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#CritiCOMICS - Il patriarcato crea mostri e i mostri si vendicano: la graphic novel di Jude Ellison Sady Doyle

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MAW. Una mostruosa vendetta contro il patriarcato
di Jude Allison Sady Doyle

illustrazioni di A.L. Kaplan
colori di Fabiana Mascolo
traduzione di Laura Fantoni

Edizioni Tlon, ottobre 2023

pp. 128
€ 19 (cartaceo)

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Ho sempre pensato che ogni libro abbia una sua specifica temperatura.
Mi diverte collocare mentalmente i volumi lungo le tacche di un termometro (ideale e totalmente personale) che rappresenta il grado di calore che riescono a sprigionare. E, lateralmente, la loro capacità di coinvolgermi. 
Nel mio termometro dei libri, quelli di Jude Ellison Sady Doyle hanno una temperatura molto alta: direi che scottano. Ardono di un fuoco irriverente, sono fatti di parole audaci e incandescenti. 
Dopo Il mostruoso femminile e Spezzate l'autore, voce acclamata negli ambiti del femminismo, del cinema, della letteratura e della cultura di massa, approda alla scrittura del suo primo graphic novel che si ricollega al grande tema portante della sua produzione libraria e giornalistica: la decostruzione del patriarcato e dei suoi schemi oppressivi.
Le parole dello scrittore si intrecciano qui al lavoro dell'illustratore A.L. Kaplan, già autore DC Comics e ideatore del primo supereroe transmasculine, e della colorista e fumettista Fabiana Mascolo.

Anche stavolta nel titolo compare l'elemento del mostruoso.
MAW. Una mostruosa vendetta contro il patriarcato è la storia di una rabbia che affiora e non si può più fermare. A generare il mostro è la violenza di genere che attraversa i corpi e le vite trasformandosi in una forza oscura che esige riscatto. 
MAW è Marion Angela Weber, una donna che sulla pelle porta i segni di diverse ferite inflittele dagli uomini. L'ennesima ferita diventa la possibilità di una metamorfosi: MAW è ora il mostro che non arretra davanti a niente, uccide e annulla chi finora ha fatto del male.  
Facciamo la conoscenza di Marion Angela nel contesto di un'isola lontana, dai contorni misteriosi, dove si tiene il ritiro femminista di un gruppo di donne che invocano il ritorno a una femminilità primitiva, corporea, autentica, collettiva.
Con lei, la sorella Wendy che l'ha trascinata lì con sé per risollevare il suo umore e donarle una nuova speranza. Ma non può esserci speranza né vera giustizia in un mondo in cui la violenza degli uomini continua ed ecco che, come un licantropo o un mostro della mitologia, anche MAW cambia pelle diventando qualcosa di inatteso.

Proseguendo il discorso avviato con Il mostruoso femminile, la donna mostro contiene in sé tutte le altre figlie, madri, sorelle che l'hanno preceduta nella sofferenza. Sono le streghe e le donne fantasma che abitano gli incubi dei maschi prepotenti, così intimamente insicuri da fondare ogni presupposto di se stessi su un principio tossica di virilità. 
Il tratto del disegno e l'intensità del colore danno al graphic novel un tono dark che proietta subito chi legge dentro un universo scuro. Il nero domina, tutto abbraccia e tutti inghiotte dando la sensazione di un'apocalisse che si è avvicinata senza fare rumore e a un certo punto è esplosa in un boato. 
Lì fuori nel mondo, le donne spezzate dagli abusi e dal dolore sono arrabbiate e non sono più disposte a tollerare

Il volume ha una forza dirompente e una temperatura creativa molto elevata; le illustrazioni vivono spesso da sole o in abbinata a poche, taglienti parole. Ci sono scene che sembrano quasi dei manifesti, come se l'intensità del tratto, unita all'uso inquieto del colore volesse fissare sulla pagina il dolore per restituircelo autenticamente e senza nessun filtro che ne attutisce la portata. 
Nella storia di MAW non c'è solo quella della violenza di genere in senso stretto (l'abuso, la molestia, lo stupro): c'è anche il caleidoscopio di esperienze di chi è stato in tanti modi spezzato.
E c'è anche il senso di una trasformazione che è intimamente queer, cioè decostruisce le cosiddette costruzioni "naturali" e le ricompone in un nuovo sistema che è più interconnesso, ricco di sfumature, dotato di ambigue molteplicità. 
I libri di Jude Ellison Sady Doyle scottano perché non hanno paura, neanche quando raccontano il dolore, mostrano la violenza, inquadrano le ferite. Ci dicono a gran voce - e senza compromessi - che per creare mondi nuovi bisogna fare spazio ai mostri e lasciare che si esprimano in tutta la loro prodigiosa grandezza.

Claudia Consoli