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#RileggiamoConVoi - Aprile: mese di rinascita o il più crudele dei mesi?

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La rinascita in Liguria (foto di Debora Lambruschini)
Buon Aprile, Lettori! 
Come ogni mese eccoci a festeggiare un nuovo inizio con il #RileggiamoConVoi, questa volta dedicato alla rinascita della primavera. 
Oltre ai nostri consigli di lettura (di libri più o meno recenti), trovate sempre il link che porta alla nostra recensione o a un approfondimento per capire se quel titolo fa veramente per voi! 

Vi auguriamo, oltre a buona lettura, anche buona rinascita, ogni anno un po' cresciuti, ogni anno un po' diversi...

La Redazione

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Barbara consiglia: 
"Il colore dei fiori" di Darroch & Michael Putnam (L'Ippocampo ed.) 
Perché: il fiore è il simbolo della rinascita per eccellenza e questo viaggio immersivo nei colori puri e intensi delle fotografie di Putnam rappresenta il miglior modo per accogliere la primavera appena iniziata. L'apparente frivolezza della tematica diventa lo strumento ideale per allenare qualcosa di, al contrario, profondamente radicato (e spesso trascurato) in ognuno di noi: il nostro senso estetico.
A chi: a chiunque ami i volumi de L'Ippocampo, splendide raccolte fotografiche in grado di raccontare molto più di tanti libri testuali. A chi cerca l'energia positiva per affrontare la bella stagione, a chi è espertissimo di floricoltura e a chi invece non ne sa assolutamente nulla, ma desidera conoscere e lasciarsi incantare dalle tinte sincere e disarmanti della Natura.

Cecilia consiglia: 
"Il giro del mondo in 80 alberi", di Jonathan Drori (L'Ippocampo ed.)
Perché: perché è stata la morte di un albero a segnare per sempre il destino del piccolo Jonathan: da quando un fulmine ha messo fine all'esistenza di un secolare cedro del libano che viveva nei pressi della sua casa londinese, Drori è come nato una seconda volta, e pur così giovane ha deciso che avrebbe dedicato il resto dei suoi giorni allo studio della botanica e all'amore per la natura in giro per i cinque continenti; questo suo libro è una celebrazione del ciclo della vita che sempre si ripete a dispetto di tutto, e le storie degli ottanta alberi raccolte nel volume trascendono la clorofilla e sembrano proprio quelle di amici e parenti che l'autore ha avuto modo di conoscere nell'intimità. 
A chi: a chi in primavera (allergia ai pollini e alle graminacee permettendo) ama leggere all'aperto, magari con la schiena poggiata contro un fedele albero e all'ombra delle sue fronde; a chi vorrebbe saperne di più su botanica & company ma si fa scoraggiare dalla scientificità un po' respingente di certa prosa, e vuole approfondire le sue conoscenze sull'argomento con un libro gradevole come una raccolta di racconti, per di più arricchito da illustrazioni precise al millimetro eppure estremamente poetiche. 

La rinascita in Veneto (foto di Giulia Pretta)
Debora consiglia: 
"Boy erased", di Garrard Conley (Black Coffee)
È da poco uscito anche il film, se ne sta parlando abbastanza. 
Perché: rinascita. Potrebbe essere questa la chiave di lettura, la parola così carica di significato, che identifica questo memoir. Perché nel racconto di Garrard Conley c’è il desiderio di superare i traumi della violenza, di una sessualità conflittuale, la terapia correttiva, la paura di non essere all’altezza delle aspettative paterne. E rinascere, finalmente, consapevole della propria identità. 
A chi: non ha timore di porsi domande scomode, delle zone d’ombra. A chi desidera confrontarsi con una realtà complessa, forse distante dalla propria esperienza personale ma capace in ogni caso di spingerci verso numerose riflessioni e nuovi punti di vista. 

Federica consiglia: 
"Nel giardino delle scrittrici nude", di Piersandro Pallavicini (Feltrinelli)
Perché: la rinascita di Sara Brivio, la protagonista della storia, è il la che dà avvio a un intreccio spassoso e ironico sul mondo culturale italiano. Grazie, infatti, a una rendita milionaria, Sara può ricominciare a sbocciare nel mondo, lasciandosi alle spalle anni di sacrifici e ristrettezze economiche e ordire la sua vendetta contro l'establishment letterario di chi conta.
A chi: ama informarsi di cultura e lettura e vuole conoscere i dietro le quinte di un mondo a volte lontano, facendolo però attraverso gli occhi di Pallavicini che, ancora una volta, scrive un romanzo intelligente e arguto; a chi vuole divertirsi con la lingua letteraria e trascorrere piacevoli momenti di brio a tema con questa nuova stagione incipiente.

