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Empatizzare con i personaggi per sconfiggere il bullismo: "Ragazzi selvaggi", il nuovo romanzo per ragazzi di Luca Azzolini

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Luca Azzolini copertina di Ragazzi Selvaggi

Ragazzi selvaggi
di Luca Azzolini
DeA Planeta, maggio 2021

pp. 224
€ 14,90 (cartaceo rilegato)
€ 6,99 (ebook)



Stando a dati recenti, il fenomeno del bullismo non ha fatto che aumentare e il lockdown ha trasformato le diverse forme di bullismo, trasferendole online, con un impatto psicologico terribile perché le manifestazioni diventano pubbliche, potenzialmente virali e pervasive per molti ragazzi (se siete in cerca di dati accurati, si rimanda alla recente indagine dell'Istat sull'argomento). Dunque, parlarne e portare i ragazzi a sfogarsi e a chiedere aiuto sono imperativi urgenti. 

Ragazzi selvaggi, il nuovo romanzo per ragazzi di Luca Azzolini, può aiutare a innescare l'empatia, e dunque non solo a comprendere razionalmente le conseguenze a cui possono portare atti reiterati di bullismo, ma arriva anche a farci sentire le emozioni dei protagonisti. Impossibile, dunque, restare indifferenti davanti alla storia fortissima e intensa, scomoda e indigesta, che è narrata in Ragazzi selvaggi. Nel romanzo troviamo tre punti di vista e tre narratori: "io", Luca, ovvero lo studente di terza media che subisce da anni bullismo dai suoi compagni di classe; "loro", il gruppo dei bulli (che possiamo contare come un solo narratore, tanto sono coalizzate e fuse le loro voci); "lui", Mattia, un ragazzino di prima media che viene più volte attaccato dai bulli, ma che tende a sminuire la gravità della vicenda, perché ha ben altro in mente per il suo futuro o forse perché pensa che sia l'unica possibilità. 

Se Luca è completamente schiacciato dai compagni di classe e non fa che contare i giorni che mancano alla fine della terza media, Mattia invece si gode il suo nuovo percorso accanto all'amica Clara, di cui è segretamente innamorato. Mentre Luca cerca di chiudersi a riccio e di rendersi invisibile e solo l'amica Marika sa quello che sta passando, Mattia fa di tutto per concentrarsi sulla sua amicizia speciale e sulla sua passione per il disegno. Intanto, i bulli pensano a organizzare uno scherzo di fine anno degno di essere ricordato: non conoscono limiti, non pensano alle possibili conseguenze dei loro gesti, né di quanto le loro azioni facciano soffrire. Le lacrime degli altri dipendono dal fatto "che non sanno stare agli scherzi"; i genitori che intervengono "non hanno capito" e lo fanno giusto per farsi vedere dagli altri adulti. Gli insegnanti, nel romanzo sono tagliati fuori, non hanno capito fino in fondo la pericolosità dei loro studenti, perché il gruppo di bulli ha agito dove non c'erano adulti, né telecamere. Chi immagina e prova a intervenire, non ha comunque idea della gravità di quanto stia succedendo. 

Noi lettori, d'altra parte, seguiamo con il cuore in gola il crescere di disperazione in Luca, ma anche la sua rassegnazione (ha però un segreto che gli permette di sopportare e andare oltre, ma scopriremo di che si tratta solo alla fine del romanzo); ci apriamo alla vita con la scoperta dell'amore e la passione del disegno di Mattia; ci indigniamo per quanto i bulli stanno preparando. Se la suspense è un filo rosso che collega i diversi capitoli del libro, sono le emozioni a segnarci ben oltre la fine della lettura. Ragazzi selvaggi fa quello che deve fare un buon libro sul bullismo: farci immedesimare, intristire, arrabbiare, perché certe piaghe sociali possano essere estirpate. La matrice autobiografica della storia, poi, fa sì che la potenza del messaggio arrivi con tutta la sua forza vibrante. 

GMGhioni