Il 2017 di Debora è stato
speranza
Non è stato un anno facile dal punto di vista personale, segnato da un gravissimo lutto che ha aperto uno squarcio nel cuore, impossibile da risanare davvero del tutto. Ho perso mio padre e questo in qualche modo ha cambiato tutto: cercare di venire a patti con una sofferenza devastante, rendersi improvvisamente conto della caducità della vita e diventare adulti, di colpo, senza più possibilità di tornare indietro. Sì, ha cambiato tutto, spostato il centro e costretto a reimmaginare il quotidiano, ma qualcosa per fortuna non è cambiato: il mio sguardo sul mondo, quel misto di fiducia, ottimismo e un po' di sconsideratezza che sempre lo faceva sorridere, qualche volta arrabbiare nel tentativo di proteggermi e riportare con i piedi per terra quella figlia con la testa costantemente tra le storie. Perché, oggi più che mai, sono profondamente convinta che ci sia bellezza, nonostante tutto. E, come in quegli strani casi della vita che non è necessario spiegarsi, anche il fil rouge delle mie letture di questo 2017 è racchiuso in quella parola, speranza, che si intreccia a bellezza, poesia, umanità. Un sentire che mi ha accompagnato nella vita e tra le pagine, da portare con me anche nel nuovo anno.