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La letteratura, il viaggio, le pagine e la vita: sulle orme dei grandi autori con "Scrittori in viaggio" di Travis Elborough

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Scrittori in viaggio. Sulle orme dei grandi autori
a cura di Travis Elborough
Ippocampo, febbraio 2024

Traduzione di Silvia Bre

pp. 224
€ 19,90 (cartaceo)

Se la vita è per tutti un lungo viaggio, il viaggio per gli scrittori è anche continua fonte di ispirazione: cambiare ambiente ha sempre effetti prodigiosi sull’immaginazione creativa. (introduzione, p. 6)
Come credo molti altri lettori, ho una mania che lega la mia passione per i libri a quella – altrettanto intensa e inesauribile – per i viaggi: ogni luogo che mi accingo a scoprire, che sia un breve soggiorno appena fuori regione o una vacanza più lunga, amo ritrovarlo anche tra le pagine. A volte cerco la maggior aderenza possibile tra luogo e storia da leggere, così che la percezione di entrambi sia in qualche modo amplificata, altre mi basta una suggestione, un legame anche meno stretto, un rimando. Sono a Parigi insieme a Maupassant – se non li avete ancora letti correte a scoprire i suoi racconti, non ve ne pentirete – , a Londra la prima volta tanti anni fa insieme alla Virginia Woolf evocata da Nadia Fusini, la più recente insieme a Uno shock di Keith Ridgway, nelle Langhe con Una questione privata e i mirabili racconti di Beppe Fenoglio, in Costa Azzurra con Fitzgerald e il suo Tenera è la notte, tra le strade e sui tram di Lisbona insieme a Tabucchi e il suo Pereira… e molti altri viaggi, molte altre storie. Tra le ricerche per il prossimo viaggio in programma non mancano quelle sulle storie che si muovono negli stessi luoghi che visiterò.

È un’abitudine che sono sicura come me hanno molti lettori e che ci portiamo dietro anche al ritorno da un viaggio: libri acquistati sul posto – sempre a proposito del mio ultimo viaggio a Londra, sono tornati a casa con me Paddington e Beatrix Potter – e storie che leggeremo una volta a casa per ritrovare qualcosa tra le pagine. La passione per il viaggio inteso come fonte di ispirazione ha guidato moltissimi scrittori, da sempre. Scrittori in viaggio, appena pubblicato da Ippocampo e curato da Travis Elborough, è uno scrigno prezioso che soddisfa la nostra curiosità di lettori, è ricco di spunti e racconta come alcuni luoghi abbiano influenzato la scrittura di trentacinque grandi autori. Un volume molto curato, tanto nei contenuti quanto nella forma: a ogni autore e autrice è legato il racconto di un viaggio che ha avuto particolare significato nella sua formazione umana e letteraria, i luoghi rivivono attraverso le parole e le bellissime immagini che le accompagnano; una semplice cartina ad apertura di ogni sezione mette in evidenza il percorso compiuto dall’autore.



La selezione operata da Elborough accoglie autori e luoghi molto diversi, ma anche storie di varia natura. Di alcune di queste, poche o tante, forse conosciamo già i contorni, altre invece saranno tutte da scoprire: il soggiorno di Sir Arthur Conan Doyle in Svizzera e l’ispirazione per la morte del suo eroe, i viaggi di J.K. Rowling tra Manchester e Londra che si trasformeranno in un treno per Hogwarts, l’avventura di Jack London nel freddo Klondike, materiale fondamentale per i suoi celebri romanzi. Leggere queste storie è anche un modo per intuire la complessità dietro certe narrazioni, l’esperienza umana che diviene letteratura, il caso da cui può nascere la migliore ispirazione, le difficoltà, la curiosità che spinge ad avventurarsi lontano dal proprio angolo di mondo, specie quando farlo non è poi così scontato. Penso per esempio ad Agatha Christie, appassionata viaggiatrice che girò il mondo, molto spesso da sola e, tra i suoi numerosi viaggi, un posto speciale ebbe quello a bordo dell’Orient Express che solo grazie a lei è ben saldo nel nostro immaginario collettivo:
La scrittrice inaugurò il suo peregrinare a bordo del meraviglioso mezzo durante un periodo di grande turbamento, dovuta alla rottura con il marito Archibald, “Archie”, Christie. Per questa donna decisa e perspicace il treno dapprima divenne un simbolo di emancipazione dall’adultero consorte e più tardi vide l’inizio della sua relazione con l’archeologo Max Mallowan, che sposò in seconde nozze. (p. 61)

Per Christie il viaggio da sola, sull’Orient Express, è quindi un simbolo di libertà e sarà una fonte inestimabile di suggestioni e spunti; nelle pagine dei suoi racconti e romanzi le carrozze del celebre treno saranno descritte con minuzia di particolari, creando così, come ricorda lo stesso Travis Elborough nel capitolo a lei dedicato, una testimonianza importante di costumi, usi, arredi delle carrozze e un campionario interessante del jet set internazionale che era solito frequentarle.

Il viaggio si intreccia spesso alla libertà e alle forme molteplici che questo connubio può assumere. Per lo scrittore afroamericano James Baldwin il soggiorno a Parigi inaugura la prima tappa di un costante girovagare per sfuggire all’oppressione dei pregiudizi e delle discriminazioni in quanto nero e omosessuale. Nell’autunno del ’48 la città di Parigi è il rifugio ideale per scrivere e vivere, circondato da una rete di affetti insieme ai quali esplorare la città e, soprattutto, i suoi locali, dalla sera fino all’alba. Un periodo che sarà fonte di ispirazione ma anche la nascita di uno spirito nomade che gli sarebbe «entrato per sempre nelle vene».

Anima vagabonda come Jack Kerouac che della strada ha fatto il suo marchi di fabbrica e infiammato generazioni di lettori con il suo desiderio di libertà. Il viaggio di Kerouac verso la California inizia a New York, squattrinato e deciso a fare l’autostop per arrivare a Ovest. Non sarà facile, ci saranno diverse battute d’arresto. Ma quello spirito – e l’amico Neal Cassady nelle vesti di Dean Moriarty – rivivrà nel suo On the road, un leggendario coast to cost.

Seguire le orme di questi scrittori è far rivivere le pagine che li hanno resi immortali, da un emisfero all’altro. E anche scoprire, per esempio, da dove nasce l’ispirazione per l’enigmatico Mr Ripley di Patricia Highsmith:
Tutto era fresco e quieto, le scogliere si ergevano alte dietro di me… poi ho notato un giovane uomo in pantaloncini e sandali con un asciugamano gettato sulla spalla… aveva un che di pensieroso, forse un disagio (p. 126)
Sono le sei del mattino e Patricia Highsmith è affacciata dalla terrazza del suo hotel a Positano; quella figura che osserva passeggiare solitaria e misteriosa sulla spiaggia sottostante si trasformerà nel suo personaggio più celebre e ammaliante.
Molti viaggi sono possibili tra le pagine di questo volume, letterari e, perché no, anche reali. Un connubio ideale di parole, luoghi, scoperta.

Debora Lambruschini. Le immagini contenute nell'articolo sono pubblicate per gentile concessione della casa editrice L'Ippocampo.