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#EditoriInAscolto - Prehistorica editore. Letteratura francese (ma non solo) che lascia il segno

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Prehistorica editore letteratura francese

 
A scuola ci insegnano una grande distinzione: la preistoria è tutto quello che viene prima dell'invenzione della scrittura; quando compare la scrittura ci troviamo nella storia vera e propria. Quindi, quando ci troviamo di fronte a una casa editrice che si chiama Prehistorica editore, la curiosità è immediata. Nata nel 2019, non si è fatta fermare né scoraggiare dagli anni di pandemia e si è fatta promotrice della ripresa delle fiere editoriali visto che, nel giugno del 2021, ha riportato i lettori sul campo organizzando la prima edizione di Borghetto del libro, festa dell'editoria di qualità di cui
Gianmaria Finardi, l'editore di Prehistorica, è direttore artistico insieme ad Angelo Di Liberto. È proprio Gianmaria Finardi che adesso ci racconta qualcosa di più sulla sua casa editrice da logo con il dinosauro.


1) Immaginiamo di “sfogliare” Prehistorica Editore come se fosse un libro. Una lettrice arriva allo scaffale ed estrae un vostro titolo. La prima cosa che incontra è il nome della casa editrice e il logo. Ci raccontate come sono stati scelti e perché?
Gianmaria Finardi a Borghetto del Libro
"La Lettrice Controcorrente" alias
Alessandra Fontana
realizzata da Matteo Tirelli
Innanzitutto Prehistorica Editore evoca un paradosso, che incarna la nostra concezione di letteratura. Se nel nome della Casa abbiamo unito la preistoria alla scrittura, è per evocare una specie di variante della tabula rasa, che da sola rende conto dell’alta ambizione dei nostri testi: riscrivere il mondo, da capo. Il compito della Letteratura è quello di proporre “mondi possibili”, “solidamente costruiti” – direbbe Umberto Eco. Ci interessano libri che costituiscano versioni alternative, concorrenziali al cosiddetto “nostro mondo”, che facciano riflettere; non pubblicheremo mai libri che si limitano solamente a fargli da specchio. Tutto questo si traduce in un lavoro sullo stile, sulla lingua, ovvero sulla percezione.
Poi c’è quella -h, una -h fossile, vestigia della parola “Histoire”, così da ricordare che siamo attualmente l’unica casa editrice italiana esclusivamente concentrata sulla letteratura francese, contemporanea e non.
Quanto al logo (questo Trex che prende a morsi un libro) rispecchia di certo questo paradosso, come anche l’ironia, un valore in cui ci identifichiamo. Non da ultimo, giustifica e qualifica l’aspetto di tutte le copertine di Prehistorica Editore, che presentano in bella vista uno squarcio tipografico, fedeli al nostro motto: “La grande letteratura – non solo francese – che lascia il segno”.


2) La nostra lettrice è conquistata da questa scelta e dalla voracità del Trex; continua a prendere i vostri titoli dagli scaffali e non può che notare che tutti i vostri autori sono francesi. Come mai avete scelto una specializzazione così netta?
Stand Prehistorica a SalTo 21
A onor del vero, la Francia è il mio campo di specializzazione da sempre, dal dottorato in francesistica alla mia passione per la traduzione dal francese: lì mi sento a mio agio, più sicuro nel cercare di capire quali autori e quali titoli pubblicare. Va detto poi che la Francia – e il mondo francofono in generale – costituisce una delle fucine più prolifiche, in materia di letteratura: c'è davvero di che sbizzarrirsi. In generale, ritengo che la specializzazione sia sempre garanzia di qualità.


3)La specializzazione è di sicuro un elemento di qualità e anche di un certo coraggio: non sono poi moltissime le case editrici che scelgono una specializzazione netta. Proprio per questo la nostra lettrice – non più tanto ipotetica – è ormai intrigata e apre il volume e incontra subito l’indicazione della collana di appartenenza del volume che tiene in mano. Quali sono le vostre collane e di cosa si occupano?
Attualmente (sì, perché da maggio ne apriremo un’altra), pubblichiamo letteratura francese in tre collane. “Chevillardiana”, dedicata alle opere di Éric Chevillard (autore contemporaneo osannato dalla critica francese e non, già tradotto in dodici lingue, apprezzato per l’ironia e il carattere visionario della lingua). “Ombre lunghe”, dedicata al romanzo. “Scintille”, dove trovano spazio le forme brevi e/o fuggevoli (dato che non è detto che una forma fuggevole sia sempre breve), che comunque non vogliono iscriversi nella grande narrativa propriamente detta.

4) Abbandoniamo la finzione, la lettrice sono io e ho in mano Squisita Luisa di Eugène Savitzkaya: il testo è scritto completamente in rosa. Come mai questa scelta grafica così particolare? Non ci sono, correggetemi se sbaglio, molte case editrici che stampano colorato.

Beh, Squisita Luisa (trovate qui la recensione), dello stravagante Eugène Savitzkaya, è una sorta di ibrido, di romanzo poetico; non a caso appartiene alla collana “Scintille”. È dedicato ai primi anni della figlia Luisa, a partire dalla sua nascita: l’autore scatta così una foto mossa di Luisa che gli cresce sotto gli occhi, immortalando la sua dolcezza e raffinatezza. Diciamo che il rosa si imponeva, anche se rimane un’eccezione. Peraltro contribuisce a rendere conto della cura che mettiamo in ogni pubblicazione.

5) Vista la vostra specializzazione, non vi rapportate mai con autori italiani. Com’è il mercato autoriale francese? Come selezionate gli autori e come lavorate poi per farli venire in Italia con voi?
Ancora una volta la specializzazione – da intendere come sinonimo di qualità – ci ha aiutato. Sin dal principio ci siamo interfacciati con alcuni dei più grandi editori francesi ed europei, che sono stati persuasi dal nostro catalogo. Il fatto, ad esempio, di poter sfoggiare un’intera collana dedicata a Chevillard, o di pubblicare le opere di Pierre Jourde, ci ha aperto tante strade. Ciò che accomuna i nostri titoli, pur nella loro varietà di ispirazione, è un lavoro sullo stile; per il resto, non ci sono preclusioni. Imprescindibile, in questo percorso, è la collaborazione con alcuni dei più importanti e blasonati traduttori del panorama letterario italiano. Infine, il nostro è un progetto autoriale: difendiamo solo autori che vantano un immaginario molto vasto, e di cui riteniamo di dover pubblicare svariati titoli.

6) Noi inizieremo a leggere quanto più possibile del catalogo, ma la curiosità per il futuro è sempre forte. Quali sono i prossimi progetti in preparazione?
Durante il 2022 celebreremo l’anno proustiano, dato che decorrono i cento anni dalla scomparsa dell’autore, e l’ultimo romanzo di Pierre Jourde, L’Ora e l’ombra, significativamente accostato dalla grande critica italiana e francese a Proust, è il titolo più rappresentativo per l'occasione. Guardando all’immediato futuro (penso a marzo), abbiamo in serbo il nostro primo grande classico: il romanzo Vite di coppia del grande Huysmans del 1881, finalmente disponibile in traduzione italiana! Poi una nuova collana, "Cronache dalla Montagna", del grande Alexandre Vialatte, che – pubblicazione dopo pubblicazione – ci aiuterà a guardare il mondo da un punto di vista decisamente inedito.
 
Intervista a cura di Giulia Pretta. Si ringrazia Gianmaria Finardi e Prehistorica editore.