"Madame Boccanera?", "Sì?", "Dato che ci rivedremo e che ci telefoneremo, vorrei sapere come si pronuncia il suo nome... È Gjulià?", "No, Dgiulià". "È... particolare". "No, è corso". (p. 21)
Arriva in Italia il primo volume dei casi di Ghjulia Boccanera, detective determinata, senza paura, dura quanto basta a non tradire le sue origini corse. Il personaggio creato da Michèle Pedinielli, scrittrice francese di padre corso, si muove per le strade della sua amata Nizza, a grandi falcate, con le sue Dr. Martens d'ordinanza, a caccia di cani che si sono persi, di coniugi fedifraghi, ma anche di loschi figuri e assassini senza scrupoli. Ghjulia, detta Diou, è ironica, irriverente, spregiudicata, informale, non si risparmia nel lavoro, pur di arrivare a risolvere un caso che le è stato affidato non esita a mettersi in gioco, fino a rischiare la vita. Diou a Nizza conosce tutti, convive con un ragazzo omosessuale, Dan, ben inserito nella comunità Lgbtq+ della città, praticamente un fratello, è ancora in buoni rapporti con l'ex marito Jo, poliziotto, anche se la sua scelta, ferma e senza ripensamenti, di non diventare madre, le è costata la fine della storia d'amore. Diou è una donna libera, padrona di se stessa, del suo corpo e del suo animo. Beve ettolitri di caffè e per dormire, almeno qualche ora per notte, si affida alle pillole.
Il romanzo inizia quando a Diou capita un caso diverso dal solito: un bellissimo giovane, Dorian Lasalle, si rivolge a lei (su consiglio di Dan) per chiederle di scoprire chi ha ucciso il suo compagno, il ben più maturo e facoltoso Mauro Giannini, manager di origini italiane e grande appassionato d'arte. L'uomo è stato ritrovato, ormai cadavere, strangolato, nel suo lussuoso appartamento arredato in stile minimalista, abbellito da preziosi quadri di artisti contemporanei. Giannini era riverso sul suo costosissimo divano e le analisi immediatamente eseguite hanno rivelato nel corpo tracce di Ghb, la droga dello stupro. La polizia indaga, senza troppo fervore, secondo il giovane Dorian, perché già portata a classificare il delitto come un gioco erotico finito male nell'ambito della comunità Lgtbtq+. Ma Dorian, che ha un alibi di ferro, si oppone a una lettura così semplicistica, il suo compagno non era tipo da avventure e, in più, di lì a pochi giorni entrambi si sarebbero dovuti trasferire a New York, dove Mauro aveva appena ricevuto una promozione nell'azienda di costruzioni in cui lavorava. No, non si sarebbe giocato tutto per una stupida avventura.
Diou accetta l'incarico, anche se gli elementi sui quali può far partire l'indagine non sono molti. Tutto ciò che ha in mano è una chiavetta Usb trovata sulla macchina di Mauro. A parte questo oggetto, l'ispezione nell'appartamento non ha dato grossi frutti. Per dare un'occhiata all'abitazione Ghjulia si è fatta dare le chiavi da una sciccosissima agente immobiliare, sua odiata compagna di scuola di anni addietro, alla quale viene concesso l'onore di aprire il romanzo. Sì perché il bell'appartamento era in vendita, la decisione di lasciare tutto e ricominciare una nuova vita era ormai presa. Dorian, idraulico, introdotto alle bellezze dell'arte da Mauro sognava a occhi aperti questo futuro, nonostante la disapprovazione della famiglia, in particolare del fratello, che odia "froci e culattoni" (ipse dixit, ndr) e ritiene che Mauro abbia rovinato il fratello.
La vicenda prende una piega inaspettata quando pochi giorni dopo anche Dorian viene ritrovato ucciso con le stesse barbariche modalità del compagno, strangolato e, in più, torturato con bruciature di sigarette che, stranamente, hanno provveduto a cancellare il nome di Mauro che Dorian si era fatto tatuare sulla pelle.
Da qui in avanti le indagini, che vedranno cooperare Diou e l'ex compagno poliziotto Jo in un limbo di sentimenti non del tutto sopiti, proseguiranno a ritmo serratissimo e fino alla fine del romanzo sarà un continuo susseguirsi di colpi di scena e sorprese che sconvolgeranno le convinzioni del lettore. Insieme Ghjulia e Jo daranno vita a una corsa contro il tempo, scambiandosi informazioni importanti e nascondendosi segreti altrettanto decisivi.
Se corro veloce posso ripararmi là e riflettere. Perché, è chiaro, un piano non ce l'ho. Senza armi e senza piano. Prima di prendermi a schiaffi come merito, salto fuori dalla scala e corro a tutta velocità verso il container, cercando di chinarmi il più possibile per essere un bersaglio meno facile. Boccanera, povera cogliona. (p. 195).
La trama del romanzo, abbastanza complessa, è ben congegnata e porta alla scoperta del colpevole (a effetto sorpresa, come ogni buon giallo che si rispetti), dopo rocamboleschi avvenimenti e cambi repentini di scenario. Tantissime sono le linee che si dipanano nella trama. Forse troppe, a mio parere: in un libro di poco più di 200 pagine si passa dalla comunità omosessuale di Nizza agli immigrati siriani, dalle morti sul lavoro all'arte contemporanea, dalla corruzione alle speculazioni immobiliari, dalle prove di integrazione al nazionalismo più convinto. Il rischio è quello che il lettore passi troppo velocemente da un mondo all'altro, da uno spunto narrativo all'altro, perdendo un po' i punti di riferimento e i nessi consequenziali della vicenda. Si comprende che l'autrice abbia in animo di raccontare di una vicenda che racchiude in sé la complessità della realtà contemporanea, ma, a mio parere, la traduzione in una trama narrativa risulta a tratti faticosa per il lettore.
Molto bella la rappresentazione della città di Nizza, con la sua luce scintillante di mare e cielo, azzurro e oro, bianco e argento, con le sue antiche viuzze dove convivono i vecchi abitanti della città e i nuovi arrivati, artisti, immigrati e lavoratori. Una città splendente dove prendere un caffè al porto, di fronte al mare, è sicuramente un piacere impagabile. Ma una città che sa mostrare anche il suo lato più sordido, più pericoloso, più velatamente cattivo.
In Francia Madame Boccanera è diventata un personaggio amatissimo, protagonista di cinque libri. Il personaggio della detective in Dr. Martens ha le carte in regola per incontrare un vasto pubblico anche in casa nostra. Può darsi che i romanzi successivi, passata l'urgenza del dire tutto, abbiano riequilibrato un po' i pesi da consegnare ai vari temi e alle diverse linee narrative della vicenda. Lo scopriremo.
Sabrina Miglio
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