenace e chiara, sono un inno al ricordare e al raccontare.
A chi: a chi in estate vuole muoversi al confine tra la poesia e la prosa, a chi cerca le parole giuste per esprimere un'emozione, a chi si sente ancora un po' bambino.
Debora Lambruschini consiglia
James di Percival Everett (la nave di Teseo)
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Perché: fresco vincitore del premio Pulitzer per la narrativa, James è il romanzo da recuperare quest’estate. Partendo da Le avventure di Huckleberry Finn, quello che viene comunemente considerato il romanzo fondante della letteratura statunitense moderna, Everett dona una nuova profondità allo schiavo fuggiasco Jim, in una storia dalle molteplici chiavi di lettura
A chi: a chi aspetta l’estate per abbandonarsi alla lettura di libri più corposi o che necessitano di una certa attenzione, ai lettori di Everett che resteranno folgorati dalle nuove vette di questo autore fuori dal comune.
Deborah Donato consiglia
Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco (Neri Pozza)
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Perché: è scritto in maniera meravigliosa, con il gusto della parola che stupisce, delle pause, del periodo che va nella profondità dell'anima dei personaggi. Narra una storia d'amore intensa e disperata e ci porta a conoscere una figura ingiustamente dimenticata: Ferdinando Palasciano, medico con la vocazione più nobile di questa professione. Difficile non farsi rapire dalle due linee narrative del romanzo.
A chi: a chi ama i romanzi che scrutano il lato più oscuro della psiche umana, a chi ama una lingua letteraria densa, barocca, rivelatrice.
Elisa consiglia
Il mare dove non si tocca di Fabio Genovesi (Mondadori)
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Perché: è un romanzo che riesce a restituire la magia, l’assurdità e la dolcezza dell’infanzia come pochi altri. Genovesi racconta la crescita di un bambino “diverso”, immerso in una famiglia fuori da ogni logica, con una scrittura spassosa, commovente e mai banale. È una storia che ti fa sorridere e, poco dopo, ti stringe il cuore. E quando arrivi all’ultima pagina, ti sembra di aver lasciato un amico.
A chi: a chi è cresciuto sentendosi un po’ fuori posto. A chi ama i romanzi di formazione pieni di calore e umanità. A chi vuole conoscere una Versilia anni ’70 verace, popolare, fatta di mare, zii strampalati e genuinità. E a chi ha voglia di guardare di nuovo il mondo con gli occhi di un bambino.
Giulia consiglia
Pandora di Susan Stokes-Chapman (Neri Pozza)
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Perché: l'arrivo a Londra di una cassa contenente un tesoro maledetto, una famiglia di antiquari e archeologi e loschi traffici dell'epoca georgiana sono gli elementi di questo romanzo in cui il sovrannaturale resta in bilico, indeciso se prendere il sopravvento sulla parte razionale. Unendo il mito classico e la avventure dei Grand Tour europei, non ci si staccherà più dalle pagine di questo romanzo fanta-archeologico.
A chi: a chi ama curiosare tra i banchetti (o tra le bacheche) dell'usato e dell'antiquariato nella speranza di trovare tesori nascosti che daranno il via ad avventure inaspettate.
Gloria consiglia
La gatta di Colette (Adelphi)
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Perché: è un romanzo breve, perfetto da leggere in qualche ora di ferie, eppure permane a lungo nella nostra memoria e nei nostri pensieri, perché la relazione a tre raccontata da Colette è decisamente lontana dai triangoli amorosi tradizionali e viene da chiedersi: chi è davvero il terzo incomodo nella storia con Alain? La gatta Saha che dà il titolo all'opera o la fidanzati di lui, Camille? La risposta arriverà forte e chiara dopo un centinaio di pagine di lettura serrata.
A chi: a chi ama le storie incentrate sulle relazioni, che esplorano i non detti e quei gesti inequivocabili in seguito ai quali non è più possibile tornare indietro.
