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Il sentiero per il Frutteto di Ossa è disseminato da Diecimila piume nere: continua l'antologia graphic horror di Andrea Sorrentino, Jeff Lemire e Dave Stewart

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Diecimila piume nere. Il Mito del Frutteto di Ossa
di Jeff Lemire, Andrea Sorrentino, Dave Stewart
Bao Publishing, 2024

Traduzione di Leonardo Favia

pp. 168
€ 18,00 (cartaceo)
€ 8,99 (e-book)


Tuttə, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto quell'amicə inseparabile con cui siamo cresciutə e abbiamo acquisito nuove consapevolezze, sentendoci meno degli outsider perchè finalmente avevamo trovato qualcuno che ci capisse, che parlasse la nostra lingua, qualcuno con cui condividere i segreti più intimi e con cui creare un universo di fantasticherie. Un alleatə in questa esistenza.

Trish e Jackie, le protagoniste del secondo capitolo dell’antologia del Mito del Frutteto di Ossa condividono quel legame speciale grazie all’universo fantasy che insieme sono riuscite a plasmare partendo da un’idea di Trish, che sogna di lasciare la provincia americana e di diventare una scrittrice di successo. Così facendo, realtà e fantasia si mescolano, la noia e l’ordinarietà della vita quotidiana si sovrappone all’epicità delle vicende che popolano i luoghi ostili e barbari del mondo fantastico che Trish e Jackie sono riuscite a costruire insieme nello scantinato di Jackie. Fino a quando, improvvisamente, l’inizio del liceo cambia tutto, come Trish prevedeva, l’urgenza del quotidiano prende il posto della meticolosità dell’estro creativo che se in Trish permane in Jackie svanisce, per fare spazio a quello che interessa a ogni teenager nella media, integrarsi con gli altri adolescenti, andare a ballare con dei documenti falsi, scoprire il sesso. 

Lentamente e inesorabilmente, Trish e Jackie si allontanano, fino al giorno in cui, misteriosamente, Jackie scompare, e Trish viene lasciata a fare i conti con la sua sparizione. Comprende che dietro la scomparsa di Jackie c’è qualcosa di inspiegabile, che non può essere assimilabile a un ordinario omicidio, a una violenza occultata, eppure non riesce ad arrivarne a capo, al punto da decidere finalmente, con la fine del liceo, di andarsene dalla città e di ricominciare altrove. Eppure, il destino bussa alla porta di Trish, per istigarla a ritornare a casa. Ha finalmente realizzato il proprio sogno di diventare una scrittrice di successo, nonostante gli ultimi romanzi non siano andati secondo le aspettative, ed è perseguitata da visioni perverse, da una figura in nero che la provoca, che la istiga a compiere il male, e che la sprona a ritornare nel luogo della sua infanzia e a rimettersi sulle tracce di Jackie. 

Se con Il passaggio, Andrea Sorrentino e Jeff Lemire ci avevano aperto letteralmente la porta verso una dimensione di puro orrore e inspiegabile malvagità pronta a risvegliare le paure più ataviche di chi ne solcasse l'uscio, con Diecimila piume nere, attraverso lo sguardo prima fanciullesco e ambizioso di Trish e Jackie, poi amaro e disincantato della Trish adulta alla ricerca della sua migliore amica, abbiamo un contatto più diretto con il cuore del male che si cela attraverso la porta del Frutteto di Ossa.

Attingendo al riscoperto gusto per l'avventura vintage in stile anni '80 che ricorda molto le vicissitudini de I Goonies, le imprese nel Sottosopra dei ragazzini di Stranger Things e l'annosa questione su chi abbia (veramente) ucciso Laura Palmer, Diecimila piume nere è un graphic novel-pendolo che oscilla tra due dimensioni, l'infanzia ammantata di vita e di fame di scoperta e alimentata dal motore dell'immaginazione da un lato, e l'ombrosa crudeltà del presente, in cui i sogni di gloria non vanno sempre come vorremmo, dove le amiche scompaiono lasciando una voragine da colmare, dove i mostri sono più spietati di quanto non avremmo mai saputo immaginare, e dove per poter attraversare l'inferno per salvare Jackie, a Trish spetterà prima il compito di rinunciare a tutto, e ritrovare il legame spezzato di quella spinta creativa che l'aveva unita a Jackie, proprio lì in fondo, nel loro scantinato-laboratorio. 

Matteo Cardillo