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Faccia da turco di Günter Wallraff

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Faccia da turco. Un "infiltrato speciale" nell'inferno degli immigrati 
di Günter Wallraff 
Pironti Editore

1^ edizione: 1986
Traduzione di P. Moro

€ 12.39
pp. 256

Un libro best seller scritto trentanni fa ma sempre attuale nell'affrontare il dramma dell'immigrazione, specie di fronte alle rivolte scoppiate in questi giorni nel nord Africa che stanno portando nel nostro paese continui flussi migratori spesso purtroppo accompagnati da tragedie.
Tra l'altro a distanza di anni dal primo esperimento di "travestimento" da turco che ha permesso all'autore di comprendere come vivevano gli immigrati turchi e di scrivere questo libro, egli ha ripetuto l'esperimento ai tempi del governo Merkel travestendosi da "somalo" per raccontare i pregiudizi e il razzismo in tempi più recenti verso gli immigrati africani.

Il libro è uno straordinario reportage realizzato grazie all'esperienza del giornalista di travestirsi per due anni da operaio turco facendosi assumere dalla Thyssen, nota in Italia per la morte qualche anno fa di alcuni operai, per raccontare da vicino la vita degli immigrati turchi nella civilissima Germania.
Qualche hanno fa, un giornalista italiano, si mascherò anche egli da immigrato camuffando il proprio accento, potendoci così raccontare le condizioni disumane in cui vivono gli immigrati nei centri di accoglienza.

In questi ultimi giorni dopo la vicenda del terremoto in Giappone si sta riflettendo sui rischi mai stati del tutto controllabili dell'energia nucleare, in Germania si sfrutta già da tempo l'energia solare e nelle ultime elezione il partito ecologista dei Verdi è uscito trionfatore.
Colpisce quindi nel libro il racconta che proprio in Germania all'epoca, esisteva il procacciatore di lavoratori turchi che reclutava schiavi da far infilare nel condotto di una centrale atomica in cui era avvenuta una fuga radioattiva.
Anche noi italiani siamo stati immigrati, nella stessa Germania per l'appunto, accettando lavori che altri non volevano fare per mandare avanti la famiglia sperando per i propri figli un futuro migliore, d'altronde non c'è legge restrittiva che fermi la disperazione di chi non vede più un futuro nel proprio paese e ne cerca uno migliore altrove.
E' consigliabile la lettura di questo libro perché aiuta a riflettere su un mondo sempre più globale, in cui gli sconvolgimenti internazionali oramai non possono non riguardare più la vecchia
E' necessaria infatti, una riflessione comune nel vecchio continente per trovare soluzioni umane e congiunte per affrontare l'emergenze di un mondo di disperati che bussa alle sue porte.
Non sembra perciò né reale né efficace chiudersi nel proprio provincialismo perché l'unico risultato sono le tragedie purtroppo anche di questi giorni di tanti morti in mare ed un clima di irragionevole paura spesso alimentato per ottenere un consenso elettorale. 

Lucia Salvati