in

Un amore proibito in un Piemonte d'altri tempi: "Amare una volta", il nuovo romanzo di Davide Mosca

- -




Amare una volta
di Davide Mosca
Salani, settembre 2021

Quando penso alle Langhe, nella mia mente passano immagini di colline - vedo le viti, i campi a perdita d'occhio, gli avvallamenti -, sapore di nocciole e di buon vino, ciabòt, ricordi dai libri di Cesare Pavese. Adesso vedo anche Ginia e Italo che vivono il loro amore contro tutto e tutti. Sto parlando dei protagonisti del nuovo romanzo di Davide Mosca, Amare una volta, una storia d'amore che palpita in un Piemonte d'altri tempi, quello del secondo Dopoguerra. Lì c'è la Pia, l'azienda agricola di Ginia e della sua famiglia, i Costamagna, tanto famosi nella zona, quanto ormai in decadenza. Dopo la morte in guerra di Beppe, fratello di Ginia, e con la carestia, la floridezza dei Costamagna ha cominciato a vacillare: gli altri fratelli non possono prendersi cura dell'azienda (Sandro non riesce, perché è perso a gozzovigliare tra gioco d'azzardo e donne; Cesare vorrebbe, ma è ancora molto giovane). Il loro padre è ormai irriconoscibile: la morte di Beppe lo ha segnato profondamente e non c'è niente che possa riportarlo a prendere iniziative per risollevare l'azienda. 

A nulla valgono i tentativi di Ginia di risanare l'economia di casa - le idee sono tante, ma lei è soltanto una ragazza -, e non le resta che girare per chilometri con i prodotti nella gerla, da vendere alla gente dei dintorni. I vecchi fittavoli sono diventati proprietari e tutto il mondo sembra proprio andare alla rovescia. Certo, Ginia vede tutto questo con un approccio critico, per quanto ingenuo, ma non si arrende, perché è tenace e cocciuta, ma soprattutto è attaccata visceralmente alla sua terra e alle colline su cui è cresciuta. I familiari ribadiscono a gran voce che i Costamagna hanno il loro buon nome, e su quello possono fare sempre affidamento. I più giovani, Ginia e Cesare, colgono invece la criticità della situazione e hanno entrambi una certezza: intendono salvare a tutti i costi la Pia. 

Il precario equilibrio dei Costamagna vacilla ulteriormente, quando Italo, un ex partigiano, entra nella loro vita: il ragazzo porta con sé un medaglione di valore appartenuto a Beppe e dice di voler parlare con i genitori del suo amico. Tuttavia, la Duchessa, la matriarca dei Costamagna, non ci mette molto ad allontanare il ragazzo e a Ginia non è chiaro il motivo. Quel ragazzo magrissimo, con i suoi quattro stracci e la chitarra, ha qualcosa di insolito e di magnetico. Ginia, a poco più di vent'anni, crede di aver già conosciuto la passione, ma le storie del passato impallidiscono davanti alle sue nuove emozioni, appena vede Italo. Ed è la loro storia d'amore proibita l'oggetto di Amare una volta, un titolo polisemico, che rimanda sia all'unicità del sentimento tra i due protagonisti, sia al fatto che si tratta di una storia avvolta dal fascino del passato. 

Ginia e Italo sanno di esserci l'uno per l'altra: le loro separazioni sono temporanee, a costo di rischiare tutto, la propria libertà e addirittura la vita. In questa storia piena di privazioni, in cui la guerra fa sentire i suoi pesanti strascichi, è l'amore a saziare i due protagonisti, più sognante e poetico Italo, più concreta e piena di slanci e di soluzioni Ginia. Il loro legame passa attraverso promesse, prospettive di un futuro insieme e tanti dialoghi a dir poco romantici (forse troppo, mettendo a rischio la verosimiglianza, potrebbe obiettare qualche lettore più disincantato).  Ma il loro è soprattutto un sentimento fatto di fisicità e attaccamento, di impazienza e di amore rubato tra i boschi e le colline, con la connivenza di una natura che resta placida a guardare e a proteggere. Solo uno tra le braccia dell'altra provano pace, e quei rari momenti insieme ritmano le loro settimane, in attesa dell'incontro successivo. Non è ben chiaro che cosa nasconda Italo nel suo passato, né se la protagonista riuscirà a convincere i suoi parenti a dare una possibilità al suo rapporto. L'alternativa di andarsene c'è, ma sarebbe una fuga, via dai luoghi noti e amatissimi: cosa sceglierà Ginia? L'amore nuovo per Italo o l'amore di sempre per la sua terra? 

È incredibile come, nonostante la suspense per sapere cosa accadrà, Amare una volta dia un grande senso di pace. Mi sono data questa spiegazione: è probabilmente la forza di quell'amore, mai messo in discussione, a rassicurare anche noi lettori. I nemici sono altrove - la Storia, le famiglie, la carestia,... -, la coppia è invece un'unità solida, che non si può scalfire, e questo profuma decisamente di una letteratura e di un mondo d'altri tempi.

GMGhioni