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#EditoriInAscolto - I primi sessant'anni delle Edizioni Dedalo

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Si è appena concluso il Salone internazionale del Libro di Torino 2025, ma non smettiamo certo di incontrare editori e di ascoltare le loro storie. E affascina sentire la storia di chi ha iniziato sessant'anni fa e resiste portando in libreria titoli di qualità, sfidando ogni giorno con passione e dedizione la crisi dell'editoria. Oggi scopriamo più da vicino la storia delle Edizioni Dedalo con l'editrice, Claudia Coga, che ringraziamo per la disponibilità. 


Edizioni Dedalo è stata fondata nel 1965 e dunque quest’anno ricorre un anniversario importante. Come raccontereste in breve la vostra storia ai nostri lettori? 

La casa editrice è stata fondata da mio padre, Raimondo Coga, che aveva una grande passione per i libri e un enorme talento imprenditoriale. È partito dal nulla e ha creato una importante casa editrice e un’azienda tipografica che convivono in un bellissimo stabilimento nella periferia di Bari. Io sono entrata in azienda negli anni ’90, con una laurea in Lingue e una breve esperienza in una casa editrice inglese; ho fatto tutta la gavetta, dal principio. Attualmente sono amministratore delegato, ma anche direttore editoriale. Quest’anno compiamo 60 anni di attività ed è davvero un traguardo significativo per un editore indipendente come noi. 

Qual è da sempre la vostra cifra distintiva? 

Il progetto editoriale originario si prefiggeva di superare la divisione tra le due culture, tanto in voga in quegli anni. Volumi di saggistica nelle scienze umane e scienze dure per trovare punti di contatto tra la cultura umanistica e quella scientifica e mostrarne la sostanziale unità. Tanta storia, filosofia, politica, antropologia, ma anche fisica, matematica, scienza in generale. Per adulti, young adult e bambini. La cifra distintiva è sempre stata la grande passione, il lavoro direi quasi sartoriale e maniacale fatto su ogni libro, seguito in ogni sua fase, dalla scelta del titolo al “si stampi”. 

Chi sono le persone che compongono la squadra delle Edizioni Dedalo? 

Siamo divisi in due grandi settori, la casa editrice e la tipografia, di cui è amministratore mio fratello Sergio. La casa editrice è diretta da me. Elena Ioli, fisica teorica di Cesena, da anni collabora con noi come editor nella scelta dei libri scientifici da pubblicare; in redazione e ufficio stampa lavora Micaela Ranieri, che ha una formazione scientifica. Anche nella squadra interna direi quindi che le due culture si affiancano e continuano ad arricchirsi a vicenda. La mia formazione umanistica “stempera” l’approccio scientifico delle due fisiche. Poi ci sono tanti collaboratori esterni, consulenti, amici, consiglieri. 

Quest’anno avete da poco lanciato in libreria una nuova collana, “Orwell”: da cosa è caratterizzata? 

Dopo il grande successo del libro di Luciano Canfora, Il fascismo non è mai morto, best seller del 2024, ci siamo resi conto che i tempi in cui viviamo richiedono nuove analisi politiche. D’altra parte, la Dedalo negli anni ’60 pubblicava libri di Marx e Lenin, la rivista il Manifesto è nata da noi, siamo sempre stati di sinistra, inutile negarlo. La collana Orwell, ideata insieme a Luciano Canfora e da lui diretta, seleziona libri che spingono a reagire al disordine internazionale: piccoli pamphlet su grandi temi di attualità che analizzano i conflitti, i loro retroscena, la crisi dell’Unione Europea, il futuro dell’Occidente rispetto alla catastrofe militare, politica e morale che ci circonda. 

Quali caratteristiche hanno le prime opere della collana “Orwell”? 

I primi due libri, usciti ad aprile, sono: Le guerre che ti vendono. Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove di Sara Reginella e La NATO in guerra. Dal patto di difesa alla frenesia bellica, di Fabio Mini. Sara Reginella è una psicologa e reporter, inviata sul campo in Ucraina, nel suo libro fa una lucida analisi dei meccanismi di manipolazione mediatica connessi al “marketing” di ogni guerra. Il libro del generale Mini, per molti anni ai vertici della NATO, ci svela i retroscena della tensione politica attuale, rispondendo a domande come: qual è il ruolo della NATO oggi? Quali sono i suoi nemici? Può entrare in guerra? 

Qual è a vostro parere la sfida che la saggistica deve affrontare negli ultimi anni? Ravvisate qualche cambiamento significativo? 

