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Il salotto: intervista a Glauco Silvestri

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Ciao Glauco, sono lieta di invitarti al nostro Salotto per una chiacchierata su di te e sul tuo libro, 31 Ottobre (del quale abbiamo già pubblicato una recensione che vi consiglio di leggere).
Ciao Laura, sono felice di poter essere "qui" e chiacchierare con te.

Per cominciare, parliamo un po' di te. Un ingegnere informatico e uno scrittore: come convivono in te queste due "identità", queste due passioni?
Beh, in realtà non sono un Ingegnere Informatico. Sono un semplice "perito elettronico". Lavoro per una azienda di elettronica e... come far convivere queste due identità? Oh Dio, non convivono per nulla. Anzi, è una continua lotta per guadagnare spazio. Da un lato il lavoro, che pretende un impegno costante, dall'altro la passione per la narrativa, che mi ruba le notti e, ahimè, anche i pochi spazi rimasti da dedicare alla vita sociale.Credo però che sia normale e, visto che sono pure un gemelli, penso che tutto ciò sia quasi necessario ad alimentare la mia vena creativa. Del resto, elettronica e narrativa non sono le mie uniche passioni. Io aggiungerei anche la fotografia, la bicicletta, la vita all'aria aperta (e, in particolare, in montagna) e il cinema.Certe volte, quando mi fermo un attimo per decidere cosa fare nel prossimo spazio libero di tempo, immagino il mio io interiore trasformarsi in Taz, il diavolo della tasmania....

Parlaci della tua vita da scrittore. Quali sono state le tue esperienze fino a 31 Ottobre?
Ho cominciato molto tempo fa. Il primo romanzo l'ho auto-prodotto e pubblicato in 13 copie! Giusto per qualche amico e... Lo ammetto, era illeggibile. Una sorta di esperimento che ancora oggi è lì sulla scrivania. Ci sto ancora lavorando e ancora non sono riuscito a trovare pace in una stesura che mi soddisfi.Ho scritto per lungo tempo solo per me stesso. Racconti brevi per lo più. Poi, nel 1997, ho voluto partecipare ad un concorso letterario con uno dei miei racconti. Ancora oggi stento a crederci. Il mio primo tentativo "ufficiale"... alla premiazione rimasi di sasso quando pronunciarono il mio nome. Vinsi e il premio era la pubblicazione di un libro.Ricordo ancora la mia agitazione... non avevo nulla da proporre per la pubblicazione. Mi misi a scrivere ispirandomi ad una idea che ancora non avevo completamente chiara. Nacque 'Cometa', un romanzo di fantascienza.Dal 1997 al 2000 è stato un periodo d'oro. Ogni concorso a cui partecipavo portava ad un premio. Non che abbia partecipato a tantissime competizioni narrative ma... era comunque una soddisfazione non da poco, considerando anche la mia età "artistica". Ero un neonato in mezzo a tanti appassionati scrittori.Poi il fallimento della Get Editrice. I problemi con l'editore, questioni di denaro e di manoscritti rimasti vincolati in contratti mai giunti ad una chiusura decente. Un po' di delusione... lo ammetto... e la voglia di tornare a scrivere solo per me stesso.31 Ottobre è arrivato, anche lui, per caso. Un mio collega aveva appena pubblicato un libro sulla sua gioventù, un piccolo libricino divertente e nostalgico. E' stato lui a convincermi a spedire il manoscritto agli editori... lui diceva che dovevo mandarlo a Bonelli, perché era una sceneggiatura perfetta per Dylan Dog!

Proseguiamo con il tuo romanzo. 31 Ottobre appartiene indubbiamente al genere noir. Quali sono stati i punti di riferimento per la costruzione del romanzo?
Io leggo tantissimo. Sono appassionato di vari generi letterari e, di conseguenza, non mi lascio influenzare troppo da autori specialisti in un particolare genere. Diciamo che 31 Ottobre ha subito influenze differenti e disparate. A partire proprio da "Dylan Dog", il fumetto di Sclavi, passando per le ambientazioni trovate in "Quo Vadis Baby", fino ad una curiosità nascente verso la festa di Halloween, che ultimamente ha conquistato anche l'Italia. Qualcuno ci ha visto anche una influenza proveniente da "il Corvo", altri addirittura da "Frankenstein". Ripensandoci... si... in 31 Ottobre ci si può trovare anche frammenti di quelle storie, ma sono del tutto involontari.Volevo scrivere principalmente una storia sulla mia città. La storia di Bologna è stata basilare per costruire le fondamenta del romanzo e, anche per modellare i vari personaggi. Il resto è servito per dare colore e atmosfera.

