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#PercorsiCritici - n. 16 - Librerie e librai: evadere dal proprio mondo per immergersi in altre vite grazie al consiglio giusto

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Libreria: parola che sa evocare tanti pensieri in un lettore appassionato, dalla tentazione per le migliaia di titoli raccolti in un posto solo al piacere di girare per le scansie e lasciarsi consigliare. Quel che è certo è che per molti di noi la libreria ha il potere di distrarci dal resto e catturarci con il suo richiamo, che va ben oltre una vetrina bene organizzata: è la promessa di portarci in altri mondi, in altre vite, anche grazie al consiglio di un bravo libraio. Per noi di CriticaLetteraria è anche sinonimo di presentazioni e incontri con l’autore, festival e rassegne che abbiamo ideato, contribuito a organizzare e/o a tener vivi. E la letteratura cosa ne pensa? Ecco che questo #PercorsiCritici n. 16 ci propone opere che mettono al centro librerie e librai

Che la lettura abbia poteri salvifici è cosa nota, ma c’è chi ha costruito sulla biblioterapia tutta la sua libreria, nonché un romanzo piacevole, che ha spopolato un paio d’anni fa La Piccola Farmacia Letteraria (Mondadori, 2020), scritto da Elena Molini. Come in una vera farmacia si entra per acquistare qualche medicina per il proprio corpo, nella Piccola Farmacia Letteraria di Firenze ognuno può trovare il libro che fungerà da rimedio perfetto per curare il cuore e l’animo: lì, infatti, i libri non sono disposti per casa editrice o in ordine alfabetico, ma in base alla patologia da curare. Benché lieve in apparenza, il romanzo parte dall’apertura della libreria e si sviluppa in una narrazione intrecciata ed è un vero e proprio toccasana per chi deciderà di intraprenderne la lettura. 

Più di recente, due libraie hanno deciso di raccontare la genesi e il divenire di un sogno che va ben oltre l’iniziativa imprenditoriale: ci riferiamo ad Alba Donati e a Cristina di Canio. 
Alba Donati, già scrittrice e poetessa italiana, da anni professionista dell’editoria, ha pensato di creare a Lucignana, un paesino lucchese di ottocento anime piuttosto impervio da raggiungere, un posto che fosse sì una libreria, ma che portasse anche cultura, condivisione di storie, incontri con autori e molto altro. Un’impresa quasi impossibile, o perlomeno molto rischiosa, a detta di tanti. Invece, la risposta del paese e l’entusiasmo dei lettori online sono stati di grande aiuto per realizzare la libreria e per superare alcuni difficili ostacoli, come i perodi di lockdown o un grave incendio. Oggigiorno sono tanti coloro che macinano chilometri per una o più visite alla libreria Sopra la Penna durante le proprie gite fuoriporta o le vacanze. Fortemente autobiografico, strutturato come una sorta di taccuino, La libreria sulla collina (Einaudi, 2022) è capace di smuovere i lettori a scoprire nuovi autori, grazie alla personalità dirompente e piena di iniziativa di Alba Donati: la passione per le storie e i libri ben scritti garantiscono di trovare tra le pagine solo consigli di libri validi. 
Diversa è l’esperienza di Cristina di Canio, raccontata in La libraia tascabile (Giunti, 2022): fortemente empatica e curiosa (in senso buono, sia chiaro) di conoscere meglio i suoi clienti, nella Scatola Lilla di Milano Cristina di Canio ha accolto persone in momenti particolari della loro vita, persone che avevano bisogno del libro giusto e che si sono fidate del consiglio di una libraia appassionata, che non consiglia solo bestseller o libri appena usciti. Tanti sono gli incontri, i momenti di confidenza, di comunione d’intenti nati proprio grazie a un libro, perché in fondo la Scatola Lilla è sempre stata così: un luogo dove si comunica e dove si vuol tornare, anche grazie alle tante iniziative organizzate da Cristina. Con grande rammarico, infatti, la libreria fisica è stata chiusa, ma speriamo che possa riaprire presto altrove; nel frattempo, Cristina di Canio sta continuando a parlare di libri online e ha dato vita a un podcast Spotify vivace e interessante, che si chiama come il libro, La libraia tascabile, e che in pochi minuti riesce di puntata in puntata a raccontarci storie, consigliarci libri e farci scoprire librerie, libri e persone. 

