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#PercorsiCritici - n. 58 - Dietro la cattedra e tra le pagine dei libri

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Quando si pensa a maggio, viene spontaneo pensare subito a fiori, colori e sole. Tuttavia, per chi è in età scolastica e per chi ha deciso di fare della scuola il proprio luogo di lavoro, questo mese in realtà implica non solo l'arrivo della primavera ma anche l'appressarsi di scadenze e scrutini. Ultime verifiche, interrogazioni di recupero, volate finali per concludere quanto ci si era prefissati a settembre... Insomma, il periodo si presenta bello denso.

Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare questo #PercorsiCritici proprio alla scuola, o meglio, alla categoria degli insegnanti, scegliendo quei testi che li vedono protagonisti.


Iniziamo con alcuni titoli che mettono in luce la condizione di chi purtroppo non è ancora insegnante di ruolo e ogni anno attende con ansia una chiamata in qualche scuola, magari non troppo lontana: Mariafrancesca Venturo, in Sperando che il mondo mi chiami (Longanesi, 2019), racconta la storia di Carolina, una maestra precaria che ogni giorno si veste di tutto punto e si dirige verso un luogo equidistante dalle scuole presenti nella sua lista e aspetta. Occupa il tempo, col telefono in mano, in attesa di essere chiamata. Un precariato, il suo, a cui si aggiunge una precarietà anche sentimentale, con un fidanzato che la protagonista riesce a vedere solo tra un arrivo e una partenza. E se vi abbiamo incuriositi, sul sito trovate anche l'intervista all'autrice, realizzata in occasione dell'uscita del romanzo.

Se il ritratto di Venturo è dolente e malinconico, di ben altro tono è quello di Beatrice Viola, che in  Avventure tragicomiche di una supplente (Harper Collins, 2018) mette in campo una sagace ironia per raccontare le disavventure di una giovane insegnante alle prese prima con una rumorosa classe di meccanici, poi con una sezione del tecnico, infine con un indirizzo professionale. Tra note, episodi comici e ironiche prese in giro, vediamo un ritratto dissacrante del precariato.

Cristina Frascà ha deciso, poi, in La supplente (Garzanti, 2021), di unire un lato ironico a uno più sentimentale, quasi da commedia romantica anni Novanta: Anna è una docente precaria che si muove in un contesto matriarcale, mentre un gruppo di amiche di supporto le sta accanto e la consola della sua difficile vita sentimentale. Non tutto sembra perduto, però, soprattutto quando a una chiamata di supplenza annuale si accompagna l'arrivo di un affascinante medico come nuovo vicino di casa...

Al di là dei racconti più o meno romanzati, però, è interessante citare in questo nostro elenco anche quei libri che hanno scelto di riportare una versione più aderente a fatti realmente accaduti o riflessioni pedagogiche: è il caso di Diario (quasi segreto) di un prof. Pozioni e incantesimi per connettersi con gli adolescenti (San Paolo, 2017), di Marco Pappalardo. L'autore vi pone in essere delle riflessioni educative molto interessanti, con delle ricadute sulla vita quotidiana in classe.

Sempre ispirandosi alla vita reale, Vanessa Ambrosecchio ha riportato, in Tutto un rimbalzare di neuroni. Il racconto di cosa ci ha tolto la didattica a distanza (Einaudi, 2021), lo stato della scuola e degli insegnanti, nonché degli studenti, durante la Didattica a Distanza, in tempi di pandemia. Le difficoltà e le ricadute vengono messe bene in luce, al fine di ricostruire un quadro realistico di quanto accaduto.

Tuttavia, non è possibile parlare di scuola e insegnanti senza citare il celeberrimo Alessandro D'Avenia, conosciuto come scrittore, divulgatore ma anche insegnante. Il libro che lo ha reso celebre, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori, 2010), ha dato alla luce l'immagine di un supplente ispirato, mosso da autentica passione per quello che spiegava; il più recente L'appello (Mondadori, 2020), invece, ha fornito il ritratto di un professore affetto da una condizione difficile di salute ma che continua a credere nel valore formativo della scuola che, come suggerisce il titolo, ti richiama a essere presente.

A proposito di insegnanti resi noti dai media, non possiamo non citare Andrea Maggi, reso celebre dalla trasmissione RAI Il Collegio, da sempre molto attento a narrare i più giovani in modo raffinato e aderente al vero: in Conta sul tuo cuore (Giunti, 2021) definisce una storia di formazione per personaggi diversi tra loro e offre l'immagine di un professore ispirato, che certamente molti giovani lettori vorrebbero incontrare o aver incontrato nel loro percorso scolastico.

Infine, per chiudere questa nostra rassegna, è interessante citare L'ora di lezione (Einaudi, 2014), di Massimo Recalcati: ci pare rilevante citarlo, benché questo libro non segua esattamente il criterio di scelta adottato in questo contributo, poiché non si tratta di un romanzo che vede protagonista un insegnante, ma di un saggio. Tuttavia troviamo fondamentale come ponga al centro la categoria, indagando con la consueta finezza ciò che rende memorabile l'arte dell'insegnamento.

Anche Daniel Pennac, in Diario di scuola (Feltrinelli, 2014), offre una prospettiva interessante, ovvero quella di un professore che non ha avuto un percorso tutto rose e fiori, anzi. In tal senso, la sua esperienza di ragazzo che a scuola faceva fatica ha permesso di costruire un forte senso di consapevolezza e apertura verso i ragazzi più fragili.

Sempre di fragilità, poi, parla Don Lorenzo Milani, con il celeberrimo Lettera a una professoressa (Libreria editrice fiorentina, 1967), un classico ormai, in cui si illustrano i limiti, ma anche le opportunità, di una scuola che deve accogliere tutti, soprattutto i più deboli. In tal senso, la scuola si offre come possibilità di crescita e riscatto sociale, anche e soprattutto per coloro che appartengono ai ceti più abbienti.

Quali titoli aggiungereste ai #PercorsiCritici di oggi?