Gloria consiglia anche
La Cecilia di Michela Panichi (Nottetempo)
A breve la recensione sul sito
Perché: quanti ricordi abbiamo delle estati della nostra infanzia e adolescenza? Tra mare, nuove compagnie, corpi in costume, abbronzature distratte sono trascorse ore fondamentali per tanti di noi. Lo stesso accade per la tredicenne Cecilia, protagonista di questo romanzo d'esordio decisamente ben scritto: lei fatica a sentirsi davvero "femmina" come sua madre, preferirebbe essere un "maschio" come suo fratello o suo padre. Quando incontra la bellissima Alba, sicura della sua femminilità e corteggiata da tutti, decide di indossare abiti maschili e di approfittare del suo corpo non ancora ben definito per provare l'esperienza di essere considerato da tutti un maschio. Inizia così una storia di formazione che è anche ricerca di identità, tra dubbi e pulsioni non ancora ben comprensibili.
A chi: per chi ha amato L'isola di Arturo di Elsa Morante e desidera scoprire una nuova voce della narrativa italiana.
Marianna consiglia
Passione semplice di Annie Ernaux (Rizzoli)
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Perché: “Passione semplice” è una lettura breve e intensa, doppiamente interessante: per la scrittura di Ernaux, chirurgica e adamantina, ma sempre raffinata e per il tema centrale, quello dell’ossessione per un uomo. La protagonista è una donna, un io femminile narrante - di cui non conosciamo il nome - che racconta di una breve storia d’amore con un uomo, che rimarrà per tutto il tempo solo una iniziale, A., originario dell’Est Europa. Lei è tutta risucchiata dall’attesa di quest’uomo, appesa a una telefonata tanto agognata che anticipa fugaci momenti di felicità.
A chi: a chi ama l’autrice e i libri che analizzano, quasi anatomicamente, l’ossessione amorosa.
Sabrina consiglia
Onesto di Francesco Vidotto (Bompiani)
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Perché: a lungo in testa alla classifica dei libri più venduti nei primi mesi dell'anno, Onesto è stato il primo caso editoriale 2025. Attraverso i protagonisti del romanzo, l'autore, che ha le sue montagne come perno letterario, mette in scena un piccolo mondo antico dove sono i valori eterni e universali a ispirare le azioni: l'amore, sia quello passionale sia quello filiale, il rispetto, la fedeltà, l'onestà, la capacità di rimanere saldi nella propria decisione, ma anche disvalori come la violenza, la brutalità, la sopraffazione.
A chi: il libro è perfetto per chi desidera una storia semplice, ma mai banale, raccontata con piglio lirico, ma pronto a immergersi nel male del mondo. E piacerà molto a quei lettori che amano le sorprese finali, quelle che portano a rileggere passi del romanzo.
Samantha consiglia
Goodbye Hotel di Michael Bible (Adelphi)
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E qui l'intervista al Salone del Libro
Perché: è un libro in cui trapela come, il più delle volte, la verità che ci raccontiamo è diversa dalla realtà. François, uno dei protagonisti, sembra voler raccontare un fatto accaduto venticinque anni prima, ma finisce per parlare di tutto ciò che è stato taciuto: la nostalgia per le vite che non si sono vissute, le possibilità che si accartocciano come fogli bagnati, il tempo che si piega e si sovrappone, fino a diventare un unico presente sfocato.
A chi: a chi ha già letto il precedente, L'ultima cosa bella sulla faccia della terra, e sa che l’universo di Bible è composto da certezze e da variabili e da un impianto narrativo affascinante; inoltre i protagonisti rappresentano archetipi e guide, che spaziano dalla quotidianità all’improbabilità. Così come accade per la tartaruga Lazarus, che è l’occhio interiore, il punto di rottura tra ciò che sembra e ciò che potrebbe essere. Una presenza che non ha bisogno di parlare per farci sentire che qualcosa sta cambiando.
Samantha consiglia anche
Dietro le quinte di Roy Fuller (Guanda)
A breve la recensione sul sito
Perché: è un noir che prende in prestito la narrativa di genere per parlare di letteratura. Il protagonista, George Garner, è un personaggio che non cerca simpatie: scrittore mancato,
divorziato, ancorato a un impiego editoriale privo di sbocchi, trascorre le sue giornate in una Londra che Fuller ritrae con una penna affilata e partecipe, dove ogni quartiere sembra custodire un’eco di Dickens o un’ombra di Graham Greene.
A chi: a chi vuole leggere un noir leggero che non si abbandona mai del tutto alle dinamiche del noir, ma sbircia dietro le quinte della vita di uno scrittore, dietro le dinamiche dell’editoria e soprattutto ci fa scoprire il grande talento di questo autore, tanto prolifico, che solo adesso arriva in traduzione italiana grazie a Guanda e ad Alba Bariffi.
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