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Tessere la trama del proprio destino: "La ricamatrice di Winchester" di Tracy Chevalier

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La ricamatrice di Winchester 
di Tracy Chevalier
Neri Pozza, 2020

Traduzione di Massimo Ortelio

pp. 288

€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Violet tacque per un momento scuotendo la testa. «Poi mi sono trasferita qui, e ho pensato che poteva essere un nuovo inizio, ma tutto questo mi soffoca a volte, mi schiaccia» aggiunse, guardando le imponenti mura di pietra della cattedrale. «Mi sento una nullità, e credo che mi aiuterebbe sapere che c'è una piccola parte di me, qui dentro. Qualcosa di utile, fra l'altro, e non solo per me.»La signorina Pesel annuì. «Capisco cosa intendete» disse.«È quel che sentono le persone che vengono ad accendere una candela. Una piccola fiamma in una cattedrale smisurata. Però è la loro fiamma». (p. 76)
Ci sono tante piccole fiamme che lottano per rimanere vive, proprio come quelle che si vedono nella penombra delle grandi cattedrali, nel nuovo romanzo di Tracy Chevalier
A vent'anni dalla pubblicazione del suo libro cult La ragazza con l'orecchino di perla, l'autrice è tornata con la storia di una donna che cerca la propria libertà nell'Inghilterra degli anni '30 del Novecento. Violet Speedwell, la protagonista, è una delle cosiddette "donne in eccedenza", coloro che dopo la Grande Guerra erano rimaste senza mariti o compagni e che non erano riuscite a rifarsi una vita. 
La società le compatisce, la famiglia cerca in ogni modo di influire sul loro destino e Violet sente tutto questo sulla propria pelle. 
Se è vero che sembra ormai essersi rassegnata a una vita da sola, il desiderio, la voglia di amare ed essere amata continuano a vibrare in lei, senza trovare sfogo. Il ricordo dell'amato Laurence è ancora vivo, ma riuscirà mai a riprovare le stesse emozioni? 
Per cambiare la sua vita, Violet si trasferisce a Winchester, ad alcune miglia dall'originaria Southampton, trovando così una propria autonomia. Lascia a casa una madre che la fa sentire sempre più sola e incompresa, una famiglia che ama ma che non può darle quello di cui ha bisogno. 
Intenzionata a farcela solo con le proprie forze, inizia a lavorare come dattilografa in una compagnia di assicurazione. Ma a trentotto anni continua a chiedersi: "è davvero questa la vita che merito?"

Decisa a lasciare un segno che vada oltre, entra a far parte delle ricamatrici della Cattedrale, una delle associazioni più rinomate di Winchester fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta dall’implacabile signora Biggins
Il luogo simbolo della storia della città non è solo sede di prestigio e tradizione: è qui che lo sguardo di Violet si allarga a comprendere la possibilità di entrare nella storia con un segno concreto della propria presenza. È con le monumentali cattedrali che l'uomo sfida la sua natura avvicinandosi quanto più possibile al cielo. E i cuscini realizzati dalle ricamatrici sono prova di uno stesso disegno, vere e proprie opere d’arte destinate a durare nei secoli perché se è vero che "Ars longa, vita brevis”, allora è proprio nell'arte che si può trovare il senso di tutto:
Una domenica pomeriggio, qualche settimana dopo la funzione dei cuscini ricamati, andò a sedersi nel presbiterio durante la predica. Qualcuno aveva lasciato un cuscino da preghiera sulla sedia e Violet se lo mise sulle ginocchia guardandolo con attenzione. Di forma rettangolare, aveva al centro un cerchio color senape, una specie di medaglione, circondato da una campitura screziata. Dentro il medaglione era raffigurato un fascio di fronde con ghiande tra un fogliame verdeazzurro [...] Al termine della funzione, Violet raccolse di nuovo il cuscino e sorrise passando il dito su quei ricami vividi eppure delicati: com'era possibile non distrarsi in una cattedrale così colma di bellezza, fra le vetrate, gli intagli, le sculture in pietra, le soavi voci bianche e, ora, anche i cuscini ricamati? (p. 31)
L'ingresso nel mondo delle ricamatrici segna una nuova tappa nella vita di una donna che dovrà imparare a distinguere le sfumature, a costruire gli intrecci, le campiture, a riconoscere la trama delle maglie, a sentire al tatto lo sviluppo di un disegno. Il ricamo è pazienza, dedizione, ma anche vitalità, estro, espressione potente. Potente proprio perché sfida il tempo.

