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Le riviste al femminile cambiano... volto!

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Direzione al femminile per Donna Moderna (Annalisa Monfreda),
Grazia (Silvia Grilli) e Tu Style (Marina Bigi)
Siamo a Milano, sulla terrazza della Mondadori di un'assolatissima piazza Duomo. Mezzogiorno, minuto più minuto meno, dell'8 maggio 2013: una data da ricordare, dal momento che si sta riscrivendo la storia delle riviste femminili più diffuse in Italia, con una media di 750.000 copie vendute in settimana e un triplo rilancio in contemporanea. Dal momento che oltre 3,6 milioni di lettrici scelgono uno di questi magazine, ci è parso interessante l'invito a questo "rilancio" senza precedenti. 


Donna Moderna, Grazia e Tu Style cambiano il loro direttore e scelgono tre donne giovani e dinamiche, che hanno saputo affrontare al meglio la sfida quotidiana di una moglie e madre di famiglia che coniuga gli impegni con la propria carriera. E le riviste dovranno affrontare proprio questo: al di là di un rinnovamento grafico, che da sempre ingolosisce le lettrici, abbiamo riviste che si devono mettere al passo coi tempi. Innovazione senza denaturare l'impronta originale della rivista: una bella sfida, particolarmente competitiva soprattutto per «Grazia», che dal 1938 accompagna generazioni di lettrici, ora in 22 Paesi. Lettrici che sfoglieranno settimanalmente per l'evasione, il piacere della fotografia di alta qualità, il consiglio quotidiano e, perché no?, anche per sognare. Infatti, la parola "crisi" non si è fatta attendere: sebbene il fatturato delle riviste sia nettamente positivo, i contenuti risentono e si devono adeguare ai tempi, perché il desiderio-chiave del rilancio è proprio l'idea di prestare maggiore attenzione alle lettrici.



Una novità che ci interessa molto è l'integrazione sempre più imprescindibile tra rivista cartacea e digitale: dopo il libro in ebook, anche il mondo patinato riflette sul digitale. Ma come? Per evitare inutili doppioni (da tempo si sente parlare di riviste disponibili anche per tablet), la rivista si duplicherà o triplicherà: i contenuti cambieranno e offriranno alle lettrici altri spunti, tra tutorial, articoli più o meno estesi, inchieste con maggiori contenuti fotografici,... Quel che sembra più interessante per il nostro sito è l'esperimento della «deriva social» delle riviste: sul web, infatti, contenuti personali e sociali saranno condivisi, non solo sui social network, ma anche e soprattutto sui siti (già frequentatissimi) delle tre riviste. In particolare, i consigli saranno condivisi dalle lettrici. 

Ora, una domanda significativa, che riguarda particolarmente noi di CriticaLetteraria riguarda la presenza di inserti e pagine culturali all'interno delle tre riviste. Sappiamo che tutte e tre i magazine nascono per l'intrattenimento, ma non pensiamo che libri, teatro, cinema debbano subire una totale castrazione. Anzi... Quindi, abbiamo dato uno sguardo alle pagine culturali del numero di lancio di ogni rivista, ponendoci questa domanda: che posto hanno i libri nelle tre riviste? E con quali approcci sono visti e consigliati? Al di là delle belle presentazioni delle tre neo-direttrici, abbiamo voluto sfogliare queste "nuove-vecchie" riviste e guardare per bene cosa accade... 

Da Donna Moderna, anno XXVI, n. 20
Donna Moderna apre questo "nuovo" numero con un bell'articolo di Michela Murgia, a dimostrare che sulle riviste femminili devono trovare posto anche gli scrittori e firme di prima qualità. Piuttosto deludente, tuttavia, lo spazio dedicato alla cultura: nella sezione "zapping", dedicata a rapidi consigli culturali, vediamo che ai libri è dedicato un test che indirizzerà verso l'acquisto di questo o quel libro. Una scelta empatica, che tuttavia non offre grandi dettagli di trama, né almeno la quarta di copertina. 

Da Grazia, n. 20, anno 2013
Grazia dedica una pagina interessante alla rubrica «Leggi e Viaggia» di Valeria Parrella: originale l'idea di collegare i libri ai luoghi in cui sono ambientati. Si tratta di piccole recensioni che, pur nella loro estrema sintesi, vanno oltre la quarta di copertina: all'informazione, uniscono anche qualche argomentazione e valutazione dell'opera. Da non trascurare la sezione fumetti, di Marzia Schiano, e in generale tutta la sezione «Grazia Cult» testimonia il desiderio di mantenere l'unione tradizionale della rivista tra gossip, moda e informazione. In pillole, ok, ma pillole stuzzicanti. Non poteva poi mancare un articolo cospicuo per l'ormai prossima uscita dell'attesissimo Inferno di Dan Brown. 

Da Tu Style, n. 19, anno 2013
La sezione libraria più appagante appartiene alla rivista più giovane, Tu Style, solitamente associata al glamour e non ai contributi culturali. Invece, abbiamo un paio di pagine tradizionali, con brevi recensioni, consigli e interviste. Oltre a un fenomeno editoriale come Darcie Chan, caso di fortunato self publishing, un trafiletto dedicato a Marina Chapman, due recensioni, un'intervista a Julie Kibler, ma anche graphic novel, una nota sul festival lodigiano Comportamenti umani e... un concorso per racconti!

Insomma, chiaramente le lettrici di riviste femminili non cercano in primis consigli di lettura, ma credo che sia doveroso offrire una scelta di qualità che non rappresenti la risciacquatura (o spesso l'asciugatura problematica) di quarte di copertina. La strada è ancora lunga, e per quanto non possa essere una strada maestra (che, sappiamo bene, contraddirebbe la linea della rivista), almeno un sentiero verdeggiante, con un panorama rassicurante.

Non resta che attendere. Da parte nostra, daremo senza dubbio moltissima attenzione a quel che si consiglia: perché i bei libri possono attrarre nuove lettrici e creare una nuova e proficua conversazione sui siti delle diverse riviste. 

Gloria M. Ghioni