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Raccontare il Novecento attraverso una doppia saga familiare: "Destino" di Raffaella Romagnolo

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Destino. Una storia italiana del Novecento.
di Raffaella Romagnolo
Rizzoli, 2018

pp. 397
€ 21 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Capita che, ricevendo decine di nuove pubblicazioni da recensire e dovendo per forza fare una scelta, alcuni titoli finiscano in attesa. Così è accaduto a Destino, che invece sono stata ben felice di aver recuperato in una serata grigia in cui sentivo bisogno di una bella storia. Perché il nuovo romanzo di Raffaella Romagnolo è un'avvincente doppia epopea familiare. Il passato prima comune si è fatto via via sempre più biforcuto, spezzato per sempre da un doppio tradimento che ha portato la protagonista, Giulia Masca, a imbarcarsi con i suoi pochi risparmi, accumulati in anni di lavoro alla filanda, e a cercare di tamponare la disperazione oltreoceano. Ma adesso, a sessantasei anni, con un figlio quarantenne che mastica a fatica l'italiano, Giulia torna al suo paesino piemontese, Borgo di Dentro: non porta più traccia di miseria, a New York ha davvero avuto la svolta, è una commerciante borghese, ma non ha mai dimenticato tutto ciò che ha lasciato lì. Una madre poco attenta, tanto per cominciare, che non ha mai risposto alle sue lettere dall'America (l'avrà mai perdonata?); un amore, Pietro, e una migliore amica, Anita, che in un colpo solo l'hanno tradita (saranno ancora vivi?). 

Sulla scia di queste domande, anche noi lettori percorriamo le vie del passato, a cui Raffaella Romagnolo accede indisturbata, senza filtrare il racconto attraverso gli occhi di Giulia, ma presentando in presa diretta quegli scampoli di fatica, sogni, aspettative, miseria, speranza. 
La famiglia Leone, quella in cui ritroviamo Pietro e Anita, ha deciso di restare in Italia, di affrontare le guerre, di restare immersa in quella miseria e in quella speranza, accontentandosi e stringendosi forte alla famiglia allargata. Sono queste le pagine più intense: certamente la vicenda di Giulia è interessante, ma mai quanto le guerre vissute dalla famiglia Leone, dove svettano personaggi dai nomi storici spesso buffamente abbinati alla loro personalità (Nino Bixio e Giuseppe Garibaldi, tanto per dirne due). È la loro resistenza al presente e alla storia, quel riaffermare i propri valori con forza e determinazione, a trasformare il romanzo anche in una magnetica saga familiare. Basta poco, e parteggiamo ora per Giulia, ora per i Leone, a seconda della parte di storia in cui ci troviamo. 
E i ritorni al presente, con Borgo di Dentro provato dal passare degli anni e Giulia a caccia di un po' di pace col passato, sono sempre drastici, netti, pieni di contrasti. 
Se la trama è assolutamente intensa, si può dire lo stesso dello stile di Raffaella Romagnolo: denso nel tracciare dettagli e nel caratterizzare i personaggi (persino i cani di casa hanno una propria ben netta personalità!). Non lesina descrizioni laddove servono, né sfilaccia i flashback per creare effetti a sorpresa eccessivi. La misura e la perfetta orchestrazione del romanzo ci confermano che siamo davanti a una grande narratrice, consapevole di avere una storia composita e ricca da offrire ai lettori, una storia che non va buttata via in poche pagine. Un romanzo d'altri tempi, insomma, con una sintassi fiera di definirsi articolata; un romanzo estremamente moderno, tuttavia, nello scrollarsi di dosso patetismi e nel sciogliere la vicenda a tratti, su più piani temporali, tutti estremamente credibili.

GMGhioni