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"La terra del dolce domani": una raccolta imperdibile per completare l'immagine letteraria di Harper Lee

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La terra del dolce domani
di Harper Lee
Feltrinelli, ottobre 2025

Traduzione Mariagiulia Castagnone

pp. 192
€ 17,00 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)


Ci vuole una grande pazienza e un istinto infallibile per trasformare un frammento narrativo in qualcosa di così appassionato e commovente. (p. 25)

Ed è così, chi ha potuto apprezzare la prosa, le intuizioni e le verità narrative della scrittrice Harper Lee sa che, non vi è aggettivo più qualificante di "appassionato" per rendere omaggio al mondo letterario di questa autrice; le parole di Casey Cep, sua biografa ufficiale introducono questa raccolta di saggi, articoli e racconti inediti, tasselli essenziali mancanti per perfezionare la figura umana e letteraria del Premio Pulitzer del 1961.

Harper Lee è una scrittrice che non ha bisogno di grandi presentazioni, il suo romanzo Il buio oltre la siepe, oltre a essere diventato un caso letterario, fu uno spartiacque culturale, una freccia di purezza ideologica scoccata per abbattere il compatto muro di ignoranza e di pregiudizio che imperversava durante il periodo segregazionista americano. Il romanzo di formazione di Lee trae origine dalle sue radici, dal suo percorso umano e culturale, dalle spaccature interiori che si costituirono tra la sua infanzia in Alabama e la sua vita trascorsa a New York. 

Questo libro edito da Feltrinelli non è solo la testimonianza della caratura intellettuale di questa donna, ma è un prezioso strumento per comprendere la natura lucida e ironica di Lee, e un mezzo storico per immergersi in un periodo a noi forse straniero ma tremendamente attuale.

L'opera si struttura con l'introduzione fondamentale di Casey Cep, che articola le sue parole ripercorrendo la carriera della scrittrice, la sua infanzia, il carattere indipendente, sicuro e dinamico; le amicizie storiche e determinanti dei suoi anni newyorkesi, come quelle con Truman Capote e quella con una coppia di amici che durante una notte di Natale le regalarono, e poi le finanziarono, un anno sabbatico per poterle permettere di dedicarsi totalmente alla sua scrittura.

Queste pagine sono davvero indispensabili per comprendere come, in quel fervore letterario americano degli anni '50 e '60, si svilupparono trame scaturite dalle esperienze indelebili degli scrittori; non è un caso che Salinger e Lee abbiamo pochi anni di differenza e che Il giovane Holden, anch'esso romanzo di formazione, con tematiche differenti, sia stato pubblicato un decennio prima de Il buio oltre la siepe. Le esperienze di vita, i traumi, le ingiustizie provate dagli autori, si riversarono senza autoreferenzialità nelle pagine dei loro capolavori, diventando capisaldi del Novecento.

In La terra del dolce domani, titolo della raccolta, e dell'ultimo racconto, notiamo, oltre a un crescendo narrativo e ritmico di Lee, anche la nascita progressiva e la relativa maturazione di tutto quel microcosmo letterario di Il buio oltre la siepe. Osserviamo nei primi racconti la scelta del nome della protagonista, modificato a più riprese, come l'ideazione del nome della piccola cittadina di Maycomb, ambientazione del libro. 

"Jean Louie," mi disse infine "quando crescerai e frequenterai la facoltà di Legge imparerai che le prove vanno soppesate per capire quale delle due parti è stata danneggiata di più." (p. 66)

Per i cultori e amanti del premiatissimo romanzo divenuto poi film con Gregory Peck, questi racconti equivalgono a una germogliazione primaverile. Mi scosto invece sul giudizio della curatrice che, paragonati agli ultimi racconti del periodo newyorkese, classifica i primi testi un po' acerbi e meno maturi. Sono in questi primi romanzi che ho scorto una qualità rarissima tra gli scrittori, una vena humor, ironica e accattivante nel narrare fatti che in prima battuta possono sembrare fuori dal tempo e distanti da noi.

La seconda parte del libro è dedicata ad articoli e ai saggi di Lee, vere testimonianze relative alla sua amicizia con Capote e con Peck. 

Truman persegue l'eccellenza, sopporta gli sciocchi solo quando è necessario, non tollera il cattivo gusto e non ammette la mediocrità si anella scrittura che nelle persone. (pag. 167)

Ora so quello che Gregory Peck, professionista esperto e di talento ha messo nella parte. Ha messo se stesso. (p. 155)

Non solo testimonianze ma anche specchi che riflettono il suo rapporto con la letteratura, la stima per Faulkner e per Maughan, fino alla sua credibilità con Oprah, alla sua autorevolezza negli atenei universitari.

La terra del dolce domani è una tessera imperdibile per completare quel mosaico cosi variegato che compone e ci restituisce l'immagine di una delle più grandi scrittrici del Novecento americano.

Caterina Incerti