Purtroppo i cambiamenti ci sono e sono in negativo. Dal 2022 il mercato librario italiano è in crisi, cioè da quando si è esaurito l’effetto del boom di vendite legato alla pandemia. I dati dell’Associazione Italiana Editori dei primi tre mesi del 2025 ci dicono che in Italia sono stati venduti 810mila libri di varia (romanzi e saggi) in meno rispetto allo scorso anno, con un calo del 3,4%. Tante sono le motivazioni: innanzitutto la sospensione del bonus cultura “18 app”, un contributo di 500 euro che veniva dato a tutti i diciottenni (sostituito ora dalla Carta della Cultura e del Merito, che però è destinata a una fascia molto ristretta di ragazzi, cioè quelli molto bravi o con ISEE molto basso). Poi in generale i pochi investimenti che vengono fatti nel settore cultura in questo Paese. A un’Italia in cui le vendite calano, fanno da contraltare le crescite in altri Paesi europei: a fine 2024 c’era già stata una flessione del 2,3% in Italia, contro il +0,9% della Germania e addirittura il +9,8% per la Spagna, mentre Francia e Regno Unito erano rimaste più o meno stabili. Questo indica che si può fare meglio di così. 

Quindi, guardando ai prossimi dieci anni, qual è un obiettivo che vi prefiggete? 

Resistere! Sono tempi molto duri per l’editoria indipendente. Il mondo editoriale è ormai caratterizzato da monopoli dei grandi gruppi che fagocitano gli editori indipendenti. Noi investiamo in libri di qualità, abbiamo un catalogo prestigioso che conta circa 1500 titoli, una community di lettori che ci segue da anni e apprezza il nostro lavoro. 

A tal proposito, consigliateci tre libri del vostro catalogo che ritenete particolarmente rappresentativi e spiegateci perché. 

Il diavoletto di Maxwell. La fisica nascosta nella vita quotidiana, scritto da due fisici indiani, Partha Ghose e Dipankar Home, è stato il primo libro che ci ha aperto alla divulgazione scientifica nel 1993, con inaspettato successo: tramite un centinaio di domande e risposte semplici e alla portata di tutti, permette di riscoprire la scienza nella vita quotidiana. Un altro libro importante per noi è certamente Il fascismo non è mai morto di Luciano Canfora, best seller del 2024 diventato rapidamente un caso editoriale, con 30 000 copie vendute: un volume che unisce politica e storia, quanto mai attuale. Infine, nel 2025 si celebra l’Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, quindi consiglio il nostro volume 50 grandi idee Fisica quantistica a tutti coloro che hanno sempre sognato di comprendere meglio questa disciplina. 

“50 grandi idee” è una vostra collana di grande successo: come la possiamo ricordare?

Inizialmente tradotta dall’inglese e ora arricchita di ottimi libri di autori italiani (50 grandi idee Medicina, Biotecnologie, Acqua e il prossimo, in uscita a novembre, Cambiamenti climatici), è stata definita da Michela Murgia «una collana di autoformazione rivolta a chi vorrebbe vivere più vite per studiare diverse materie, ma ne ha a disposizione solo una». 

Potete darci qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni? 

A partire dal 16 maggio sarà in libreria il già citato 50 grandi idee Acqua di Paolo Ranalli, che fa riflettere su come questa risorsa essenziale per la vita sia in realtà a rischio e vada tutelata, a partire dalle nostre piccole azioni quotidiane. A giugno pubblicheremo un libro ironico e originale, Gli scacchi fatti a pezzi. Saperne abbastanza per non sfigurare a cena di Giorgio Ricca, che parla del mondo degli scacchi attraverso storie, aneddoti e partite cruciali, rivolgendosi a chi è già esperto, ma anche a chi non sa affatto giocare. In autunno daremo spazio alla saggistica sulla meccanica quantistica, con Onde di materia. Louis de Broglie e l’intuizione alla base della fisica quantistica di Leonardo Colletti, che racconta la storia di come è nata questa disciplina, e Il codice di Schrödinger. Come la meccanica quantistica ci aiuta a proteggere i nostri dati di Riccardo Adami, che parla invece di computer quantistici, crittografia e della rivoluzione tecnologica oggi in atto. Non solo scienza, però: a settembre l’infermiera e giornalista Martina Benedetti (divenuta molto famosa durante la pandemia sui social) pubblicherà La salute in un angolo, un libro ricco di interviste che esplora la crisi e il futuro del nostro Sistema Sanitario, mentre nella collana Orwell diretta da Luciano Canfora ci sarà un nuovo libro scritto dal giornalista Massimo Nava, Tastiere in gabbia. Quello che i media non dicono, per denunciare i retroscena del mondo dell’informazione, fra dittature e democrazie.

Intervista a cura di Gloria M. Ghioni