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"La straniera" di Stefan Hertmans: vita errante di una rifugiata medievale

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La straniera
di Stefan Hertmans 
Marsilio Romanzi, 2019

Traduzione di Laura Pignatti

pp. 336
 18 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)


In un continuo gioco di rimandi, tra passato e presente, seguiamo, grazie all’abilità di Hertmans, il lungo viaggio di una donna attraverso l’Europa medievale. Ma non è un viaggio come gli altri e lei non è una donna qualsiasi. Tutto inizia da Monieux, piccolo centro in Provenza, dove, grazie al ritrovamento di alcuni documenti, conosciamo una giovane nobildonna normanna, che in un periodo tremendo come quello delle crociate e delle persecuzioni degli ebrei, decide di convertirsi all’ebraismo, per amore, non senza difficoltà. 
Benché cerchi di integrarsi nella piccola comunità e per strada abbia sempre una parola gentile per chiunque incontri, non ottiene quasi mai una reazione positiva, e gran parte degli abitanti del villaggio la supera con indifferenza. A questo la nobile normanna non è mai stata abituata, e l'ebrea privilegiata che era a Narbona ancora meno. (p. 34)
Il romanzo si basa su fonti autentiche e fatti realmente accaduti e ci catapulta nel Medioevo più atroce, quello delle uccisioni, della religione vissuta come obbligo a cui non si può sfuggire, delle notti buie e dei giorni di fuga. In questo contesto vive questa improbabile coppia di amanti, che vuole sfuggire alle convenzioni per vivere la loro storia d’amore. 
L'amore proibito, però, ha sempre avuto un'attrattiva particolare. In quell'anno di grazia, il 1088, il futuro amante della più nota storia d'amore proibita, Pietro Abelardo, è un ragazzino di nove anni che gioca nelle strade di Nantes. La sua bella Eloisa in quel momento non è neanche nata. Costituiranno una delle coppie di amanti più famose e tragiche dell'alto Medioevo. (p. 57)
Con la Storia sempre sullo sfondo, ad accompagnarci in questa avventura che è la nostra cartina di tornasole su eventi ben più noti, ci innamoriamo anche noi della Vigdis normanna, che per amore diventerà Hamountal e di David, figlio del rabbino che era andato lontano da casa, a Rouen, per studiare e si ritrova perdutamente innamorato di una straniera. Vigdis rinuncerà a tutto per lui, al suo stesso nome, alla sua casa, ai suoi amati genitori, alla ricchezza della sua famiglia, per una vita da reietta, sempre in fuga, sempre dalla parte sbagliata della vicenda. Stefan Hertmans ci trascina in un viaggio meraviglioso, ci fa vivere, e lui stesso rivive, i passi di Hamountal, la sua disperazione, le sue lacerazioni, la sua follia, il suo carattere attraverso quella che è stata la sua fuga, dalla Francia all’Italia, da Genova a Palermo, dalla Sicilia all’Egitto. 
Molte cose cambieranno man mano durante il viaggio, ma la sua condizione di rifugiata non muterà, riportandoci ad un tema attualissimo e così antico, da chiederci come è possibile rivivere ancora quelle stesse ingiustizie.

Uno stile asciutto, una fedelissima ricostruzione storica, una mappa di luoghi e culture rendono questo libro non un semplice romanzo, ma un prezioso scrigno di sapere e di sensazioni. Un posto particolarmente importante è riservato ai riti ebraici, di cui apprendiamo tantissimo, e alla natura, che ci stupisce per maestosità e ferocia, ma che ci accompagna come in un quadro di Bruegel il vecchio, per la sua capacità di cogliere gli stati d'animo nella visione d'insieme, per i colori, per la coralità delle voci, tutte distinte eppure unite, che ci riportano alle tinte di quel periodo. 

Nel gioco dei rimandi artistici compare poi il presente, con la sua luce, fredda e tagliente, a volte accecante, a tal punto da non cogliere segreti e sfumature, custodite da secoli, e che solo l'occhio attento e la voglia di scoperta di Hermans riporterà alla luce, facendoci innamorare delle fragilità umane e restituendoci un punto di vista unico sui temi del passato, troppo spesso liquidato in maniera generica e superficiale.

Samantha Viva



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Stefan #Hertmans ci racconta il lungo viaggio di una donna attraverso l’Europa medievale. Ma non è un viaggio come gli altri e lei non è una donna qualsiasi. Tutto inizia da Monieux, piccolo centro in Provenza, dove grazie al ritrovamento di alcuni documenti conosciamo una giovane nobildonna normanna, che in un periodo tremendo come quello delle crociate e delle persecuzioni degli ebrei, decide di convertirsi all’ebraismo, per amore. Il romanzo si basa su fonti autentiche e fatti realmente accaduti e ci catapulta nel Medievo più atroce, quello delle uccisioni, della religione vissuta come obbligo a cui non si può sfuggire, delle notti buie e dei giorni di fuga, parlandoci di questa improbabile coppia di amanti, che vuole sfuggire alle convenzioni per vivere la loro storia d’amore. Un libro bellissimo che vi conquisterà. Su #criticaletteraria presto la recensione di @sammiworld . . . #libri #leggerechepassione #romanzo #letteraturanederlandese #recensirechepassione #storia #bookaddicted #miconsigliounlibro #bookstagram #instabook #marsilio #libridaleggere #tiraccontounastoria @marsilioeditori
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