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#SpecialeSCUOLA - La lingua è una creatura viva e non un dogma: ce lo insegna la Crusca

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La Crusca risponde. Consulenza linguistica 2006-2015
a cura di Marco Biffi e Raffaella Setti
Le Lettere, 12 settembre 2019

Con una prefazione di Paolo D'Achille

pp. 288
€ 22 (cartaceo)


Chiarezza, precisione, curiosità: è in arrivo oggi in libreria il terzo volume de La Crusca risponde, che raccoglie i tanti quesiti inviati dagli utenti alla Accademia della Crusca tra il 2006 e il 2015. Sono sempre di più le persone che, approfittando della facile comunicazione garantita dai web, pongono i propri quesiti alla Crusca, che risponde sempre in modo esaustivo, riconfermandosi un faro nell'atmosfera spesso nebbiosa della lingua italiana. 
L'idea di entrare in contatto con largo pubblico è nata nel 1990 con il presidente Giovanni Nencioni, indimenticabile storico della lingua, lessicografo e linguista, da sempre interessato alla chiarezza della comunicazione. Il testimone per la prefazione di questo volume è passato a Paolo D'Achille, che dal 2015 si occupa sia della redazione del periodico «La Crusca per voi», sia del servizio di consulenza. 

Quel che affascina sempre, e che rende la Crusca paradigmatica di serietà e buon senso linguistico, è la proposta di risposte esaurienti, mai corrive, che si affacciano sull'immenso panorama della nostra lingua, analizzandola diacronicamente, ma anche diastraticamente e spesso inserendo interessanti distinzioni diatopiche dell'uso di un termine o di un altro. Lo stesso concetto di "norma", dunque, non è considerato rigidamente, perché un linguista non è uno spocchioso dittatore della lingua, che la prescrive aprioristicamente; è piuttosto un attento osservatore e un abile descrittore di ciò che avviene, di ciò che sta mutando, di ciò che è morto e di ciò che diverrà (senza mai ostentare impossibili sfere di cristallo). 
Sono, semmai, i lettori a manifestare spesso sgomento o addirittura raccapriccio per neologismi o prestiti dalle lingue straniere. Il linguista, semmai, spiega le possibili cause di questa nascita o di questa adozione, ma senza ghettizzare un termine o etichettarlo come "brutto" o "bello": 
«Quanto alla legittimità delle nuove parole, ci limitiamo a ricordare ancora una volta che la lingua non chiede ai linguisti di autenticare le proprie acquisizioni e che riceve questa patente solo dall'uso. Non ci sono perciò degli "abusi" [...], ma degli "usi" che sono in attesa di standardizzazione o accantonamento». (p. 21) 
Ecco allora che portare questo libro in classe nelle ore di grammatica ha l'importante funzione di far percepire agli studenti come la lingua sia viva e porosa, respiri la nostra stessa aria e si trasformi a seconda di quel che viene letto, detto, divulgato attraverso i media. Insomma, lo studio dell'italiano non si limita alle tabelle contenute nel manuale (ugualmente fondamentali!), ma è molto più vivace e incline al cambiamento. Oltre alle classiche dicotomie giusto / sbagliato, si dice / non si dice, che si occupano di ortografia, morfologia, sintassi, sfogliando il libro ci troveremo a dirci: "Ecco, non ci avevo mai pensato!". Ad esempio, chi sa perché usiamo l'espressione "pagare alla romana"? Perché si dice "taroccare" per "manomettere"? E così il libro, da utile, passa a essere anche straordinariamente curioso, perché stimola quel desiderio dei parlanti di appropriarsi sempre di più della propria lingua e, chissà, di ricondividere le proprie scoperte con chi sta accanto. 
In tal senso sarebbe utile considerare i volumi di La Crusca risponde come un ottimo strumento di consultazione: l'insegnante, a casa, può selezionare alcuni quesiti da proporre in classe, per poi analizzare insieme la risposta dei linguisti (magari semplificandola un po'). Così, da testo di nicchia, che interessa soprattutto agli addetti ai lavori o al (purtroppo) piccolo gruppo di parlanti attenti alla lingua, La Crusca risponde diventa un esercizio libero di divulgazione, tanto utile quanto piacevole.

GMGhioni



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Chiarezza, precisione, curiosità: è in arrivo oggi in libreria il terzo volume de La Crusca risponde, che raccoglie i tanti quesiti inviati dagli utenti alla Accademia della Crusca tra il 2006 e il 2015. Sono sempre di più le persone che, approfittando della facile comunicazione garantita dai web, pongono i propri quesiti alla Crusca, che risponde sempre in modo esaustivo, riconfermandosi un faro nell'atmosfera spesso nebbiosa della lingua italiana. Portare questo libro in classe nelle ore di grammatica ha l'importante funzione di far percepire agli studenti come la lingua sia viva e porosa, respiri la nostra stessa aria e si trasformi a seconda di quel che viene letto, detto, divulgato attraverso i media. Per lo #SpecialeSCUOLA oggi @gloriaghioni invita alla lettura e alla consultazione dei volumi di "La Crusca risponde". #LeLettere #CriticaLetteraria #instalibri #instabook #bookstagram #bookish #books #inlibreria #grammatica #linguistica #linguaitaliana #scuola #accademiadellacrusca
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