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Una voce forte da leggere e da ascoltare: "La ladra di parole", l'esordio di Abi Daré

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La ladra di parole
di Abi Daré
Nord, agosto 2021

Traduzione di Elisa Banfi

pp. 368
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


L'istruzione è la tua voce, bambina. Parla per te anche se non apri la bocca. (p. 32)
La bambina in questione è Adunni, la giovane protagonista del romanzo d’esordio della scrittrice nigeriana Abi Daré La ladra di parole (titolo originale: The Girl with the Louding Voice), romanzo vincitore del Bath Novel Award, che ha scalato le classifiche inglesi e americane.

La storia di questo romanzo è ambientata nel cuore della Nigeria ed è narrata in prima persona dalla quattordicenne Adunni. Sin dalle prime pagine si intuisce qual è il destino della giovane ragazza, deve adattarsi a una vita che non vuole, per prima cosa deve sposare contro la sua volontà un ricco tassista in cerca di un erede maschio. Nonostante la promessa fatta alla moglie di far continuare la scuola ad Adunni, il padre, ormai al verde e incapace di occuparsi della famiglia, promette in sposa Adunni a Morufu in cambio di denaro. Lei cerca di opporsi in tutti modi, ma la via di scampo non la trova, ha a cuore il padre e i suoi due fratelli Kayus e Born-Boy e si trasferisce da Ikati a casa di Morufu. Qui incontra le sue altre due mogli, Labake e Khadija, le quali hanno tutte figlie femmine, anche dell’età di Adunni.
Labake mi ha spinto e adesso la tua pentola è a cocci e la volevo raccogliere, e dopo ho raccolto tutto mentre che pensavo a come si aggiusta, e come si aggiusta anche tutto quello che è finito male da quando mi è morta la mia mamma, ma era troppo difficile. Tutto è troppo difficile. (p.77)
La convivenza non si dimostra semplice, anzi è molto ostica, per non cadere nell’ombra della depressione Adunni pensa alle parole che la madre, portata via da una malattia, continuava a ripeterle:
Mia mamma mi ha detto che l'istruzione mi dava una voce. (p. 263)
Nonostante le difficoltà, l’ingenuità e la dolcezza di Adunni rapiscono il cuore di Khadija che l’aiuta a trovare un rimedio naturale per evitare di rimanere incinta e poter inseguire il suo sogno senza essere destinata ad essere una moglie di Morufu per tutta la vita.
Ma io non voglio che mi nasce gnente. Come faccio, una come me, a fare figli? Mica voglio riempire il mondo di bambini tristi che non possono andare a scuola. Mica voglio che il mondo diventa un posto brutto e silenzioso perché i bambini non hanno la voce. (p. 64)
Adunni ha un solo grande sogno, vuole diventare una maestra ed essere libera e per farlo deve continuare a studiare, a coltivare la sua voce. Lei non si arrende, ogni giorno finge di insegnare tutto ciò che sa ad una classe immaginaria e continua a lottare per il suo sogno, esprimendo sempre i suoi pensieri, anche nei momenti ritenuti meno opportuni.
Allora mi prometto che andavo a scuola, anche se non faccio gnente d'altro nella vita. Per finire la primaria e la secondaria e l'università e per diventare maestra, perché non mi basta una voce come le altre... Voglio una voce che la sentono forte. (p. 32-33)
Dopo un tragico evento però, è costretta a scappare da casa di Morufu e con l’aiuto di Iya riesce a raggiungere Lagos. Adunni ritrova la speranza perduta, qui avrà un lavoro e con lo stipendio che riceverà potrà continuare a studiare. Arrivata a Lagos però non tutto si prospetta come pensava, è infatti vittima dei soprusi di Big Madam, la ricca imprenditrice che l’ha comprata come domestica e delle molestie del marito Big Daddy. Al suo fianco però Adunni ha chi la mette in guardia e la protegge dalle ingiustizie del mondo sfavillante e crudele di Big Madam. Kofi, il cuoco personale ghanese della ricca famiglia diventerà il suo consigliere, ma l’amicizia più profonda che Adunni crea, nasce durante una riunione tenuta a casa di Big Madam di un’associazione costituita da altre donne facoltose del luogo. Adunni grazie alla sua goffaggine incontrerà Ms Tia, attivista ambientalista inglese che l’aiuterà ad imparare a studiare e le insegnerà la lingua inglese. Tuttavia, non solo le persone avranno un ruolo importante nella ricerca della sua voce, ma anche altri elementi le saranno di grande aiuto. Nonostante le regole severe che vigono in casa di Big Madam, Adunni riesce a rifugiarsi nella stanza della biblioteca e a sfogliare il dizionario Collins e Il libro dei fatti: Nigeria tra passato e presente, la protagonista ha così modo di migliorare il suo inglese e apprendere molte realtà sulla Nigeria a lei prima sconosciute. Riuscirà Adunni a coronare il suo sogno e diventare una maestra?

Le storie delle donne che si intrecciano attorno ad Adunni mostrano sì da un lato la crudeltà della vita che le ragazze nigeriane devono affrontare, ma anche una coraggiosa solidarietà che le porta a creare legami indissolubili alimentati dalla forza e dalla determinazione. Il supporto reciproco si dimostra uno dei tanti temi cardine di questa storia. I temi trattati in questo romanzo sono difatti molto profondi, raccontano una Nigeria adombrata dalla povertà, dalla tratta degli schiavi, dal patriarcato e dalle crudeli ingiustizie che le donne nigeriane devono affrontare.

Il romanzo è interamente raccontato dal punto di vista di Adunni, le vicende sono descritte alla sua maniera, e questo vuol dire che si è davanti a una narrazione colma di descrizioni a tratti molto infantili e dolci e similitudini caratterizzate dall’innocenza di una ragazza di quattordici anni. Questa semplicità però si rispecchia anche nella lingua usata da Adunni, nella voce di Adunni, lei parla inglese e yoruba, ma l’inglese che parla è quel che viene definito Broken English, vale a dire un inglese semplificato contraddistinto da frasi sintatticamente e grammaticalmente scorrette. La lingua di Adunni chiaramente si evolve con lei, si nota che da quando riesce a nascondersi nella biblioteca il suo inglese migliora e le sue conoscenze sui fatti della Nigeria vengono presentati man mano che ha accesso a questa fonte e vengono ricollegati alle vicende della storia. L’autrice ha spiegato in un' intervista con Assembly come abbia voluto creare un nuovo inglese, che rappresentasse unicamente la voce di Adunni per raccontare una storia autentica, la storia di una ragazza comprata come schiava che lotta per la libertà, ovvero la storia di Adunni.

La voce di Adunni deve essere ascoltata in tutto e per tutto, Daré con questo romanzo ha creato un ritratto dolce e allo stesso tempo crudele di una giovane ragazza nigeriana alla ricerca della libertà e della voglia di cambiare il mondo armandosi del potente mezzo dell’istruzione e della cultura, lo stile narrativo e la toccante storia sono le note che rendono unico questo libro. Nonostante il piccolo sforzo iniziale per adattarsi alla lettura dello stile di Adunni, questo romanzo è una lettura che incanta, si è travolti dalla sensibilità della protagonista e dalle storie che le si avvicendano intorno.

Barbara Nicoletti