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#RileggiamoConVoi - Quali libri del 2020 porteremo con noi nell'anno nuovo?

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Buon Anno, lettori! 
Abbiamo bisogno di pensare che questo 2021 porterà a un miglioramento della situazione e della nostra qualità di vita, ma abbiamo anche bisogno di sapere che nel 2020 c'è stato del buono. Bando alla retorica, se nella diretta del 30 dicembre abbiamo segnalato alcuni libri che ci hanno colpito (qui potete rivedere il video), nel RileggiamoConVoi di oggi troverete altri titoli che, per qualche motivo, vogliamo portare con noi nel nuovo anno. 
Come sempre, oltre ai motivi per cui abbiamo scelto un libro e ai lettori ideali, troverete il link alla recensione e il collegamento rapido per l'acquisto dell'opera. 

E dunque, in mezzo ai libri, il nostro habitat, vi auguriamo Buon 2021! 
La Redazione



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Carolina porterà con sé nel nuovo anno: 
“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli (Mondadori)
Per la pietas con cui l’autore riesce a descrivere l’umanità sofferente che il protagonista incontra nel reparto di psichiatria in cui per sette giorni è rinchiuso; per la capacità di dire quel bisogno disperato di contatto e di salvezza, quell’inquietudine e quella sete di domande che sono così proprie dell’età giovanile; per la forza incredibile con cui la prosa riesce ad avvicinarsi alla poesia. A tutti coloro che si pongono domande sull’esistenza; a chi ha bisogno di una prospettiva diversa sull’umano; a chi ha incontrato “maestri” anticonvenzionali; a tutti i ventenni in ricerca. 

Claudia porterà con sé nel nuovo anno: 
"La figlia unica" di Guadalupe Nettel (La Nuova Frontiera)
Perché: Nettel è una delle voci più luminose della letteratura latinoamericana contemporanea e qui firma un libro di commovente intensità, un'indagine emotiva della maternità e della famiglia in tutte le loro forme plurali. Una storia che parla di amore, di cura e di destini che si intrecciano misteriosi, come misteriosa è la vita. 
A chi: a tutte coloro che sono madri o che lo stanno diventando. Non solo nel senso biologico del termine, ma in tutti i sensi possibili. E poi a tutte le donne che hanno paura di essere incomplete, per ricordare loro che hanno dentro di sé un proprio centro e una cangiante bellezza. 

Debora porterà con sé nel nuovo anno: 
"Olive, ancora lei" di Elizabeth Strout (Einaudi) 
Perché: le parole, se sono quelle giuste, possono salvare, e di certe libri ci resterà per sempre impresso il momento in cui ci hanno trovato. Perché la voce e la sensibilità inconfondibile di Elizabeth Strout ci ricorda che c'è bellezza, sempre, e lampi di luce abbagliante. L'umanità che prende vita da ogni pagina, le piccole felicità, i dubbi, le crepe, le inquietudini, le mancanze e Olive, ancora lei, sempre schietta, testarda, forse ancora più umana. A chi: ha amato Olive Kitteridge e non vedeva l'ora di ritrovare la sua protagonista, a chi si fida della voce di Strout. A chi tra le pagine cerca la vita, i battiti minimi del cuore eppure fondamentali, le sfumature dell'animo, le zone d'ombra che qualche volta si illuminano di possibilità. 

Deborah porterà con sé nel nuovo anno: 
"L'ottava vita"  di Nino Haratischwili (Marsilio) 
Perché: per rileggere attraverso una saga familiare la storia del Novecento, gli orrori dello stalinismo, e in che modo la paura indotta da un totalitarismo possa diventare carne nella vita dei singoli, nella loro sfera privata. Ma anche per conoscere la storia della Georgia, l'orgoglio del suo popolo e capirne l'attualità. L'ottava vita è un libro che ci presenta personaggi memorabili e affascinanti, scritto con una voce narrante autorevole e al tempo stesso intima e vicina. Si entra in una narrazione storica che ha anche qualche elemento magico. Sette donne, un secolo di storia, sette anime tragiche, che sanno interpellarci con forza. A chi: a chi ama i romanzi lunghi e non solo non si lascia spaventare da un tomo che supera le mille pagine, ma che subisce il fascino di una narrazione che accompagna per lungo tempo. A chi crede che la narrativa sia uno dei fari che consente di illuminare la Storia, attraverso le storie. 

