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L'amore, la musica, il viaggio, la fuga, il pericolo: tanti brividi in "Ora che ho incontrato te", la nuova commedia di Rosario Pellecchia

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Ora che ho incontrato te
di Rosario Pellecchia
Feltrinelli, 14 febbraio 2023

pp. 272
€ 18 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)


E se vivessimo così per sempre? Ce ne andiamo in giro con questo vecchio bestione, ci fermiamo dove ci pare. Tu mi racconti storie e mi suoni canzoni. (p. 179)

Ci sono incontri che cambiano la vita, e non in senso metaforico: Lorenzo Maltoni si trova scalzo sul cornicione di quello che è stato il suo ufficio fino a pochi momenti prima, quando è stato licenziato, e adesso pensa di farla finita. I problemi della sua vita sono tanti, improvvisamente gli sembrano troppi perché possa risolverli da solo. Poi, arrivano dalla strada le note di una ragazza che, chitarra e voce, gli cambia non solo la giornata, ma il futuro. Destino che il traffico serale di Manhattan abbia taciuto abbastanza a lungo per fargli sentire la canzone? Forse. Quel che è certo è che Lorenzo, pochi minuti dopo, è di sotto e con un po' di goffaggine si presenta alla cantante. Così, a piedi nudi e scomposto, non può che attirare l'attenzione della ragazza, che dopo pochi minuti rivela di chiamarsi Zoe e di suonare blues per vivere. 

Inizia così il nuovo romanzo di Rosario Pellecchia, Ora che ho incontrato te, una commedia on the road che ha al suo centro tanti tipi di viaggio, dentro e fuori di noi. Aspettavo con ansia questa nuova uscita, perché il suo Le balene mangiano da sole (Feltrinelli, 2021) è uno dei romanzi che ho consigliato più spesso ad amici e studenti, perché è difficile trovare una storia simile, che, senza mai cadere nel banale, proponga sentimenti umanissimi e anche una certa bontà, mai stucchevole, controbilanciata perennemente dalla curiosità e dall'empatia verso gli altri. 

E anche con Ora che ho incontrato te dopo poche pagine la magia di una narrazione avviene. Ma torniamo ai viaggi. Tanto per cominciare, costante, troviamo il viaggio nella musica, su e giù dal palco, perché non solo Zoe è una musicista provetta ben diversa da tanti altri, ma è anche magnetica quando racconta episodi biografici di questo e quel cantante blues. Lorenzo, stonato da sempre, non può che apprezzare il talento della ragazza: 

Tu quel palco lo riempi, diventa casa tua quando ci suoni. Loro invece sembrano in affitto, come quando entri in un appartamento e non appendi nemmeno un quadro, perché sai che prima o poi te ne andrai. (p. 167)
E poi incontriamo un viaggio pieno di autenticità, sia dentro di sé sia l'uno dentro l'altra: entrambi i protagonisti hanno i loro scheletri nell'armadio (ad esempio, perché Lorenzo voleva suicidarsi? Perché Zoe non ha ancora sfondato nel mondo della musica, nonostante il suo innegabile talento?). Raccontarsi vuol dire innanzitutto fidarsi, e non è facile rischiare tutto, quando in passato tante storie hanno marchiato la pelle e l'anima. Eppure loro si capiscono, si accettano con i loro lati oscuri, pur conoscendosi da pochissimo, e comprendono immediatamente quando l'altro mente, come se vivessero insieme da una vita. E non ci vuole molto perché l'intesa si trasformi: «la vita scorre mentre loro, lì dentro, iniziano a volersi bene» (p. 101). Avete presente quei brividi di piacere quando si incontra una potenziale anima gemella e ci si sente perfettamente compresi? Ecco, nella prima parte del romanzo viviamo proprio quel "friccico" di passione nascente.

Se le premesse sono ottime, ci sono però tanti problemi, tra cui quelli economici, che mettono a repentaglio qualsiasi idea di futuro, nonché di serenità. Come risolverli? Zoe propone un'idea un po' balzana: rubare una chitarra famosa, appartenuta a Robert Johnson, il più grande musicista blues, e venderla a un intenditore... Certo, sarebbe rischioso, ma nessuno al museo di Clarksdale, in Mississippi, sembra interessarsi e stimare a dovere quell'oggetto... 

La necessità di fuga - per motivi che non rivelerò per non fare spoiler - e l'idea stessa di mettersi in viaggio insieme, approfittando del fatto che Lorenzo ha a disposizione un vecchio furgone Chevy del 1992, alimentano un sogno che ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un rischio enorme. Ma quel che interessa ai protagonisti non è solo la meta finale (che attendiamo comunque con curiosità crescente): il viaggio insieme porterà Zoe e Lorenzo a condividere uno spazio ristretto, dove è praticamente impossibile nascondere chi si è davvero. E mentre città americane sfilano sotto le ruote dei protagonisti, le loro tappe non rivelano solo gusti, desideri inespressi prima, passioni, ma anche e soprattutto scampoli delle loro vite. 

Iniziare a leggere Ora che ho incontrato te significa accettare di salire a bordo dello Chevy senza la pretesa di mettersi alla guida: sono Zoe e Lorenzo ad alternarsi al volante della narrazione, pigiando l'acceleratore dove è necessario sgombrare la mente dalle preoccupazioni, accostando per un bacio a fior di labbra e una canzone suonata da Zoe o sostando in una città dove entrambi scopriranno qualcosa dell'altro. Il tutto, con un perfetto sottofondo musicale, che ci permette di goderci questa commedia picchiando amichevolmente sulla spalle dell'uno e dell'altra, come se Zoe e Lorenzo fossero nostri amici. Perché, in fondo, dopo una cinquantina di pagine, ci sembra già di conoscerli e di poter trovare anche un po' di noi in loro. 

GMGhioni