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"Era" di Jennifer Saint: cosa significa essere donna, dea e regina in un universo dominato da logiche maschili

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Era




Era
di Jennifer Saint
Sonzogno, febbraio 2025

Traduzione di Sabina Terziani

pp. 368
€ 19,90 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Nel panorama sempre più affollato della riscrittura mitologica al femminile, Era di Jennifer Saint – edito da Sonzogno e tradotto con cura da Sabina Terziani – si staglia con un timbro inconfondibile: quello di una narrazione che scava, con pazienza quasi archeologica, nel silenzio imposto a una delle figure più fraintese dell’Olimpo.


Se in Arianna ed Elettra Saint aveva già mostrato di saper intercettare il rimosso delle donne nel mito, con Era compie un passo ulteriore: non più soltanto vittime o pedine sacrificali, ma testimoni sovrane di una storia scritta da altri. La voce di Era, spesso relegata al ruolo della moglie gelosa e vendicativa, si dispiega qui con una potenza sommessa ma ferma, che interroga il lettore sulle strutture di potere – divine e terrene – e sulle narrazioni che li legittimano.


Figlia di Crono e Rea, sorella e alleata di Zeus durante la guerra contro i titani, Era ha combattuto con coraggio per liberare l’universo dalla tirannia del padre. Ma la vittoria non le rende giustizia, mentre Zeus e i fratelli si spartiscono i regni del mondo e danno vita ai mortali, Era si ritrova a mani vuote, esclusa dal potere, costretta a guardare mentre la sua autorità viene svilita e ignorata. 


Ma lei sa di essere nata per governare, e in un modo che nessuna divinità ha mai osato nemmeno immaginare: è determinata a prendersi ciò che le spetta di diritto, plasmata dalla furia della delusione e dal dolore del tradimento. Sarà disposta a scendere a patti con se stessa, rischiando di perdersi e di rinunciare a ciò che più le sta a cuore, o riuscirà a trovare la strada per riportare la giustizia sull’Olimpo?


Nella mitologia greca, Era è conosciuta come la regina dell’Olimpo, dea del matrimonio e della fertilità, spesso ritratta come una moglie gelosa e vendicativa nei confronti delle numerose infedeltà di Zeus. Le fonti antiche, come l’Iliade e l’Odissea di Omero, la presentano come una figura potente ma subordinata al volere del marito, il che ha contribuito a una percezione stereotipata del personaggio.


Saint non si limita a “umanizzare” la dea del matrimonio: la sua Era è un personaggio costruito a strati, che alterna lucidità e rabbia, dolore e strategia. Attraverso una narrazione in prima persona, il lettore è immerso nella sua esperienza di regina dell’Olimpo, spesso costretta a sopportare le infedeltà di Zeus per senso di responsabilità, per il peso insostenibile della stabilità cosmica. In questa scelta si coglie la cifra più contemporanea del romanzo: l’eroismo di Era non è spettacolare, ma politico; non è individuale, ma strutturale.


La Era di Saint non chiede di essere amata, ma compresa. È una figura ambigua, talvolta spietata, sempre consapevole: non subisce il mito, lo modella. La sua relazione con Zeus è il cuore pulsante del romanzo, non tanto in termini romantici, quanto come campo di tensione tra potere e libertà, tra costrizione e strategia. Anche quando punisce le amanti del marito – un punto che la tradizione ha sempre usato per condannarla –, Saint ne restituisce le motivazioni profonde, senza assoluzioni facili, ma con una chiarezza etica che spiazza.


Il romanzo esplora come la dea tenti di interrompere il ciclo di violenza e oppressione perpetuato dalle figure maschili, cercando di affermare la propria autorità in un contesto dominato dagli uomini. A differenza delle rappresentazioni tradizionali, questa divinità mostra momenti di empatia, soprattutto verso le vittime delle azioni di Zeus, offrendo una prospettiva più umana e complessa del personaggio.


Era non è soltanto un’operazione di riabilitazione simbolica: è un romanzo che esplora cosa significhi essere donna, dea e regina in un universo dominato da logiche maschili. In filigrana, parla anche a noi, oggi, chiedendoci fino a che punto le narrazioni che ereditiamo ci rappresentano davvero – e cosa possiamo fare per riscriverle.


Un romanzo maturo, stratificato, che chiede di essere letto con lentezza e ascolto. Perché la voce di Era, finalmente, ha molto da dire.


Samantha Viva