Elena porterà con sé nel nuovo anno: 
"Breve storia delle macchie sui muri. Veggenza e anti-veggenza in Jean Dubuffet e altro Novecento" di Adolfo Tura (Johan&Levi)
Perché: è un libro che, come pochissimi, aiuta la mente a sognare in modo lucido ed intelligente. Adolfo Tura è riuscito nell'eroica impresa di aprire un varco nell'oscurità del presente, non solo facendo entrare la luce dalle crepe dei muri, ma consegnando le chiavi per la comprensione di uno dei fenomeni base dell'arte. Il fenomeno di veggenza ed anti-veggenza, spiegato in modo poetico e sublime, arricchisce l'esistenza di ciascun lettore, fornendogli il manuale di guida della propria fantasia, alleggerendolo del fardello dell'età adulta, che sembra voler nascondere sotto un pesante mantello, la leggerezza delle bolle di sapone e delle immagini di nuvole, che si ammiravano nel cielo da bambini sognanti. 
A chi: a tutti coloro che amano l'arte, i fenomeni legati alla percezione visiva, ma anche all'analisi psicologica. A tutti quelli che amano affrontare argomenti seri, senza rinunciare a quel pizzico di magia, che contraddistingue l'opera d'arte, sia essa letteraria o visuale. A chi ama il surrealismo, ma anche il suo opposto e colleziona libri preziosi. 

Gloria porterà con sé nel nuovo anno: 
"Mara" di Ritanna Armeni (Ponte alle Grazie)
Perché: è difficile raccontare una parabola di vita e, al tempo stesso, una parabola di grande entusiasmo politico che si vede via via declinare verso la presa di coscienza, sempre più scottante, che le convinzioni dell'infanzia e dell'adolescenza sono naufragate per sempre. Ritanna Armeni porta in Mara la storia di una Giovane Italiana ben fiera di esserlo, che via via è costretta a prendere coscienza delle falle del sistema e dei pericoli corsi da chi vuole semplicemente essere sé stesso. 
A chi: a chi ama i romanzi di formazione non scontati, ma anche ai lettori di romanzi storici accurati e, al tempo stesso, appassionanti nella trama. 

Ilaria porterà con sé nel nuovo anno: 
"Il mio valzer con papà" di Rita dalla Chiesa (Rai Libri)
Perché: per fare la conoscenza della dimensione meno nota del Generale dalla Chiesa, quella privata, quella meno esposta alla conoscenza di noi tutti. Lentamente veniamo a conoscenza dell'intera vita del Generale, dai giorni in cui operò nella Resistenza nel corso della Seconda Guerra Mondiale all'impegno contro il fenomeno criminale del banditismo, dall'opera prestata durante il terremoto del Belice alla lotta contro le Brigate Rosse, sino all'ultimo periodo da Prefetto della città di Palermo, nomina quest'ultima che lo condurrà alla morte insieme alla seconda moglie a causa di un vile attentato mafioso. La figlia del Generale nel libro non risparmia le critiche agli "intellettuali" ed ai giornalisti dell'epoca, poiché quando il padre lottava strenuamente contro il terrorismo rosso questi personaggi in qualche modo approvavano e giustificavano non soltanto gli atti di efferata criminalità, ma addirittura gli omicidi. A chi: Il mio valzer con papà è uno di quei testi realmente necessari alla formazione di una coscienza civile, un libro consigliato nelle scuole non solo per permettere ai ragazzi di conoscere le gesta di un grande Servitore dello Stato, ma anche per ragionare su un pezzo di Storia moderna del nostro Paese per condannare sempre e comunque ogni forma di mistificazione della violenza. 

Lucrezia porterà con sé nel nuovo anno: 
"Cosa pensavi di fare? Romanzo a bivi per umanisti sul lastrico" di Carlo Mazza Galanti (Il Saggiatore) 
Perché è un libro che è anche un gioco di sarcasmi e scherzose verità, un gioco che, sorprendentemente, implica delle scelte precise e consapevoli, che ci obbligano a guardare dentro noi stessi, i noi del futuro e delle aspettative che nutriamo nei confronti del nostro percorso ancora da scrivere. Perché mette il lettore davanti alla dura realtà del precariato e dell’incertezza che caratterizza il mondo delle arti e dell’accademia, ma senza condurre una critica pedante o eccessivamente giornalistica, piuttosto affrontando la tematica in tono scherzoso, proprio per questo efficace e provocando alla riflessione e all’introspezione. Perché, alla fine, prendersi poco sul serio porta sempre una ventata di aria fresca al mondo in cui vediamo noi stessi. 
A chi: per tutti coloro che sognano di lavorare con parole, testi, arte e musica, ovvero quei settori che sono oggi considerati di serie B perché meno remunerativi nell’immediato. Al cosiddetto aspirante umanista che nel proprio futuro non riesce a leggere nient’altro se non l’applicazione della propria passione in campo lavorativo e personale. Infine, a quegli umanisti che sanno prendersi in giro e affrontano la realtà contemporanea con ironia e senso critico piuttosto che con risentimento. 

