Ombre del Tropico - Storie gotiche latinoamericane
di AA.VV.
Edizioni Arcoiris, giugno 2025
Traduzione di Barbara Flak Stizzoli
pp. 252
€ 14 (cartaceo)
Ora, basta che due persone assaporino le delizie della vita in modo anormale, perché si comprendano tanto più intimamente quanto più strana è l'origine del piacere. Si uniranno subito, escludendo ogni altra passione, per isolarsi nella felicità allucinata di un paradiso artificiale. In venti giorni, quell'incanto di corpo, bellezza, giovinezza ed eleganza restò sospeso dal respiro inebriante dei profumi. Cominciò a vivere, come io con la cocaina, nel cielo delirante del suo Jicky. Alla fine ci parve pericoloso il nostro reciproco sonnambulismo in casa sua, per quanto fugace tosse, e decidemmo di creare il nostro paradiso. Nessun luogo migliore della mia stessa casa, che nulla aveva toccato e dove non ero più tornato. Furono portati divani ampi e bassi nel salone; e lì, nel medesimo silenzio e nella stessa sontuosità funebre che aveva incubato la morte dei miei figli; nella profonda quiete del salone, con la lampada accesa all'una del pomeriggio; sotto l'atmosfera pesante dei profumi, vivemmo ore e ore il nostro idillio fraterno e taciturno, io steso immobile con gli occhi aperti, pallido come la morte; lei sdraiata sul divano, tenendo sotto il naso, con la mano gelida, la boccetta di Jicky. (pp. 94-95)
Titolo perfetto per questa raccolta di racconti di tre autori latinoamericani, Ombre del tropico, che include in totale tredici storie scritte da Leopoldo Lugones, Horacio Quiroga e Rubén Darío, rispettivamente autore argentino, uruguaiano e nicaraguense.
Come ci dice il sottotitolo – Storie gotiche latinoamericane – il filo conduttore è il genere: il gotico, dominio narrativo che gli autori e le autrici di quella parte del mondo maneggiano con estrema perizia. Troveremo quindi tutti i connotati tipici: il tema della morte, la possessione demoniaca, le antiche profezie, la religione corrotta, il soprannaturale e l'inspiegabile, e in più - cosa interessante - alcuni racconti accolgono lo stile e i modi di narrare del genere ma applicandoli a tematiche "moderne" - ovvero il cinema, la dipendenza dalla droga, lo spiritismo, le evoluzioni della scienza, la botanica.
Per la scienza era arrivato a penetrare certe iniziazioni astrologiche e chiromantiche; essa lo distoglieva dalla contemplazione e dallo spirito delle Scritture. Nella sua anima si era annidato il male della curiosità, che perse i nostri primi padri. La stessa preghiera veniva spesso dimenticata, quando qualche esperimento lo teneva accorto e febbrile.
Poiché ogni lettura gli era concessa, e aveva a disposizione la ricca biblioteca del convento, i suoi autori non erano sempre dei più ortodossi. Così arrivò a pretendere di provare le sue facoltà di rabdomante, e a mettere alla prova gli effetti della magia bianca. Non c'era dubbio che la sua anima fosse in grave pericolo, a causa della sua sete di sapere e del suo oblio che la scienza costituisce, in principio, l'arma del Serpente, che sarà la potenza essenziale dell'Anticristo, e che, per il veto uomo di fede, initium sapientiae est timor Domini. (p. 182)
Tra i racconti di Lugones, ne troviamo uno – il primo – che affronta il tema della catastrofe biblica; un altro che cerca di spiegare un fenomeno bizzarro, in cui l'ombra di un uomo non è la sua ma quella di una scimmia; un altro ancora racconta di un uomo che si crede morto (e forse lo è davvero) e l'ultimo, il mio preferito, in cui si cerca di ibridare una specie di viola mortifera.
Tra i racconti di Quiroga, il primo (meraviglioso!) accarezza i temi cari a Baudelaire (e il suo I Paradisi artificiali); il secondo racconta una incredibile storia di spettri legata al mondo del grande schermo; i seguenti racconti parlano di morte (di nuovo), di navi fantasma, di pantere-vampiro, di bambini monelli.
La causa principale di questi abbandoni di navi è senza dubbio rappresentata dalle tempeste e dagli incendi, che lasciano alla detiva neri scheletri erranti. Ma ci sono altre cause singolari, tra le quali si può includere quanto accadde alla María Margarita, che salpò da New York il 24 agosto del 1903 e che il 26, al mattino, parlò con una corvetta, senza segnalate alcuna novità. Quattro ore più tardi, un piroscafo, non ricevendo risposta, calò una scialuppa che abbordò la María Margarita. Sulla nave non c'era nessuno. Le magliette dei marinai si stavano asciugando a prua. Il fornello della cucina era ancora acceso.
Una macchina da cucire aveva l'ago sospeso sopra la cucitura, come se fosse stata lasciata un attimo prima. Non c'era il minimo segno di lotta né di panico, tutto era in perfetto or-dine. Eppure mancavano tutti. Cosa era successo? (p. 122)
Amore, diceva il dottore grassoccio, con il pollice della mano destra infilato nella tasca del gilet, e tamburellando sul suo potente addome con le dita agili e rotonde, e continuò: «Posso confessare francamente che non avevo predilezione per nessuna di loro, e che Luz, Josefina e Amelia occupavano nel mio cuore lo stesso posto. Lo stesso, forse no; poiché gli occhi dolci e ardenti di Amelia, il suo riso allegro e rosso, la sua malizia infantile... dirò che lei era la mia preferita. Era la più giovane; aveva appena dodici anni, e io avevo già superato i trenta. Per questo motivo, e per essere la ragazzina di carattere vivace e gioviale, la trattavo come una bambina che era, e tra le altre due distribuivo i miei sguardi incendiari, i miei sospiri, le mie strette di mano e persino le mie serie promesse di matrimonio, in una, ve lo confesso, atroce e colpevole bigamia di passione. Ma la piccola Amelia... (pp. 173-174)
Per gli amanti del genere gotico, Ombre del Tropico è un volume imperdibile: alcuni racconti sono davvero delle perle, non solo dal punto di vista del lettore, quindi meramente un piacere leggerle per la trama, la storia e i suoi personaggi, ma anche dal punto di vista di chi scrive, soprattutto narrativa breve: non sono solo racconti ben scritti, ma vere e proprie lezioni. Come si costruisce un racconto; come si dà voce ai personaggi; come si racchiude in poche pagine ansia, suspence, horror, disagio; come si prendono elementi caratteristici di un genere letterario e si condensano in diecimila battute.
Non per niente, Quiroga, ad esempio, è ritenuto il maestro del racconto latinoamericano; Lugones fu d'ispirazione a Borges; Darío viene chiamato "il principe delle lettere castigliane".
Se amate il genere gotico, non potete non leggerlo.
Deborah D'Addetta
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