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#CritiCOMICS - "Fiori di biscotto" e altre delicatezze nella nuova collana manga di Bao

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Fiori di Biscotto
di Hisae Iwaoka
Bao Publishing, 2019

pp. 192
€ 7,90


La primavera, se ancora non porta con sé il bel tempo, è però foriera di novità, almeno sul fronte editoriale: Bao ha infatti appena inaugurato Aiken, una collana specificamente dedicata ai manga, che prevede una rivisitazione del cane Cliff in chiave orientale e il dispiego di alcuni nomi di punta del panorama letterario giapponese. Dopo JM Ken Niimura, noto soprattutto per il suo toccante I kill giants (trovate qui la recensione), è la volta di Hisae Iwaoka, presentata con ben due titoli: il volume iniziale della saga Dosei Mansion, che proseguirà poi con i sei successivi, e Fiori di Biscotto. È interessante in particolare guardare a quest'ultimo perché, in quanto opera prima e autoconclusiva, ci consente di comprendere molto dello stile dell'autrice, della sua sensibilità, delle sue scelte espressive. Concepito per la lettura a ritroso (da destra verso sinistra, a partire dal fondo) secondo la tradizione nipponica, il manga è costituito da dieci brevi storie legate da un'ambientazione comune, la scuola, e da alcuni personaggi ricorrenti, che appaiono talora in veste di protagonisti, talora invece di comprimari. 
Hisae Iwaoka si distingue immediatamente per le figure inconfondibili che affollano le sue pagine: i suoi soggetti hanno sempre grandi teste rotonde, occhi piccoli, corpi esili, e grande espressività. Ogni piccola vicenda viene affrontata all'insegna della delicatezza, tanto del tratto, quanto dei contenuti. Esiste sempre un non detto dietro alle storie narrate, qualcosa che si deve indagare, che viene rivelato poco a poco e a volte non del tutto, lasciando spazio alle ipotesi del lettore. 

Il mondo scolastico viene esplorato assumendo punti di vista di volta in volta diversi, attraverso differenti fasce di età, o prospettive di genere: i protagonisti sono studenti molto giovani, o alle soglie dell'università, professori alle prime armi, o richiamati dalla pensione per una supplenza, maschi e femmine, diligenti o scapestrati. L'autrice è abile nel mostrare ciascuno dei suoi personaggi con le sue fragilità, i suoi difetti, senza riserve legate al ruolo o alla posizione sociale, e soprattutto senza giudicarli mai a priori, cercando di dare ragione del loro agire in modo non didascalico, sempre trasversale. È il caso di Tajima che, dopo un litigio con la madre, decide di scappare di casa e creare, nella palestra della scuola, un "regno dei sogni" in cui ogni bambino possa essere pienamente se stesso e assecondare i propri desideri, fuggendo ai vincoli e alle pressioni del mondo adulto. O ancora della maestra Yoshida, irrequieta e sempre in movimento, che non riesce a spiegarsi il proprio terrore viscerale per le persone sovrappeso e fatica quindi ad aprirsi all'amicizia tenera e non invadente del buon Shimamura, capo cuoco della mensa. Alcuni soggetti sono poetici e surreali al tempo stesso, come Kamatori che cerca di condurre una vita all'altezza dei propri grandi sogni e insegna a una ragazzina a non aver paura, prima di riprendere – letteralmente – il volo; oppure l'inquieto Takeo, perseguitato dalle apparizioni del bambino che è ancora dentro di lui, che chiede con prepotenza di essere riconosciuto. Gli esempi che si potrebbero portare sono numerosissimi, perché sfaccettata, poliedrica, è la realtà che viene mostrata, con tonalità che oscillano tra il lirismo e una sottile malinconia.
Tutti i personaggi, infatti, sono costretti in qualche modo a fare i conti con le proprie paure, la propria solitudine, la difficoltà ad accettare i cambiamenti, o a trovare una nuova strada per sfuggire alle etichette imposte dalla società, o in generale dalle aspettative altrui. Certo Fiori di Biscotto, al di là delle apparenze, non si può definire un'opera semplice: molti riferimenti specifici alla cultura giapponese possono sfuggire a chi non abbia già confidenza con l'universo manga (e nonostante le note esplicative fornite alla fine del volume); anche l'assenza di una trama unitaria può rendere complessa l'immersione del lettore nel contesto rappresentato, soprattutto perché l'autrice presenta ogni vita – ogni figura – mettendone a fuoco la quotidianità, gli eventi minimi, e costringendo quindi il suo pubblico a fare uno sforzo attivo per individuare la profondità che immancabilmente celano. Quando si entra nello spirito giusto, però, si innesca un meccanismo di immedesimazione – più che con i personaggi con la logica della narrazione – che genera il bisogno di andare avanti, di scoprire cosa succederà ai protagonisti, se riusciranno a sconfiggere i loro demoni. Quella di Iwaoka è una figuratività molto introspettiva, che non può essere semplicemente subita, ma implica una scelta. Chi la fa, tuttavia, se accetta le condizioni che il manga pone per poter essere fruito appieno, si troverà completamente implicato in quell'insieme di sentimenti ed emozioni sfumate che tanto spesso caratterizzano la produzione artistica e letteraria giapponese.  

   Carolina Pernigo







In questo maggio piovoso e grigio, @quinquilia porta con sé un tocco di delicatezza orientale: "Fiori di biscotto" è il terzo volume della nuova collana #aiken di @baopublishing, dedicata ai manga. Questo breve volume contiene dieci storie a tema scolastico, che mostrano uno stesso ambiente attraverso diverse prospettive, ma con una stessa attenzione alle dinamiche sociali e psicologiche. Il tratto minuto di #hisaeiwaoka, i suoi personaggi dolci e complessi, non possono che conquistare gli amanti del genere. Voi conoscete già questa autrice? Siete appassionati di manga? Qual è il vostro preferito? #instabook #instalibro #bookstagram #bookoftheday #bookish #igreads #igbooks #readingnow #newbook #bookaddict #booklover #cover #bookcover #inlettura #cosebelle #manga #hanaboro #giappone #japan #criticaletteraria
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