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Si può perdere un figlio per "le distrazioni" dei genitori? Sì, nel nuovo romanzo di Federica de Paolis, già vincitrice del Premio DeA Planeta

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Le distrazioni
di Federica de Paolis
HarperCollins, 2022

pp. 288
€ 17,50 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)


È una giornata al parco come tante altre, quella in cui Viola e Paolo “perdono” loro figlio Elia, di diciotto mesi. Hanno i soliti loro impegni, quelli che li portano a comunicare sempre di meno e a passarsi il bambino come se fosse un pacco postale, dedicandosi l'un l'altra le parole fondamentali perché tutto avvenga nel più normale dei modi. Sono passati gli anni di quando godevano del tempo condiviso, di quando entrambi sognavano di avere dei figli, a qualsiasi costo, affrontando più volte la pratica invasiva della procreazione assistita. 

Adesso ognuno è solo nel suo mondo: Viola si sta dedicando interamente a Elia e a riprendersi dai postumi di un grave incidente che le ha tolto in parte la memoria e ha compromesso alcune delle sue funzioni cerebrali, a pochi giorni dal termine della gravidanza; Paolo ha i suoi problemi da avvocato nello studio in cui lavora: il suo coinvolgimento in un traffico illecito di smaltimento di rifiuti rischia di travolgerlo. Insomma, ognuno di loro è una bomba a orologeria pronta a scoppiare. 

A farne le spese, involontariamente, è Elia: quando Viola e Paolo si intravedono al parco, Viola lascia il bambino a giocare nel parchetto, convinta che Paolo si stia avvicinando, e raggiunge la sua amica Dora; invece Paolo riceve una telefonata urgente di lavoro, che lo porta a tornare subito sui suoi passi. D'altro canto, lui ha visto Viola ed è convinto, convintissimo che lei abbia capito di doversi fermare al suo posto e continuare a occuparsi di Elia. 

Invece... Invece Elia resta solo e tecnicamente è avvenuto un abbandono di minore. Quando Viola e Paolo si rendono conto dell'accaduto, è ormai passata un'ora circa e le ricerche partono immediatamente. In quel momento spariscono le preoccupazioni precedenti e tutto si concentra su un imperativo: ritrovare Elia. Il suo passeggino è ancora al parco, ma che ne è di lui? Mentre i personaggi si muovono con disperazione in una Roma che ha perso il suo sguardo materno, tessere del passato riaffiorano, ora dai loro dialoghi, ora da flashback che spezzano solo per poche pagine la suspense della ricerca. Anzi, semmai sono proprio quegli squarci sul passato a farci capire più a fondo come Viola e Paolo siano arrivati a quel punto e quanto la loro relazione sia ormai collassata, benché non manchi l'affetto, se non l'amore. Inoltre, questi tuffi nel loro passato aumentano ulteriormente l'apprensione per quanto può essere davvero successo al parco, dal momento che la memoria di Viola è molto annebbiata in seguito al trauma, perché la donna ha attivato varie forme di protezione, rimuovendo eventi che la farebbero soffrire troppo... 

Angosciante perché legato a una "semplice" distrazione come non dovrebbero mai accadere ma di cui sono piene le cronache, Federica de Paolis, già vincitrice del Premio DeA Planeta con Le imperfette, mette in piedi un romanzo che da un lato rispetta le regole del thriller e dall'altro esplora la complessità delle relazioni contemporanee. Amore, famiglia, trauma, malattia mentale sono tematiche dense ed estremamente sfaccettate, che in questo romanzo si intrecciano rendendo la ricerca ansiogena del piccolo Elia anche una ricerca della verità e di quel che ha minato la relazione tra Viola e Paolo. 

GMGhioni