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#CritiCOMICS - Coco Chanel: la vita, il mito, l'amore.

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Coco
di Lorenza Tonani (testi) ed Elena Triolo (illustrazioni)
Pavia, Hop! edizioni, 2018

pp. 88
€ 18,00 (cartaceo)

«Sono sempre stata orgogliosa. Ho odiato abbassarmi, curvare la schiena, umiliarmi, mascherare il mio pensiero, sottomettermi, non fare di testa mia… L'orgoglio è la chiave del mio cattivo carattere, della mia indipendenza di zingara, della mia insocievolezza; è anche il segreto della mia forza e della mia riuscita; è il filo d'Arianna che mi consente di ritrovarmi sempre…» (p. 69)

Coco Chanel è oggi un mito, una donna che ha saputo imporsi sulle difficoltà che la vita le ha riservato, riuscendo a diventare un'icona immortale, perfetta e luminosa, nemmeno in un sol punto scalfita dallo scorrere incessante del tempo. Ancora oggi il suo nome è sinonimo di eleganza, garbo e raffinatezza e il suo stile, sobrio e mai volgare, ha fatto scuola. Non tutti, però, conoscono la vera storia della stilista francese, il cui vero nome era Gabrielle Bonheur Chasnel, poiché ella stessa ha costruito una biografia immaginaria, ad uso e consumo del pubblico, totalmente priva degli stenti e delle sofferenze che ha dovuto patire.
La vita di Coco Chanel inizia un giorno d'agosto del 1883 a Saumur, ma le sue radici affondano in un terreno molto più antico e lontano. Siamo a Ponteils, un piccolo villaggio del sud della Francia, la cui economia è basata sul commercio di castagne. In questo piccolo borgo dell'Occitania vive il bisnonno della futura stilista, Joseph Chanel, il quale fa incidere, in maniera a dir poco profetica, la doppia iniziale del suo cognome: due lettere che, successivamente intrecciate, saranno secoli dopo uno dei marchi più prestigiosi del mondo. La storia di Coco inizia qui, tra venditori ambulanti e commercianti, artigiani e donnaioli.

Così, tra uomini che rifiutano il proprio ruolo paterno ed errori all'anagrafe, la piccola futura stilista viene data alla luce da Jeanne Devolle, di mestiere – anche qui, profeticamente – sarta. Il padre, Albert Charnet (per uno sbaglio sull'atto di registrazione della nascita), dongiovanni impenitente, si deciderà a sposare la madre solo qualche tempo dopo. Giunge così il 1883, l'anno di nascita della piccola Gabrielle Bonheur Chasnel (sempre per un refuso). La piccola è costretta ad affrontare presto i primi dolori che la vita le riserva, prima con la morte della morte della madre, e poi con l'affidamento in orfanotrofio da parte del padre, a soli dodici anni. E così, nel momento di maggiore disperazione e solitudine, Gabrielle comincia ad affinare quella determinazione e quella caparbietà che la renderanno famosa.
Il segreto del mio successo è che ho lavorato terribilmente. Per cinquant'anni. Tanto e più di chiunque altro. Niente sostituisce il lavoro, né i titoli, né la faccia tosta, né la buona sorte. (p. 69)
La carriera di Gabrielle inizia presto, e tra gli incarichi come sarta e il lavoro come poseuse al caffè-concerto La Rotonda, pian piano si fa conoscere nell'ambiente.


Grazie alla propria capacità imprenditoriale dimostra di saper indirizzare il proprio percorso in maniera ponderata e intelligente. Sapendo sfruttare gli incontri che la sorte le riserva, e il favore degli uomini da lei incontrati, Coco costruirà la sua fama, partendo da un piccolo impiego come modista di cappelli.


Sono gli anni dell'ascesa, della costruzione del suo impero. Anni in cui conosce anche l'amore della sua vita, Arthur (Boy) Capel, di origine inglese. La vita, tuttavia, non smetterà di giocarle brutti tiri, ma, nonostante ciò, Coco saprà ripartire sempre da se stessa, come ha sempre fatto.
«Sono cresciuta, sono vissuta, e invecchiata da sola. La solitudine mi ha temprato il carattere, che ho cattivo, ha reso come bronzo l'animo, che ho fieri, e il corpo, che ho solido. La mia vita è la storia – e spesso il dramma – della donna sola, le sue miserie, la sua grandezza, la lotta impari e appassionante che deve vivere contro sé stessa, contro gli uomini, contro le seduzioni, le debolezze, i pericoli. Sola, oggi, nel sole e nella neve.» (p. 70)
Il libro racconta molte altre cose, svelando dettagli molto importanti, come l'origine del nome d'arte, Coco, soffermandosi sugli eventi che hanno determinato la sua ascesa commerciale, e seguendo le peripezie – legate al periodo prebellico – che hanno determinato il suo esilio in Svizzera.