Foto di Giulia Pretta
Giulia consiglia: 
"Il rimedio miracoloso" di H.G.Wells (Fazi)
Perché: perché è vero che in primavera tutto rinasce. Cambia l'ora, c'è più luce, abbiamo voglia di liberarci delle zavorre invernali che ci appesantiscono. Ma non dobbiamo dimenticare che il cambio di stagione può essere faticoso: si dorme un'ora di meno e la gravità del letto sembra triplicare. Per riprendere un po' di energie non c'è niente di meglio di una boccetta di Tono-Bungay, il miracoloso ricostituente creato dai protagonisti del romanzo di H.G.Wells. Composto da una formula segreta, il Tono-Bungay può fare miracoli. Anche, per esempio, creare imperi finanziari immensi quanto falsi e instabili. E le cadute, come nei grafici di borsa, possono essere vertiginose.
A chi: a chi patisce il cambio di stagione e ha bisogno di una sferzata di energia. Lo humor con cui è condita questa biografia dai tratti dickensiani risolleverà meglio di qualunque integratore pieno di ingredienti (più o meno) segreti.

Gloria consiglia:
"L'isola dell'abbandono", di Chiara Gamberale (Feltrinelli)
Perché: ci sono rinascite che possono avvenire solo ritrovando il proprio passato, anche se questo vuol dire ricostruire i propri abbandoni, immergersi di nuovo nelle acque ora limpide ora torbide delle storie che sono state e di chi siamo stati in passato. La protagonista del nuovo romanzo di Chiara Gamberale torna a Naxos, dove come una nuova Arianna dieci anni prima aveva sperimentato il dramma dell'addio e tuttavia una inattesa energia di rinascita...
A chi: a chi crede che l'introspezione sia una condizione fondamentale per ricominciare daccapo, per offrirsi pronti, rinnovati ma non fintamente nuovi a chi entra nelle nostre vite. 

Ilaria consiglia: 
"La vita davanti a sé", di Romain Gary (Neri Pozza)
Perché: perché l'abbandono di Momò presso la casa dell'anziana Madame Rosa ha cambiato l'esistenza del piccolo arabo. La storia prende avvio nel 1970 nel quartiere multietnico di Belleville e ha per protagonista e voce narrante un bambino arabo di dieci anni (almeno inizialmente) conosciuto da tutti come Momò, e la sua anziana tutrice, Madame Rosa, una ex prostituta ebrea di novantacinque chili reduce dal campo di Auschwitz. Momò è costretto a rinascere tantissime volte nel corso della sua seppur breve vita: da arabo impara l'ebraico, da bambino diviene un adulto che si prende cura di Madame Rosa, da ingenuo e disincantato è costretto a crescere rapidamente, ma ogni fase della sua vita è segnata dal profondo amore per la vita e è filtrata dallo sguardo dell'infanzia.
A chi: La vita davanti a sé è uno di quei romanzi di formazione (dal quale è stato tratto anche una pellicola cinematografica che nel 1978 si è aggiudicata il premio Oscar per il miglior film straniero) capace di smuovere le coscienze dei lettori di ogni età, ricordando loro il messaggio più bello che un'opera letteraria (e non solo) può lasciarci: non si può vivere una vita senza amore. 

Foto di Debora Lambruschini
Sabrina consiglia:
"Venuto al mondo", di Margaret Mazzantini (Mondadori)
Perché: uscito ormai 10 anni fa, consiglio questo splendido romanzo per tanti motivi, primo fra tutti perché è uno dei libri più importanti della letteratura contemporanea. E, soprattutto perché parliamo di rinascita, e questo romanzo ne è il simbolo stesso. A partire dal titolo. Pietro è venuto al mondo durante la guerra che ha devastato e straziato Sarajevo e tutte le terre della ex Jugoslavia ed è nato a seguito di un fatto drammatico. Ma la sua stessa esistenza, il suo stesso "essere venuto al mondo" diventa, per Gemma, che non è la madre biologica, ma la donna che l'ha portato rocambolescamente in Italia e cresciuto come fosse suo (lei che madre non avrebbe mai potuto essere), fonte stessa di ricordo, di vita e di amore. Facendola rinascere a nuova vita.
A chi: innanzitutto a chi ancora non l'ha letto e non può permettersi di perdere un romanzo così importante, che non si lascia scordare, che rimane attaccato alla pelle e al ricordo. Tuttora, dopo anni, non riesco a non provare un brivido al pensiero di quelle pagine. A chi ama un romanzo che sorprende, duro, sconvolgente, ma allo stesso tempo pieno d'amore. A chi accetta la sfida di essere strapazzato e scombussolato fin nel profondo da un libro.