Chi ha detto che un fantasma deve fare per forza paura? Ne Il fantasma e la signora Muir fin dalle prime pagine assistiamo piuttosto a una vivace e irriverente discussione: Lucy Muir, giovane vedova con due figli a carico, intende trasferirsi al Gull Cottage, piuttosto isolato e vicino al mare ma soprattutto lontano dalla suocera e dalla cognata. Non sono però queste due donne a dibattere con lei, ma... il precedente proprietario del cottage! Il capitano Gregg si manifesta con la sua voce baritonale, un gergo da marinaio e idee molto chiare sul fatto di non volere che la quiete di Gull Cottage venga spezzata. Viceversa, Lucy non intende lasciarsi manipolare da un altro uomo, dopo il suo matrimonio piuttosto fallimentare.
Così, a dispetto della volontà altrui, Lucy si stabilisce con i figli Anna e Cyril vicino al mare, in quel cottage grazioso e senza pretese che le permette una vita tranquilla. Ma sarà davvero tranquilla con un fantasma che imperversa per casa? Più che altro, il capitano Gregg non ha intenzione di andarsene, ma non vuole nemmeno spiegare alla sua nuova "inquilina" quali ragioni lo trattengano. Inaspettatamente però tra i due inizia un singolare rapporto di amicizia: Gregg è tutt'altro che rozzo come potrebbe sembrare a prima vista, e anzi la vita in mare per tanti anni con un gruppo di uomini di cui essere responsabile gli ha insegnato a capire facilmente l'animo di chi gli sta intorno. E di Lucy capisce tanto, a cominciare dal senso di solitudine che la donna porta con sé, per cui Gregg la sfida a non cadere vittima del primo bell'uomo che la corteggi. E il fantasma, come vedremo nel romanzo, può in qualche modo manipolare la sorte, perché sa fingersi una "voce interiore" e suggerire a uomini e donne dove andare e cosa fare.
Questo è solo uno dei tanti episodi in cui Gregg avrà un peso rilevante nella vita di Lucy, la quale riuscirà addirittura a migliorare le sue finanze stringendo con il fantasma uno strano accordo, che non svelerò perché è così originale e divertente che è giusto scoprirlo da soli.
Ma Il fantasma e la signora Muir è solo un romanzo di evasione? Partiamo col dire che regalare qualche ora di serenità ai lettori è un grande merito, specialmente se consideriamo che il romanzo è uscito nel 1945, e dunque possiamo solo immaginare quanto bisogno ci fosse di pensare ad altro rispetto alla distruzione e alla tragedia coeve. Ma a fare di questo romanzo un bestseller – l'unico rilevante bestseller dell'irlandese Josephine Leslie, che scrive sotto lo pseudonimo di R.A. Dick – è anche molto altro: Lucy è una figura di donna determinata, che vuole avanzare i propri diritti e, ora che è vedova, sostiene di voler decidere da sola per la sua vita, come non ha mai potuto fare in precedenza.
Nel corso della storia Lucy in effetti non vuole dipendere da nessuno; ha le preoccupazioni più che normali e inevitabili di una donna sola che deve crescere due figli, ma niente le toglie dalla testa di essere nel posto giusto per ricominciare a vivere. I pregiudizi nei confronti del suo vivere da sola, senza un sostegno maschile, sono spesso condivisi dalla comunità e dalle parenti, ma a tutti gli effetti Lucy non è sola – come dire però che nella sua camera da letto ritrova molto spesso il capitano Gregg? Non pensiate a una svolta erotica, perché non è questo l'obiettivo dell'opera, che invece instaura con i suoi lettori un rapporto giocoso, scardinando le caratteristiche delle ghost stories tradizionali.
Tanti dialoghi vivaci rendono l'opera molto cinematografica, e non stupisce che dal bestseller sia stato tratto un omonimo film nel 1947 e nel 1960 un adattamento per la televisione.
Ancora molto godibile nonostante il tempo intercorso, Il fantasma e la signora Muir è un'idea originale per trascorrere qualche ora di serenità con un libro ben scritto che ci porta letteralmente in un'altra dimensione.
GMGhioni
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