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I libri possono cambiare la vita. Lo dimostra "La biblioteca dei giusti consigli", di Sara Nisha Adams

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La biblioteca dei giusti consigli
di Sara Nisha Adams
Garzanti, 2021

Traduzione di Claudia Marseguerra

pp. 367
€ 17,90 (cartaceo)
€ 9,99 (e-book)


Londra, un luglio torrido e afoso. Aleisha, diciassettenne in attesa di iscriversi all'università, ha trovato un lavoretto per passare l'estate: diventare assistente in una piccola biblioteca, a rischio di chiusura, la Harrow Road Library, nel quartiere in cui vive, Wembley. Non è esattamente il lavoro più adatto a lei che non ama la lettura, detesta i libri e sfoglia soltanto i testi di scuola. A differenza del fratello maggiore Aidan che invece ama leggere, in particolar modo in quella biblioteca frequentata fin da bambino, adora l'aura di pace che vi si respira, si perde nelle pagine dei libri e nelle storie raccontate. 
Aleisha accetta quel lavoro, poco entusiasta, quasi per compiacere il fratello. Un giorno si presenta in libreria Mukesh, un signore anziano, timido e un po' impacciato, che, per sua stessa confessione, non è mai stato un lettore. La moglie Naina, morta un paio d'anni prima, era invece una fortissima lettrice. Per ritrovare un po' di lei, l'anziano vedovo pensa di avvicinarsi alla lettura, non sapendo però da che parte iniziare e per questo chiede consiglio ad Aleisha, la sprovveduta bibliotecaria. La quale trova un'ancora di salvezza in una lista lasciata per caso in un volume, una lista di otto libri che inizia con queste parole: "In caso di bisogno...". Il primo libro della lista è "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Aleisha inizia a leggerlo e questo gesto le cambierà la vita. Così come la cambierà a Mukesh a cui Aleisha consiglierà via via la lettura di tutti e otto i libri della lista. Tra loro, un anziano vedovo di origine indiana, e una ragazza tormentata da un'atmosfera familiare appesantita dalla depressione della madre, nascerà un'amicizia improbabile, cementata però dalle storie dei libri che insieme leggeranno e che sapranno parlare ai loro bisogni, alle loro esigenze e ai loro desideri. Mukesh e Aleisha, colpiti dalla vita nei loro affetti più cari e per questo inclini alla solitudine, alla ritrosia, restii a coltivare relazioni umane, scopriranno a poco a poco quanta vita c'è nei libri e, lasciandosi andare al piacere della lettura, entreranno in altri luoghi, in altri tempi, in altre vite. Aprendosi così, a loro volta, ai problemi degli altri, ai sentimenti di comprensione, di amicizia, di empatia che per troppo tempo avevano soffocato. Scopriranno, in una parola, la magia che può sprigionarsi aprendo un libro. 
Ma la lettura non mette al riparo dalle disgrazie della vita, Aleisha lo scoprirà ben presto. Persa in un grande dolore, verrà ricondotta piano piano da Mukesh alle storie raccontate, alle relazioni di amicizia e al ritorno alla vita. Che prosegue, anche dopo uno strappo lacerante. 
"Aleisha", disse Mukesh con dolcezza. "Per favore, cerchi di ricordare che i libri non sono sempre una via di fuga: a volte i libri ci insegnano qualcosa. Ci mostrano il mondo, non lo nascondono" (p. 319)
"La biblioteca dei giusti consigli" (che nel titolo originale, "The Reading list", risulta molto più incisivo, a differenza della copertina, più azzeccata nell'edizione italiana rispetto a quella inglese) è un romanzo sui libri, sul potere terapeutico della lettura, sulla magia che accade quando ci si tuffa in una storia, sul piacere di leggere, sulla capacità dei libri e delle letture di creare legami, di costruire amicizie, di intessere relazioni che trovano, nella comunanza di una storia letta insieme, i germi di un'assonanza di intenti, di pensieri condivisi, di opinioni scambiate. E il rapportarsi a personaggi che, nei romanzi, vivono determinate esperienze o simboleggiano certi modi di reagire a gioie e dolori può portare a veri cambiamenti nelle vite di chi legge e sa cogliere nei libri i germi di una potenza generatrice invincibile. Grazie alla scoperta della lettura, Mukesh troverà così un filo diretto di contatto con la nipote Priya, accanita lettrice, si aprirà a nuove relazioni di amicizia, troverà un modo nuovo e diverso di essere padre, di essere amico e scoprirà l'impegno a favore di una comunità. Aleisha troverà in sé la forza di superare un dolore e di aiutare la madre a curarsi da una malattia troppo a lungo negata. 
E' anche un romanzo che esalta e riconosce il ruolo delle biblioteche di quartiere, sempre minacciate dalla poca affluenza, ma che possono diventare il motore di un'aggregazione, il primum movens di un senso di comunità che può (certo... è solo una possibilità) ritrovarsi tra gli scaffali per conoscersi, aiutarsi, stare insieme. 
E la lista? La lista, in realtà non è una sola. Sono tante liste, tutte uguali, che sbucano qua e là per il quartiere: in biblioteca, nel portascarpe di un tempio indù, svolazzante per strada, tra i carrelli di un supermercato, appesa a una bacheca. Riporta sempre gli stessi otto libri che evidentemente hanno o hanno avuto un significato particolare per qualcuno. Sarà curioso per il lettore inseguire la storia di questo elenco che tanta parte avrà nelle vite dei personaggi. Inevitabile inserire in wishlist qualche titolo non ancora letto.
Sara Nisha Adams, al suo esordio, ci racconta di una Londra contemporanea, cosmopolita e brulicante di uomini e donne sempre troppo impegnati, una città che vive di corsa, che non sa e non può fermarsi, che rischia di lasciare indietro chi, come Mukesh, diventa anziano e rimane solo o come Aleisha che ha alle spalle un fardello troppo pesante per portarlo da sola. La lezione che ne scaturisce è che le relazioni umane sono l'unica ancora di salvezza e che un libro può davvero fare la magia di rinnovarle.

Ma un libro poteva fare quel genere di miracoli? (p. 58)
Sì eccome, i lettori lo sanno, un libro letto in un certo momento può cambiare la vita, può dare la spinta a fare la mossa giusta, può offrire un modello di comportamento, può essere il grimaldello che porta a cambiare il proprio punto di vista. Proprio come capita ai due personaggi principali della storia che, attraverso la lettura degli otto titoli proposti dalla misteriosa lista, andranno incontro a un'evoluzione psicologica che li porterà ad affrontare le difficoltà della propria vita in maniera diversa. 
Certo, forse non sarà un capolavoro, forse avrebbe potuto scendere maggiormente in profondità sui modi in cui gli otto libri della lista intervengono e modificano le vite dei protagonisti, in certe parti si ripeterà, non tratterà di un tema originalissimo, eppure "La biblioteca dei giusti consigli" è un romanzo che si legge d'un fiato, che invita piano piano e cortesemente a entrare nelle vite dei personaggi, incoraggiando il lettore a trarre spunti e seguire consigli, risultando così una lettura piacevole e fresca.

Sabrina Miglio