Marta consiglia: 
"Gita al fiume" di Olivia Laing (Il Saggiatore)
Perché: perché il diario del viaggio della Laing, che ripercorse i luoghi di Virginia Woolf lungo il fiume Ouse dove la scrittrice visse e morì, è la perfetta testimonianza della capacità che la letteratura ha di fondersi con la nostra esperienza di vita, influendo sui nostri stati d'animo e spesso anche aiutandoci a orientarci in essi, dando un senso al nostro vissuto. 
A chi: ovviamente a chi ama Virginia Woolf, ma anche a tutti coloro che sono capaci di perdersi in un classico, fermandosi a riflettere sulla straordinaria capacità che le parole hanno di trascendere i decenni e i secoli, aggrappandosi alle pagine e ai luoghi, per arrivare poi ai giorni nostri, a sussurrarci nell'orecchio con voce tangibile e penetrante. 

Nicola porterà con sé nel nuovo anno: 
"Anestesia" di Fumettibrutti (Feltrinelli)  
Perché: perché è un fumetto necessario al giorno d'oggi. Fumettibrutti scardina tutti gli stereotipi legati alle identità di genere e sessuali, e svincola il corpo dalle ferree leggi della società eteronormativa per gridare che no, non c'è nulla di sbagliato in noi, e che sì, tutti abbiamo uguale diritto all'esistenza. Con una storia introspettiva, autobiografica e caratterizzata da un'umanità disarmante, Fumettibrutti mette il suo corpo su un tavolo chirurgico e racconta al lettore, fino in fondo, la sua transizione di genere e i dolori sofferti a causa di una società che fatica ancora ad accettare ciò che ritiene "diverso". "Anestesia" rompe il silenzio imposto a tutte quei soggetti che si discostano dalla norma prestabilita, arrivando a dimostrare che il "vero uomo" e la "vera donna" non esistono, ma sono una pura e semplice costruzione sociopolitica. 
A chi: è una lettura che tutti dovrebbero affrontare per decostruire i preconcetti che si sono sedimentati nella nostra società. A chi ama il fumetto, ma anche a chi ama una storia che trasudi grandi emozioni. A chi, oggi, ha bisogno di sentire più amore, più accettazione, più empatia. 

Olga consiglia: 
"La casa di Shakespeare" di Benito Pérez Galdós (Elliot)
Perché è una coccola letteraria e un godibile viaggio in compagnia di uno degli scrittori più influenti del diciannovesimo secolo spagnolo, Benito Pérez Galdós, in visita alla terra che ha dato i natali a un altro dei più grandi geni della letteratura inglese e universale, William Shakespeare. La casa di Shakespeare è un trionfo di emozione e conoscenza; è l'opportunità di incontrare il sentimento più intimo e sincero dello scrittore spagnolo dinanzi alla tomba che accoglie, ancor oggi, il drammaturgo inglese. 
A chi è affascinato dalla letteratura europea e vuole scorgere ancor più dettagli tra le indecifrabili pieghe delle personalità dei grandi scrittori del passato. A chi ha fatto di William Shakespeare un mito, e a chi vorrebbe conoscere la sua storia e i suoi versi. A chi non vede l'ora di riprendere un treno per andare lontano e meditare con passi e occhi timorosi e commossi. 

Sabrina porterà con sé nel nuovo anno: 
"Figlio del lupo" di Romana Petri (Mondadori)
Perché: è il racconto della vita straordinaria di Jack London, scrittore amatissimo. Una vita davvero fuori dal comune, un'esistenza in cui la parola vita non poteva coniugarsi se non con avventura. La Petri è riuscita nell'intento di trasformare la storia biografica di Jack London in un romanzo. Così si legge infatti questo libro, che non è una semplice biografia: da queste pagine esce una figura epica, grande nel suo mito, inarrivabile nella sua leggenda. Già tra i contemporanei. Jack poi sposerà in seconde nozze Charmian, una donna che ebbe la capacità di amplificare ancor più questa sua predisposizione al viaggio, all'ignoto, all'infinito, condividendo con lui tutte le avventure, anzi istigandole, per così dire, ispirandole. E questo romanzo biografico è proprio la rappresentazione in parola della cavalcata impetuosa che fu la vita di Jack London. Il personaggio che esce dalle pagine della Petri è una personalità vulcanica, sempre pronto a infondere energia ed entusiasmo a chi stava attorno a lui, ma in fondo solo, preda dei suoi demoni. 
A chi: a tutti coloro che hanno corso, insieme al cane Buck, nelle nevi del Klondike leggendo "Il richiamo della foresta", a tutti quelli che si sono commossi con la storia di "Zanna bianca", a coloro che si sono riconosciuti nelle rivendicazioni di "Martin Eden" (o che lo hanno visto al cinema, reinterpretato e modificato, dal bel Luca Marinelli), a chi si è perso nei "Racconti dei Mari del Sud". Insomma a tutti coloro che hanno letto, almeno una volta nella vita, uno dei numerosissimi e prodigiosi racconti del grande scrittore e hanno fantasticato di poter vivere le stesse avventure. Ma anche a chi non lo conosce e ancora non ha letto nulla.... gli prenderà subito il desiderio di farlo.