Lasciamo a voi lettori la voglia di continuare a scoprire la storia di Coco Chanel, grazie allo splendido libro della casa editrice Hop!, che riesce nell'impresa di raccontare esaurientemente la complessa vita di Coco Chanel.
Il libro fa parte della collana Per aspera ad astra – la forza delle donne, e come tutti gli altri volumi che abbiamo avuto il piacere di recensire (Madonna, Maria Callas, Audrey Hepburn, Virginia Woolf, e Frida Kahlo) è un piccolo ed imperdibile gioiello, indispensabile per tutti coloro i quali volessero conoscere un nuovo modo di raccontare la storia della propria eroina, e anche decisamente adatto a tutti quelli che si vogliono avvicinare per la prima volta a questa figura. I testi della Tonani sono efficaci e ben scritti, riuscendo a rendere in poche righe le traversie della stilista, mentre le illustrazioni della Triolo esprimono alla perfezione i sentimenti della protagonista. Le immagini parlano da sole, quelle della Triolo sono delle piccole opere d'arte, quadri perfettamente calibrati in grado di suscitare una forte partecipazione emotiva in chi le vede. Elaborate, ma mai confusionarie, le illustrazioni si fondono alla perfezione con i testi, creando una formula dalla chiara efficacia.


La particolarità di questo libro, inoltre, non sta solo nel racconto biografico, ma nel fatto che il testo sia arricchito da alcune digressioni, delle parentesi monotematiche in cui ci si sofferma su degli aspetti particolari della vita di Coco, disegnati sempre dalla Triolo. È il caso della parentesi dedicata ai Capisaldi della moda Chanel, in cui vengono raccolti i simboli dell'azienda, dalla celeberrima petite robe noire, all'altrettanto famosa borsa 2,55, fino al leggendario profumo n. 5. Di questi oggetti, ormai diventati simboli della stessa azienda, viene spiegata anche l'origine. Altre tavole sono dedicate agli amori di Chanel, alle sue affermazioni, o ai colori prediletti da Coco nella creazione degli abiti. Proprio le tinte della casa di moda rivestono un'importanza particolare nel progetto Hop!, poiché tutto il libro è giocato sulle tinte del nero, del bianco, del beige, dell'oro e del rosso, i colori simbolo della casa.



Quella raccontata da Elena Triolo e Lorenza Tonani è la storia di una donna che ha saputo costruire un impero dal niente, che ha unito forza di volontà e perseveranza ad una incredibilmente lucida volontà strategica, ripartendo ogni volta da capo. Una donna che ha vissuto una vita non facile, eppure capace di risalire dagli abissi più profondi. Ad ogni disastroso naufragio, Coco ha saputo ributtarsi in acqua, nuotando con più forza e convinzione di prima. Non saranno gli anni a toglierle la tenacia, e così, anche durante gli ultimi anni della sua vita non mancheranno le battaglie contro chi ha erroneamente creduto nel suo definitivo declino. Rinascere dalle proprie ceneri, è questo l'insegnamento di una donna che ha sempre creduto nelle proprie capacità e nel proprio lavoro, sapendo di avere solo sé stessa come risorsa.
Coco rappresenta tuttora l'emblema della donna imprenditrice, che ha dimostrato a tutti e a tutte che con il solo lavoro è possibile arrivare laddove nessuno era arrivato a prima: a costruirsi una fortuna combattendo in modo determinante alla causa femminile. Coco ha restituito alle donne la libertà e l'ha fatto attraverso la moda. (p.1)
Il suo operato resta oggi esemplare e le sue idee hanno causato una vera e propria rivoluzione nella storia della moda: Coco Chanel ha saputo liberare le donne dai corsetti, dai lacci, dalle imbottiture molto sceniche e altrettanto scomode che obbligavano i corpi femminili a vestire in maniera rigida e innaturale. Dice la stessa Coco:
«Ho restituito al corpo delle donne la libertà; quel corpo sudava negli abiti da parata, sotto le trine, i busti, la biancheria intima, le imbottiture» (p. 1)
Alle presentazioni delle sue sfilate la stilista aveva l'abitudine di restare nelle retrovie, in cima della scala a specchi, per veder scendere le sue creazioni e osservare le reazioni degli spettatori. Il lavoro di Hop! ci restituisce chiara e vivida quella scena, l'immagine di una donna, seduta su quei gradini bianchi che hanno fatto la storia della moda, che osserva il mondo della moda scorrerle davanti agli occhi, per sempre cambiato, con il suo inconfondibile e indimenticabile tocco d'eleganza.

Valentina Zinnà
"Ho restituito al corpo delle donne la libertà; quel corpo sudava negli abiti da parata, sotto le trine, i busti, la biancheria intima, le imbottiture" (p.1) L'operato di Coco Chanel è stato rivoluzionario e ha cambiato la storia della moda. Icona mondiale di stile, Gabrielle Bonheur Chasnel, in arte Coco, ha saputo ribaltare i dettami dello stile dell'epoca, dando vita ad un nuovo modo di interpretare la moda femminile. Pochi, però, conoscono la storia vera della sua vita, poiché la stessa stilista ha spesso rimaneggiato ad arte la sua biografia, non raccontando degli anni difficili che le hanno temprato il carattere. L'abbandono paterno, l'adolescenza in istituto, i primi passi nel mondo del lavoro, dai primi incerti impieghi fino alla consacrazione globale: di tutto ciò e di molte altre cose parla #Coco, la nuova, splendida, uscita della collana #perasperaadastra, edita da @hopedizioni. Un gioiello firmato #LorenzaTonani ed #ElenaTriolo (alias @carotecannella), le quali hanno saputo interpretare magistralmente la biografia della stilista francese! Che cosa aspettate a comprare il libro? E domani la recensione sul sito! #criticaletteraria #instabook #bookstagram #recensione #wood #sun #moda #fashion #cocochanel #Francia #parigi #paris #chanel #perasperaadastra #perasperaadastra⭐️ #hopedizioni #biografiailustrata #danonperdere #libridaleggere
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