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"Sleepwalk": il thriller di Dan Chaon per salvarsi l’anima

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Sleepwalk
di Dan Chaon
NN Editore, ottobre 2022

pp. 400 
€ 19 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)


Will Bear non ha mai avuto un vero lavoro, non ha mai pagato le tasse, non ha mai intrecciato una relazione seria se non con il suo cane Flip e un’amica d’infanzia, Experanza; è un cinquantenne con un passato turbolento a cui la vita non ha fatto sconti, un uomo con tanti pseudonimi e la passione per l’LSD in microdosi, che usa una manciata di cellulari usa e getta. Will Bear trascorre l’esistenza nel suo camper a cui ha dato il nome di “Stella Polare”, sempre in viaggio per svolgere commissioni losche: razzie, consegne di minori e droga, senza rilevanti sensi di colpa. L’unico suo obiettivo sembra essere sopravvivere a un’altra falsa identità, per poi poter, quanto prima, indossare abiti differenti per nuove missioni. È come se il protagonista non avesse moralità alcuna, ma grazie alla rappresentazione da parte di Chaon del personaggio dai  toni comici, non apparisse mai al lettore tra ‘i cattivi’.


Sleepwalk ‘il sonnambulo’, l’ultimo thriller di Dan Chaon (pubblicato in Italia da NN editore), presenta un ritratto di un futuro dominato dai miliardari e dalle loro corporazioni, mentre il resto della popolazione è frammentato in fazioni di bianchi e culti religiosi, ambientalisti e animalisti, collettivi di anarchici, di hacker informatici e altri gruppi di identità.


Un giorno Will riceve la telefonata di una ragazza che dice di essere sua figlia: Cammie, figlia biologica nata a seguito di una delle donazioni di sperma di Will, molto tempo addietro; lei gli chiede aiuto e da qui, una fuga: una viaggio on the road, che attraversa luoghi che riportano il protagonista a ricordi del passato, eppure così cambiati, distrutti quasi. Un mondo inquieto, di corse, di dubbi e sentimenti nascenti, nuovi, che Will non pensava di poter provare, come quello della paternità.

Perché questa volta il desiderio di un’altra vita, di un’altra versione di me stesso, è stato così forte? Mi rendevo conto che mi sarei rovinato la vita? A un certo livello sì, per forza. Vorrei poterla vedere nella sua forma umana. Se quella forma esiste. 

Questi pensieri lo portano a domande più ampie: quali obblighi ha un donatore di sperma nei confronti della sua progenie sconosciuta? Cos’è la famiglia? Cos’è l’identità genetica? E così via.

Sleepwalk, dallo stile dialogico e ironico, è ambientato in un’America distopica in cui vige la mancanza di privacy, le crisi climatiche e dove le religioni hanno soppiantato qualunque forma di credo tradizionale; per le strade girano droni che verificano ogni spostamento, la rete web è ormai in grado di spiare chiunque, ecco perché il protagonista disdegna un’unica identità, provando a sfuggire al controllo del potere.

Sleepwalk è un viaggio tutto americano, di un uomo che appartiene agli esclusi dalla società e che nel vagare come un sonnambulo, cerca di salvarsi l’anima: fuggendo. 

Ahimè, come si diceva ai tempi andati. Quanto sarebbe felice il mondo se tutti noi, tutta l’umanità, potessimo svegliarci su un’isola deserta colpiti da amnesia. 


Isabella Corrado