Nel corso dell'incontro di presentazione del romanzo, avvenuto a Milano nella cornice della All Saint's Anglican Church, Tracy Chevalier ha raccontato quanto e come si è addentrata nel mondo delle ricamatrici, non solo studiandone le storie vere, ma praticando l'esercizio del ricamo.
Come era avvenuto con i fossili del romanzo Le strane creature, l'autrice è entrata nella storia maneggiando tangibilmente la materia del destino dei suoi personaggi.
Sui cuscini delle cattedrali, fatti per resistere al tempo e alla storia, proprio come le mura, i monumenti, gli ornamenti sacri, si riscrive il futuro di Violet, della nuova amica Gilda e delle donne che hanno lasciato, con un semplice sottile ricamo delle loro iniziali, traccia di se stesse.

Negli anni '30 un futuro sembrava impossibile dopo la tragedia della Grande Guerra e di lì a poco sarebbero arrivate altri fasi buie. Eppure le ricamatrici sono lì a riprendere in mano ago e filo, i campanari (come Arthur che entra presto nella vita di Violet con la sua vitalità e i suoi occhi azzurri) suonano ancora con coraggio per avvisare tutti che un nuovo giorno è arrivato.

Come sempre Chevalier è maestra nel dipinto di un affresco storico di grande fascino.
I lettori che hanno amato i suoi precedenti libri non rimarranno delusi da un immaginario che coinvolge e dalla ricchezza di dettagli storici.
Mescolando personaggi veri (come la stessa Louisa Pesel) e immaginari, consultando gli archivi e le biblioteche, ascoltando le sonate dei campanari e tenendo in mano cuscini che hanno quasi un secolo di vita, l'Inghilterra del tempo prende forma.
È una storia contro il pregiudizio, qualsiasi forma esso abbia, e contro le convenzioni esteriori. Celebra l'amicizia, il senso di comunità, la convivialità. 
Trasportando la vicenda di Violet avanti e indietro nel tempo o a diverse latitudini, si legge in filigrana il percorso di molte donne che hanno lottato per definire se stesse. 

Sebbene niente duri in eterno, i personaggi del romanzo ci ricordano che abbiamo sempre la possibilità di lasciare un segno che ci sopravviva.
Questo fa di noi piccoli preziosi ricami nell'enorme spazio del tempo. 


Claudia Consoli







“Scusate, vi dispiace se...” Allungò la mano e rivoltò il cuscino, rivelando la tela blu della parte inferiore. “Ci sono affezionata, perché l’ho fatto io, vedete.” Indicò il bordo e Violet notò la sigla: DJ 1932. “E quanto ci è voluto a ricamarlo?” domandò Violet, e non solo per cortesia, alla donna che continuava a fissare la propria creazione. “Due mesi. Ho dovuto scucirlo qua e là un paio di volte. I cuscini devono essere fatti a regola d’arte per durare nei secoli.” La donna fece una pausa e aggiunse: “Ars longa, vita brevis.” #TracyChevalier è tornata con un nuovo romanzo storico che illumina la vita delle persone comuni: #laricamatricediwinchester. La protagonista, Violet Speedwell, è una “donna in eccedenza”, una di quelle che la guerra aveva lasciato senza mariti, senza compagni. Benché la società gliene faccia una colpa, in realtà Violet non è sola. È accompagnata da una forza d’animo grandiosa e dalla voglia di fare qualcosa di importante, qualcosa che resti nei secoli. Attraverso il ricamo imparerà a tessere il proprio destino e a distinguere le sfumature. Un romanzo che ci ricorda quanto è ardua la lotta ai pregiudizi e quanta forza ci vuole per capire chi siamo. Soprattutto se siamo donne. Tra pochi giorni @claconsoli ne scriverà sul nostro sito. @neripozza #romanzi #romanzo #daleggere #librisulcomodino #inlettura #criticaletteraria #neripozza #instabook #instareads #instareading #libridanonperdere #instalibro #bookstagram #bookstagrammer #bookstagramitalia #buongiornoconilibri #booksandflowers #tracychevalierwriter
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