Roberto non assomigliava in nulla agli altri uomini che avevo conosciuto fino ad allora, anche se in lui ritrovavo unite quasi tutte le qualità apprezzate singolarmente nell'uno o nell'altro dei miei corteggiatori. In Roberto incontrai eleganza, erudizione, cosmopolitismo, serietà, animo fanciullesco e generosità. Di amarezza nemmeno l'ombra, nessun'impronta di delusioni pregresse o di ambizioni inesaudite, e soprattutto nessuna traccia di meschinità o grettezza piccolo borghese. Che il successo mondano lo avesse accompagnato fin dalla giovinezza e che amasse la vita glielo si leggeva in faccia. (p. 24)
Non è semplice raccontare quasi trent'anni d'amore, specialmente se l'amato è una persona molto nota nel campo culturale quale Roberto Calasso. Anna Katharina Fröhlich, nel suo memoir La trama dell'invisibile fa probabilmente l'unica cosa possibile per rendergli davvero merito: fondere l'immagine di Roberto, l'uomo da lei amato, lo scrittore che riesce a parlare di sé rinunciando alla prima persona, a Calasso, editore, lettore e intellettuale sopraffino.
La loro è una storia d'amore che inizia alla Fiera del libro di Francoforte, dove si sono conosciuti e si sono dati appuntamento a cena in un ristorante lussuoso. Roberto Calasso era sposato, ma questo non ha impedito che nascesse un sentimento nuovo, animato e tenuto vivo negli anni a venire, nonostante tutte le difficoltà, con convinzione: «continuavo ostinatamente a percorrere la strada che avevo imboccato al Restaurant Français di Francoforte, sostenuta dalla netta sensazione che per me non esisteva altra via» (p. 60).
A tenere vivo l'interesse di Calasso, l'autrice individua tre fattori principali:
Forse all'epoca non me ne rendevo conto però disponevo di tre mezzi per affascinare Roberto: la mia passione per la letteratura, la mia vita a Mornaga e la mia bellezza. (p. 113)
Tanto Roberto quanto Anna Katharina hanno sempre vissuto di letteratura, e di letteratura sono intrise le pagine che ricordano il loro amore. Autori che entrano nella casa editrice Adelphi, come Roth, Maugham, altri che diventano amici fedeli, come Roberto Bazlen, compaiono e riappaiono nel racconto, perché sono effettivamente presenze, che siano in carne e ossa o sulla carta. Non c'è discriminazione.
Eppure non si pensi che l'amore tra Fröhlich e Calasso sia stato lontano dalla realtà: al contrario, il loro è un sentimento coltivato nel tempo attraverso le esperienze di vita condivise, a cominciare dai tanti viaggi che li hanno visti raggiungersi e ripartire a fatica, portandosi ogni volta qualcosa dell'altro:
Con il cuore pesante, facemmo le valigie, ci dividemmo le cartoline e i libri. Qualunque cosa passasse dal suo "possesso" al mio, che fosse una graffetta, una matita, un fazzoletto o anche solo un foglio annotato, per me era un tesoro. (p. 85)
Leggendo il libro di Anna Katharina Fröhlich, potremmo anche ricostruire di Calasso un ritratto trasfigurato dall'amore: ci sono passaggi di pura contemplazione, di condivisione di stati d'animo, di piena comprensione. Il loro è un legame che ha vissuto sempre di dettagli: dal bell'hotel da ricordare alla cena in ristoranti scelti dalla guida Michelin, da regali che ribadiscono le attenzioni di Roberto verso Anna Katharina a parole che sembrano quasi irreali, tanto sono poetiche e intrise di dedizione reciproca.
E viene da pensare che la differenza d'età e di estrazione sociale siano le uniche esperienze che allontanano Roberto da Anna Katharina, altrimenti uniti a guardare nella stessa direzione, ovvero l'uno negli occhi dell'altra.
Dunque, La trama dell'invisibile può essere letto come una pagina della nostra storia dell'editoria – tra le più letterarie – tanto come una storia d'amore privata, resa elegante e raffinata quanto i suoi protagonisti.
GMGhioni
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