Celeberrima è poi la vicenda della Shakespeare and Company, la più celebre libreria inglese a Parigi, che fu chiusa durante la seconda guerra mondiale, nel 1941, quando a un ufficiale nazista fu proibito di acquistare l'ultimo esemplare di Finnegangs Wake di Joyce. L'ideale eredità di culla culturale della Rive gauche fu raccolta dalla libreria di riferimento della beat generation a Parigi: Les Mistral, aperta nel 1951 da George Whitman che, alla morte di Sylvia Beach, le cambiò il nome in quello di Shakespeare and Company. Se volete sapere di più su questa bellissima realtà, potete leggere sul nostro sito l’intervista ad Adelaide Cioni, affermata traduttrice di letteratura americana, che ha avuto modo di soggiornare per qualche tempo presso la libreria. 
Altrimenti, se a interessarvi è soprattutto il passato della Shakespeare & co., non perdetevi il libro dedicato da Sylvia Beach alla storia della libreria, nel libro edito da Neri Pozza che porta per titolo proprio Shakespeare and Company (2018). 
Più di recente, è arrivato in libreria un ulteriore contributo: si tratta del romanzo di Kerri Maher, La libraia che salvò i libri (Garzanti, 2022), che non ci racconta solo di Sylvia Beach: bastano poche pagine per trovarci, così, immersi negli anni ruggenti, nella scrittura di Joyce e più in generale nel panorama letterario coevo. 

E se considerassimo la libreria come un luogo che dà vita a storie d’immaginazione? Tanti di voi staranno pensando a un romanzo fantastico che ha conquistato piccoli e grandi lettori: certo, facciamo riferimento proprio al topo Firmino, protagonista dell'omonima storia, (Einaudi), che dalla pubblicazione nel 2006 allieta lettori di ogni età vivendo in una libreria e diventando sempre più “civilizzato” grazie ai libri che divora. C’è anche un bel romanzo, attualmente quasi introvabile, che ha tracciato con tono quasi fiabesco il ritratto di un libraio straordinario, benché inconsapevole delle proprie qualità (o forse straordinario proprio per questo): Il libraio di Régis de Sá Moreira (Aìsara, 2011). 
Più realistiche e drammatiche sono invece le vicende che animano La libraia clandestina (tre60, 2022) di Ines Thorn, un romanzo storico in cui una giovanissima protagonista si trova a prendere in mano la libreria di famiglia dopo che lo zio è stato arrestato e mandato in un campo di concentramento. La seconda guerra mondiale e il dopoguerra, per quanto comportino grandissimi sacrifici e tantissimi rischi, non spengono nella protagonista la passione per la letteratura, vista anche come occasione di riscatto per sé e per la propria famiglia, nonché come forma di ribellione sotterranea ma pervicace. 

Se a interessarvi è sì la storia delle librerie, intrecciata fortemente alla storia dei librai, ma volete un saggio, vi consigliamo senza tentennamenti Storia dei librai e della libreria dall’antichità ai giorni nostri (e/o, 2022), firmato da Jean-Yves Mollier. Partendo dalle prime civiltà fino all’invenzione della stampa, correndo poi ai giorni nostri, il saggio è un percorso stimolante, corredato di tantissime curiosità, che certamente non può mancare a chi ama il libro inteso sia come insieme di storie sia come oggetto in sé. 

Per finire, se entrate in libreria in questi giorni, sappiate che è uscito un romanzo di Giorgio Scerbanenco molto diverso dal solito, senza omicidi o investigatore: Si vive bene in due (La Nave di Teseo, 2022). Il protagonista, che richiama l’inetto sveviano, ha il grande sogno di aprire una libreria e questa, manco a dirlo, resta ambientazione prediletta di un romanzo che possiamo etichettare come “noir”, sì, ma come noir davvero particolare. 

Le sorprese non finiscono, in ogni caso, perché guardando le uscite attese per l’autunno abbiamo scoperto altri romanzi che saranno ambientati in librerie o che avranno librai per protagonisti. Per ora non possiamo ancora parlarvene, ma lo faremo presto. Intanto, buone letture e ottimi giri in libreria!