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SCRITTORI E GUERRA: Colby Buzzell, Ammazzare il tempo in Iraq

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Ammazzare il tempo in Iraq
di Colby Buzzell
Piemme, 2006

pp. 357
€ 18.90

Il miglior reportage di una guerra dei nostri giorni come quella in Iraq viene da un blog, mezzo espressivo molto diffuso nella nostra epoca. In un periodo come il nostro dove la carta stampata e il mondo dell'editoria sembra in crisi, internet rappresenta un grande mezzo per esprimersi liberamente.

Il protagonista come dice appunto il titolo, comincia a tenere un suo "diario" di guerra proprio per riempire quei tempi angoscianti di attesa tra ogni azione di guerra, ma inconsapevolmente il suo blog diventa la migliore telecronaca di guerra.
Talmente veritiero ma soprattutto incontrollabile rispetto a qualsiasi altro mezzo di comunicazione di massa da essere oscurato dal Pentagono al fine di decidere cosa raccontare della situazione in Iraq, ma è difficile fermare ciò che nasce sulla "rete".

Interessante è la descrizione dell'adescamento da parte dell'arruolatore perché ci fa capire la facilità con la quale ci si ritrova per disoccupazione e per caso a combattere una guerra, d'altronde come dice l'autore 
quando sei cresciuto con un genitore che l'ha fatto, non disprezzi la vita militare: la consideri semplicemente una strada come un'altra, una possibilità.
Impressionante la death letter da spedire ai genitori prima di partire e tutte le scene di guerre descritte nel libro come ad esempio il racconto dei soldati che sparano mentre ascoltano musica a tutto volume con il proprio ipod.
Ma ciò che colpisce è il numero incredibile di email che riceve il protagonista su un forum organizzato sul suo blog in cui chiedono a lui realmente come stanno le cose:
"Quando leggo quello che metti sul blog non posso fare a meno di pensare al grande reporter della seconda guerra mondiale, Ernie Pyle. Scommetto che Ernie sta guardando giù e sta dicendo:"Dannazione avrei dovuto avere internet".
Questo libro è stato giudicato il miglior libro basato su un blog e si è aggiudicato un premio letterario di 10.000 dollari, arrecando all'autore una fama planetaria; tuttociò ci fa capire la rivoluzione che internet sta portando nel mondo dell'informazione.

Lucia Salvati