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Il lungo viaggio della nostra lingua: "Parola per parola", a cura di Giuseppe Antonelli

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Parola per parola. Etimi, storie e usi del lessico
a cura di Giuseppe Antonelli
Il Mulino, ottobre 2025 

pp. 304
€ 19 (cartaceo) 

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Sapere – Il verbo latino fondamentale per indicare chi è a conoscenza, ha cognizione o esperienza di qualcosa era scire (da cui l’astratto scientia); ma, tra le lingue romanze, solo il rumeno e il sardo continuano scire; le altre si rifanno, con uno spostamento d’accento, al latino sàpere che dal significato primitivo di ‘aver sapore’ è passato già anticamente al significato traslato di ‘conoscere, capire’. (p. 63)

Giuseppe Antonelli insegna Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e già nel 2023 ha pubblicato, sempre con la casa editrice il Mulino, La vita delle parole. Il lessico dell'italiano tra storia e società, con il quale intendeva analizzare – come si leggeva proprio su quel testo – «l’inesauribile ricchezza del nostro lessico: la provenienza delle parole, la loro storia e struttura, il loro ambito d’uso, il modo in cui hanno segnato un’epoca o un aspetto della nostra società». Parola per parola è, come dichiarato nell’introduzione, il naturale proseguimento di quel primo volume, e si prefigge di arricchire «quella sistematica descrizione del lessico italiano con una serie di approfondimenti su singoli vocaboli» (p. 7).

Il volume quindi non ha pretesa di completezza, anche perché per analizzare con lo stesso grado di approfondimento ogni singolo vocabolo della lingua italiana occorrerebbe un’opera monumentale e il lavoro di anni. Antonelli e gli altri autori – fra le voci che hanno partecipato alla stesura del testo troviamo nomi illustri: uno fra tutti il compianto Luca Serianni, che ha formato generazioni di studenti – hanno operato una selezione che però non solo non è casuale bensì punta a da voce ad alcuni fra i termini fondamentali della nostra lingua. Solo per fare pochi esempi e lasciar intendere il tono e la preziosità di questo testo, fra le pagine possiamo trovare una breve storia etimologica dei colori – con un interessante accenno al modo in cui greci e romani li percepivano, e a come le cose sono cambiate nel tempo –, il racconto dell’arrivo in Italia dello zero, ma anche alcuni latinismi e grecismi di uso corrente come democrazia, non plus ultra e repubblica.

Gli autori che hanno scelto i vocaboli da trattare si soffermano, di volta in volta, anche sugli errori più comuni riguardanti l’utilizzo della parola, specificando che l’errore spesso deriva dalla sua storia etimologica e da un antenato simile ma con differente significato. Altre volte, partendo dall’antenato comune, si dilettano (e ci dilettano) a sviscerare tutti i discendenti e a spaziare nei diversi campi semantici che, dal lontano greco, latino o germanico, sono arrivati fino a noi. È sempre sorprendente scoprire come parole di uso quotidiano provengano dall’arabo (come divano) o dalle Americhe (come cioccolata), o come alcuni termini abbiano soppiantato nel tempo quelli latini (è il caso di guerra, che viene dal germanico). Quando gli etimi si fanno incerti, gli autori – senza troppa pedanteria – si soffermano sulle dispute storiche e danno voce ai linguisti di ogni epoca che hanno tentato di spiegare questa o quella provenienza, lasciando campo libero alla ricerca quando non si raggiunge una destinazione precisa: in questi casi ritroviamo un’onestà intellettuale che fa bene alla mente di chi si approccia il testo e alla materia in generale, perché è attraverso il dubbio che si può arrivare, tramite un duro lavoro, alla certezza di un etimo oscuro.

Parola per parola è dunque un’opera affascinante, un volume che non ha pretese di completezza e che, con il giusto dosaggio di tono scientifico e tono divulgativo, mostra al lettore da dove proviene il linguaggio quotidiano. È un’opera che arricchisce, incuriosisce e istruisce il lettore, e questo è sicuramente un ottimo risultato.

David Valentini