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"Nulla ti cancella" di Michel Bussi: un noir con al centro una sofferta maternità

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Nulla ti cancella
di Michel Bussi
Edizioni e/o, 2022 (collana Dal Mondo)

Traduzione di Alberto Bracci Testasecca

pp. 453
€ 16,50 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)

Mi accontento di raccogliermi nei mie ricordi aprendoli uno per uno come scatole di cartone ammassate in soffitta, come se tirassi fuori soprammobili dimenticati, come se riattaccassi vecchi quadri perché tutto sia pronto quando tornerà? (p. 278)

Gli appassionati di thriller e noir non potranno non conoscere l'autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe, Michel Bussi (del quale Critica Letteraria ha già recensito Ninfee nere, Mai dimenticare, La follia Mazzarino e La doppia madre), professore di geografia politica all'Università di Rouen e Direttore di Ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique, il quale si è imposto all'attenzione della critica con Ninfee nere (edizioni e/o, 2011). Da allora Bussi, nato in Normandia, regione nella quale ambienta diversi suoi romanzi, pubblica in media un libro all'anno, e ognuno di questi scala immediatamente le classifiche mondiali di vendita.

La sua ultima opera si intitola Nulla ti cancella e inizia con la scomparsa nel giugno 2010 del piccolo Esteban, un bambino di dieci anni del quale si perdono le tracce sulla spiaggia di Saint-Jean-de-Luz, una cittadina francese dove si parla la lingua basca (particolare assai importante ai fini della narrazione). Dieci anni dopo, la madre, la dottoressa Maddi Libéri, torna in pellegrinaggio in quei luoghi e scorge un bambino identico a Esteban, il piccolo Tom. Per scoprire chi sia davvero il misterioso "piccolo principe" si trasferisce nel paese natio del sosia di suo figlio, Murol, nella regione dell'Alvernia.

È a questo punto che le credenze della razionale dottoressa Libéri iniziano a vacillare, quando in lei si insinua il sospetto che Tom sia la reincarnazione di Esteban, che quei dieci anni non siano mai passati, e che il piccolo sia in pericolo di vita, quando nella vicenda si inseriscono anche due misteriosi omicidi: Maddi riuscirà a salvare Tom e ad evitare che la storia si ripeta?

Tutto si deciderà domani... Devo salvarlo! Chi potrà giudicarmi? Nessuno rifiuta una seconda opportunità quando la vita gliela offre. Nessuno si tirerebbe indietro se si aprissero le porte dell'inferno e ci fosse la possibilità di andare a riprendersi il proprio caro amore (p. 278).

Con questo nuovo libro (del quale il vero delitto sarebbe continuare a riassumere la trama, col rischio di svelare particolari che è bene tenere celati sino all'ultima pagina) Bussi si conferma un autentico alchimista: nelle sue storie è sempre presente la giusta dose di suspense, mistero, logica, manipolazione, emozione e folklore.

Infatti chi già conosce le sue trame ha ormai compreso come ogni elemento si incastri alla perfezione, quasi personaggi, situazioni e dettagli fossero minuscoli ingranaggi perfetti e ben oliati che contribuiscono a far turbinare vorticosamente la trama fino all'imprevedibile finale che spiega tutti i misteri e gli interrogativi che ci hanno accompagnati nel corso della narrazione.

Questa volta, in particolare, l'elemento chiave dell'intero racconto è costituito dal tema di una maternità assai sofferta (già affrontato ne La doppia madre, edizioni e/o, 2018), dapprima analizzato proprio dal punto di vista della madre, per poi subire un rovesciamento della prospettiva che ci lascia sbalorditi a fare i conti con la coscienza di Maddi.

Il grande merito dell'autore francese risiede a parer mio non solo nell'ideazione di trame sempre avvincenti e affascinanti, ma anche nella precisione e nell'accuratezza delle descrizioni di luoghi e paesaggi, che danno al lettore l'impressione di assistere alla proiezione di un vero e proprio documentario. Un altro elemento che contribuisce ad alimentare il successo di Bussi è senza dubbio la delineazione dei personaggi che popolano le sue storie, esseri umani ricchi di pregi, ma anche di imperfezioni, difetti, debolezze e ferite passate che ce li fanno sentire vicini e credibili.

Anche in Nulla ti cancella abbiamo una storia solo all'apparenza inverosimile, con il giusto mix di razionalità e ed elementi soprannaturali che ci prende per mano e ci conduce verso un finale luminoso e (almeno in parte) riparatore, lasciandoci un messaggio di speranza e fiducia nell'umanità.

Per coloro che già conoscono e apprezzano Michel Bussi questa sarà l'occasione per ritrovarlo e avere conferma del suo talento e delle sue indubbie capacità. 
Per i pochi che ancora non hanno mai letto una delle sue opere, Nulla ti cancella potrebbe costituire il giusto inizio, ma con la solita avvertenza quando si tratta dell'autore francese: una volta iniziato a leggere, non potrete staccarvene finché non avrete divorato anche l'ultima pagina, proprio come dovrebbe accadere con un buon libro.
Non saremo mai altro che il risultato delle migliaia di tracce in cui ci imbatteremo, di migliaia di sassolini bianchi che altri hanno seminato sul nostro percorso. Li raccoglieremo o non li raccoglieremo. Chiunque lascia sassolini bianchi quando passa sulla terra, chiunque. Puoi chiamarla o non chiamarla reincarnazione (p. 453).

Ilaria Pocaforza