Da cosa è nata l'ispirazione per le vicende di 31 Ottobre?
Da un sogno. Il primo capitolo è letteralmente un sogno che ho fatto nella notte del 31 Ottobre del 2003. Il libro è difatti ambientato in quella giornata. Ovviamente nel sogno sono io il personaggio che viene inseguito sotto il Pavaglione. Ho sostituito il personaggio con una ragazza perché... beh... era Hitchcock che diceva: "Non c'è niente di più spaventoso che una bella ragazza che viene inseguita nel buio..." Si, credo fosse proprio lui...

Nel tuo romanzo ha grande importanza la cultura celtica. E' una tua passione?
In realtà no. Come ho già spiegato prima, ero curioso di capire il perché una festa come Halloween avesse attecchito anche qui da noi. Ho cominciato a studiare questa festa a ritroso... fino ad arrivare ai celti. Quel popolo ha fatto parte anche della storia di Bologna, che è una mia piccola passione, e così ho voluto approfondire anche quel ramo.

Qualche curiosità sui tuoi personaggi: Alex, Marcella, sono frutto della tua fantasia o ispirati a persone che realmente conosci?
I personaggi sono inventati. Ammetto che in Alex ci sia un pochino di me... il suo carattere introverso. Per il resto, i due personaggi sono completamente inventati. Avevo bisogno di due caratteri che stessero agli opposti. Lui introverso, lei estroversa.Per costruire i personaggi di una mia storia, di solito, vado in centro città, con la mia macchina fotografica, e mi fermo in piazza maggiore. Scatto fotografie ai passanti, osservo il loro modo di comportarsi, assisto alle litigate, ai momenti d'affetto, a tutto ciò che una piazza popolata come quella di Bologna può offrire.Lo so... forse violo la privacy di coloro che attirano la mia curiosità ma... studiando il comportamento umano, la natura umana, spero di riuscire a costruire caratteri più interessanti e realistici.

La Bologna di 31 Ottobre ci ha davvero sedotti: è sicuramente il personaggio più affascinante. Parlaci del rapporto che ti lega alla tua città.
La adoro. Bologna è una città stupenda, affascinante, dalle mille facce. Ha una storia millenaria, esisteva già prima della nascita dell'impero romano. Il mio amore per questa città è una questione di pelle. Camminare sotto i suoi portici, osservare le torri che la dominano, ascoltare i rumori che non la lasciano mai... non lo so... è come se fossi innamorato di lei. Mi piace tutto di lei, anche gli angoli degradati. Forse perché è un porto di mare, grazie all'università, ogni angolo della città è diverso dagl'altri. Si possono incontrare volti e persone così diverse... e la notte è così avvolgente tra quei palazzi medievali. Sono legato a questa città in modo emotivo. Ogni volta che parto, o per lavoro, o per divertimento, è sempre e comunque una sofferenza. E ogni volta che torno è una gioia.

Se dovessi riassumere il tuo libro in tre aggettivi, quali useresti?
Brutale, misterioso... il terzo posso dirlo in inglese? credo non esista una parola italiana che esprima esattamente lo stesso concetto: gripping! (...lo tradurrei "che cattura", "che prende"...)

A chi consiglieresti 31 Ottobre?
A tutti! ^_^
Beh, facendo i seri, direi che 31 Ottobre potrebbe essere scritto per tutti coloro che cercano delle emozioni forti, che amano "fare gli investigatori" mentre leggono. E' un libro il cui finale è costruito in modo da appagare sia chi crede nell'esoterismo, sia chi non ci crede.

Hai altri progetti letterari in corso?
Si, diversi. In autunno dovrebbe uscire un mio Audio Racconto con la Vox Company. In questo momento sto proponendo alle case editrici un libro per ragazzi e, allo stesso tempo, sto finendo l'editing di un romanzo storico, di avventura, ambientato nell'Inghilterra del fine settecento. Sto anche pubblicando diversi ebook gratuiti di genere horror, una sorta di antologia composta da cinque racconti scaricabili singolarmente. In questo momento sono disponibili i primi quattro. Il quinto è in fase di editing e conto di metterlo online entro la metà mese.

Un'ultima informazione su di te. Scrivi su un blog in cui parli ampiamente del tuo romanzo e della tua attività, ma offri anche dritte e informazioni agli scrittori emergenti. Qual è il primo consiglio che daresti a chi ha il sogno di pubblicare il suo primo romanzo?
Di essere umili. Di non credere che il proprio primo lavoro sia per forza un capolavoro e che sarà un successo. Di essere aperti ai consigli che gli editori impartiranno, sia che rifiutino il manoscritto, sia che decidano di pubblicarlo.

Ti ringrazio per la tua disponibilità!
Grazie a te.

Laura Ingallinella